Grecia: ASSASSINIO DI STATO

Riportiamo di seguito il volantino redatto da alcune compagne e compagni della "Biblioteca Franco Serantini" in merito ai fatti successi in Grecia, soprattutto riguardo alla tragica morte per mano dello Stato di un quindicenne anarchico, Alexandros:

GRECIA, ASSASSINIO DI STATO !

La sera di sabato 6 dicembre, in una via del quartiere Exarchia di Atene, un poliziotto ha ucciso a sangue freddo un ragazzo di 15 anni: Alexandros Grigoropoulos,

I comunicati ufficiali hanno parlato inizialmente di un incidente causato da una precedente aggressione di un gruppo di anarchici contro un’auto della polizia; l’agente avrebbe sparato due colpi in aria e uno a terra, il colpo rimbalzando avrebbe colpito il giovane.

La realtà dei fatti è stata ben diversa: un’auto della polizia è passata nei pressi di un gruppo di ragazzi fermi in una via di fronte ad alcuni pub ed è stata oggetto di alcune battute offensive alle quali i poliziotti hanno risposto con offese e dal gruppo dei ragazzi sono partite alcune bottiglie vuote che hanno colpito l’auto della polizia che si è subito allontanata. Passati alcuni minuti, due poliziotti sono ritornati a piedi e, con le pistole in pugno, hanno affrontato i ragazzi chiedendo loro spiegazioni. Non c’è stato il tempo neanche di una risposta, uno dei poliziotti ha sparato tre colpi di rivoltella nei confronti del giovane Grigoropoulos che, raggiunto al cuore, è caduto a terra ed è morto poco dopo il ricovero in ospedale. I poliziotti responsabili dell’assassinio si sono immediatamente dileguati lasciando i cittadini presenti terrorizzati e increduli.

I molti testimoni hanno denunciato da subito la precisa dinamica con la quale l’agente ha colpito il ragazzo, tant’è che il governo è dovuto ritornare sui suoi passi e, nel vano tentativo di soffocare la giusta protesta che poco dopo ha infiammato tutte le principali città della Grecia, ha fatto arrestare i poliziotti e si è scusato con la famiglia della vittima.

Nelle giornate di domenica e lunedì migliaia di persone sono scese nelle strade in diverse città da Atene a Salonicco, da Ioannina a Creta ecc., scontrandosi ripetutamente con le forze dell’ordine e provocando il danneggiamento di auto, banche e negozi e il ferimento di decine di persone tra agenti e manifestanti.

L’esplosione di tanta violenza e rabbia ha scandalizzato e sorpreso l’opinione pubblica nazionale e internazionale ma il vero responsabile di tutto ciò va cercato altrove e si chiama Kostas Karamanlis. Capo di un blocco conservatore di cui è perno il partito della Nuova democrazia, insediatosi nel 2004 come presidente del governo, si è da subito contraddistinto per una politica fortemente neoliberista privatizzando alcune aziende pubbliche e varando alcune nuove riforme sulle pensioni e il mercato del lavoro. Cinque anni di questa politica hanno avuto come effetto l’impoverimento del potere d’acquisto della gran massa dei lavoratori, una crescente disoccupazione e precarietà del lavoro, soprattutto tra le fasce giovanili. Inoltre, una politica di incentivazione alla produttività con scarsa attenzione alla sicurezza sul lavoro ha prodotto diversi incidenti che si sono verificati negli ultimi mesi; il più grave è accaduto nei cantieri navali di Perama, vicino al porto del Pireo, e ha causato la morte di otto operai. Il governo è stato anche più volte al centro di scandali finanziari ed è responsabile della pessima organizzazione dei soccorsi alla popolazione colpita dal devastante incendio dell’estate del 2007, incuria che lo ha portato alle prime dimissioni. Rieletto presidente nel settembre 2007, Karamanlis e il suo governo hanno risposto alla crisi economica e politica accelerando i propri programmi di privatizzazione, irrigidendosi nei confronti dell’opposizione e attuando un maggiore controllo sociale e repressivo. In particolare il governo Karamanlis si è distinto nella caccia gli anarchici, cercando di far ricadere su di essi la responsabilità dell’aumento della tensione sociale. Infine, negli ultimi mesi è stata varata una riforma universitaria simile per certi versi a quella attuata in Italia dal governo Berlusconi.

Mercoledì 10 dicembre si svolgerà in tutta la Grecia uno sciopero generale contro il governo Karamanlis e contro la sua politica economica e sociale. È importante che da tutto il mondo giunga un messaggio di solidarietà internazionalista ai lavoratori greci, ai compagni vittime della repressione e a quelli che stanno lottando per difendere la dignità della vita umana e il diritto a costruirsi un mondo dove la libertà e la giustizia sociale non siano un’opzione da applicare ogni tanto.

Alcune compagne e compagni del circolo culturale biblioteca Franco Serantini

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