Via libera definitivo al dl Gelmini.

Il 9 gennaio sarebbe scaduta la validità del decreto, ma ieri si è
votata la fiducia ed il Governo ha ottenuto il via libera con  302 voti
a favore e 228 contrari. Oggi è arrivato il voto definitivo del testo
alla Camera
con 281 si, 196 contrari e 28 astenuti.

Poco prima che iniziassero le vacanze per le scuole, il ministro Gelmini ha calato la sua riforma dell’istruzione primaria e secondaria, contravvenendo al teatrino di presentazione della "riforma dialogata" annunciata solo una settimana prima. Due giorni fa il governo Berlusconi ha deciso di porre la fiducia sulla "controriforma" dell’università, su spinta della Gelmini, nel tentativo di blindare il decreto legge e di non aspettare che le università tornino operative…

Si conferma l’arrogante modus operandi del governo Berlusconi. Dopo un autunno attraversato dalle proteste e dalle occupazioni dell’Onda Anomala nelle scuole e nell’università, che ha messo in diversi momenti in seria difficoltà il governo Berlusconi, il ministro Gelmini ha fretta di chiudere i conti anche sul secondo filone della riforma.

Viene confermato tutto l’impianto di riforma. Due i tratti salienti da andare a sottolineare, al di là della presunta trasparenza nei concorsi o del fittizio diritto allo studio: Il blocco delle assunzioni. Le università con una spesa per il personale troppo elevate secondo i parametri ministeriali (più del 90% del Fondo di Finanziamento Ordinario) non potranno fare nuove assunzioni. Il blocco del turn over (a quota 20% nelle altre amministrazioni) viene elevato al 50%, peggiorando ancora maggiormente un nodo su cui si erano dirette molte critiche. Il leit motiv di queste decisioni è il presunto favorimento dei nuovi ricercatori, la realtà che incombe è invece ben diversa, e parla di smantellamento del lavoro pubblico ed entrata degli enti privati.

Più finanziamenti ai "centri d’eccellenza". Punto assolutamente non meno importante, anzi, e assolutamente interdipende con il resto del decreto e con la legge 133, è quello riguardante i finanziamenti: "le università più virtuose" riceveranno più fondi, cioè il 7% del Fondo di Finaziamento Ordinario e del Fondo Straordinario della Finanziaria 2008, rispetto a coloro che invece non saranno ritenute compatibili con i parametri di valutazione del Civr (Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca) e del Cnvsu (Comitato nazionale valutazione del sistema universitario). Logica che abbraccia in toto la strategia di svuotamento della formazione pubblica, in direzione di una sua sempre maggiore privatizzazione.

Nelle prossime settimane le università torneranno ad essere popolate dagli studenti e dalle studentesse, dall’Onda che riempito l’autunno che abbiamo alle spalle, riportando dentro di essere la ricchezza di una contestazione che ha saputo superare i confini dell’accademia, proseguendo il percorso di costruzione dal basso di un’università altra e di reclamazione e riappropriazione del reddito. Il tutto dentro una dimensione di global crisis che non è che al suo inizio…
E’ quindi utile, ripescare e riproporre uno speciale sui 3 mesi di mobilitazione No Gelmini curato dalla redazione di Radio Onda d’Urto: una trasmissione a più voci di bilancio che guarda alla contestazione che ha attraversato scuole e università e al contempo, snodo all’oggi più interessante, alle prospettive dell’Onda.

Ascolta lo speciale di Radio Onda d’Urto sull’Onda Anomala

tratto da Infoaut,
6 gennaio 2009, con aggiornamenti tratti da Adnkronos

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