Riportiamo di seguito il comunicato del cartello di associazioni del progetto Rebeldia, in merito alle trattative sullo spazio e all’imminente processo per sfratto del centro di aggregazione sociale in via Battisti 51.
Pisa, 28-04-09. In vista della prima udienza in tribunale, fissata per il 18 giugno, sulla base del ricorso presentato dalla Cpt, riguardante lo sfratto del Progetto Rebeldìa, ribadiamo la mancanza di una proposta alternativa per una sede delle attività associative del progetto. Le istituzioni continuano a tacere ed eclissarsi di fronte ad ogni specifica richiesta di chiarimenti, e si rifiutano da mesi di convocare i tavoli di trattativa nonostante i nostri ripetuti solleciti.
Le alternative da noi proposte, in una logica politica verticista e niente affatto partecipativa, vengono sistematicamente ignorate. Il progetto Rebeldìa vuole sottolineare questo aspetto, che riguarda le responsabilità delle istituzioni coinvolte nel tavolo tecnico – Comune, Università e Provincia – pronte a sbandierare la loro vicinanza alle realtà associative, vista l’imminente campagna elettorale, ed altrettanto pronte a nascondersi quando viene chiesto loro: qual è la vostra posizione rispetto allo sfratto di quasi 30 associazioni?
In questi giorni il Progetto ha ricevuto numerosi messaggi di solidarietà e vicinanza, dai partiti di sinistra, dai sindacati e dalle associazioni di vario tipo, ma soprattutto da centinaia di persone che considerano lo spirito e le attività del Progetto un valore aggiunto per la città di Pisa.
Tutti concordi inoltre, nel sottolineare non solo la valenza del lavoro svolto dalle singole associazioni, ma il tesoro costituito dalla loro unitarietà in un quartiere così particolare come quello della Stazione. Domandiamo nuovamente: la volontà politica delle amministrazioni locali è quella di smantellare, e quindi indebolire, l’operato delle associazioni? Una risposta affermativa in tal senso, ovviamente, non verrà mai ufficializzata, ma l’atteggiamento nei nostri confronti fa pensare proprio a questa logica.
In vista delle prossime elezioni provinciali inoltre, non ci stupiremmo se la questione Rebeldìa venisse affrontata sotto il falso problema dell’ ‘ordine pubblico’, della ‘sicurezza’, o peggio ancora, dell’ipocrita questione della ‘legalità’. Come realtà apartitica, la nostra volontà è di sottrarci fermamente ad ogni possibile strumentalizzazione elettorale. Rimandiamo quindi al mittente le accuse che l’Amministrazione comunale ci ha rivolto nel suo ultimo comunicato: il Progetto Rebeldìa, a differenza del Sindaco e del Presidente della Provincia, non aspira a nessun seggio e non sostiene candidature. Continueremo come sempre a proporre contenuti e temi.
Il nostro unico obbiettivo è di carattere democratico: partecipazione e unitarietà delle associazioni sono i soli strumenti validi che conosciamo. Preannunciamo un’ulteriore intensificazione delle attività contemporaneamente alla nostra campagna di informazione, soprattutto nel quartiere della Stazione, nella speranza di un cambio di rotta delle istituzioni.
Progetto Rebeldìa
Acklab – Africa Insieme – Babil – CiboliberoKC – Chicco di Senape – Ciclofficina – Cinemaltrove – Cinematic – Distretto di Economia Solidale – El Comedor Estudiantil Giordano Liva – Emergency Pisa – Equilibri Precari – Fratelli dell’Uomo – Gruppo d’Acquisto Solidale Pisano – LIPU Pisa – Ingegneria Senza Frontiere – Caffetteria Critica Machu Picchu – Mezclar Ambulatorio Migranti – ¡Mosquito! – Nautilus – Osservatorio Antiproibizionista – Laboratorio delle Disobbedienze Rebeldìa – Rebeldìa Media Crew – Rebeltheater – Scacchi Insorgenti – Gruppo TNT Lavoro Non Lavoro – Trinacria Gio Family – Un ponte per… Pisa