Sabato 18 luglio sciopero e presidio davanti al Carrefour, intervengono i Cobas

Pisa_ Sabato 18 luglio la filcams cgil , unitamente alla associazioni del commercio di uil e cisl , hanno indetto uno sciopero in tutti i supermercati carrefour dopo la disdetta aziendale del contratto integrativo aziendale.

I cobas del lavoro privato invitano a sostenere questo sciopero e a partecipare ai presidi che si terranno in molte città davanti ai supermercati, ma al contempo contestano la recente firma da parte della filcams del cosiddetto patto per il lavoro.

Il giudizio negativo, al pari di quello della Rete 28 aprile cgil , parte da una considerazione: la cgil in queste ultime settimane si è già rimangiata, nel pubblico impiego come nel privato, gran parte delle rivendicazioni espresse con scioperi, non sottoscrivendo intese contrattuali al ribasso e con meno diritti 

A seguire le ragioni dello sciopero di cgil cisl uil e il volantino dei cobas:


Scioperano i dipendenti del gruppo Carrefour
Sabato 18 luglio si asterranno dal lavoro tutti i dipendenti della Carrefour Italia. Lo sciopero è stato indetto da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs in seguito alla disdetta del Contratto Integrativo Aziendale comunicata il 7 luglio u.s. dal Gruppo Carrefour.aderenti alle sigle sindacali

Un atto unilaterale grave, pretestuoso e irresponsabile, così viene definita dai sindacati la disdetta del contratto integrativo un’azione arrogante anche nei confronti delle organizzazioni sindacali e dei lavoratori, che falsa, inoltre, il senso della trattativa svolta fino ad oggi.

Già da marzo, infatti, i sindacati e i rappresentanti di Carrefour si erano più volte incontrati per far fronte ad una grave situazione di crisi che aveva portato l’azienda ad aprire procedure di mobilità in molti Ipermercati nell’area della Campania, del Lazio e della Puglia.
Una trattativa serrata e difficile che ha portato nell’ultimo incontro del 16 giugno, l’azienda a formulare una proposta considerata ultimativa i cui punti fondamentali erano:l’impegno al mantenimento del’occupazione attraverso l’ uso della Cassa Integrazione Straordinaria e/o Contratti di Solidarietà in alternativa alla mobilità e la disapplicazione per tutto il gruppo di alcuni punti del Contratto integrativo per 18 mesi, da differenziare tra i negozi considerati in crisi e le restanti strutture.
La proposta, però, è stata ritenuta inaccettabile da parte delle OO.SS., che si sono dichiarate contrarie a definire un accordo sull’occupazione con tali presupposti.
La situazione già evidentemente critica, si è aggravata, prima con la notizia della vendita di parte dell’azienda nel sud, non smentita dalla dirigenza di Carrefour, e poi con la disdetta del contratto integrativo aziendale.
Il gruppo Carrefour è il più importante nella grande distribuzione italiana, ha più di 500 punti vendita su tutto il territorio e sono circa 26000 i lavoratori non più tutelati dal contratto integrativo, cioè da quel contratto che regola diritti e doveri di tutti i lavoratori dell’azienda, definendo turni di lavoro, retribuzioni, premi di produzione e quant’altro relativo al rapporto tra datore e i dipendenti dell’azienda stessa.

Le iniziative di mobilitazione proclamate dai sindacati, inizieranno con lo sciopero di sabato 18 luglio prossimo di tutti i dipendenti dei punti vendita Carrefour. 

A pisa presidio dalle ore 9:00 davanti al Carrefour di san giuliano terme (pisa)

DALLA PARTE DEI LAVORATORI DEL CARREFOUR E CONTRO IL PATTO PER IL LAVORO (SALARI DA FAME, PERDITA DI SOLDI E DI DIRITTI)?

Il 23 Giugno, anche la Filcams Cgil ha sottoscritto un accordo (Patto per il lavoro nel terziario, distribuzione e servizi) che riprende e sviluppa i contenuti di quel contratto nazionale che proprio la Cgil, e a ragione, non volle sottoscrivere.

Quel contratto (siglato il 18 luglio 2008) ha permesso ai padroni di obbligarci al lavoro domenicale, a lavorare 13 ore consecutive senza riposo settimanale e agli apprendisti neo assunti è toccato il prolungamento dell’orario settimanale (per non assumere …), per non parlare poi della deregolamentazione dell’orario di lavoro calcolato su più periodi, dello straordinario che passa da 200 a 250 ore senza alcun vincolo (e meno male che non hanno bisogno di manodopera…). Contro queste norme tantissimi lavoratori hanno scioperato, ma oggi dopo un anno la Filcams si rimangia tutto

Questo patto non ha niente a che vedere con la crisi perchè serve solo a sostenere norme che annullano diritti individuali e collettivi facendoci lavorare di più e in condizioni peggiorie per questo motivo va respinto

Nel frattempo la tracotanza dei padroni aumenta e il gruppo Carrefour ha disdetto , il 7 luglio scorso, unilateralmente il contratto integrativo aziendale (CIA). Da mesi Carrefour cerca di imporre mobilità, pensionamenti, cassa integrazione, non pagando festivi, prolungando orari e produttività ovviamente con l’aperto sostegno della associazioni padronali e del Governo.

Carrefour paventa una crisi che viene amplificata solo per ottenere tagli occupazionali, aumenti dei carichi di lavoro e ridurre salari che per altro sono già bassi. Come vediamo il Patto per il lavoro siglato da Cgil Cisl Uil non serve a fermare le grandi catene del commercio tanto che fanno il bello e il cattivo tempo, infatti, in molti Comuni, i sindaci firmano ordinanze per le aperture domenicali. Sono a rischio 26000 posti di lavoro nel gruppo Carrefour, per questo serve una mobilitazione forte e unitaria dei lavoratori, il sostegno dell’opinione pubblica. Non servono invece patti e accordi che vanno nella direzione opposta alla salvaguardia occupazionale e alla difesa del salario.

Sosteniamo lo sciopero del 18 luglio, con i lavoratori in difesa dei posti di lavoro salario,diritti,potere di acquisto e di contrattazione

Confederazione Cobas

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