Mentre si apprende che la Gelmini pare aver declinato l’invito alla conferenza che si svolgerà lunedì 5 ottobre presso il CNR, Brunetta, colui che definì gli studenti dell’Onda come guerriglieri, sarà invece presente all’iniziativa. Dopo un’assemblea svoltasi nella saletta provinciale del "Complesso Marchesi", la decisione dei precari e degli studenti, dalle scuole elementari fino all’università, passando per le medie superiori, è stata quella di formare un "comitato d’accoglienza per i ministri Gelmini e Brunetta", che da appuntamentoper le 9.00 davanti alla mensa piccola al "Complesso Marchesi", con l’idea di spostarsi in direzione del CNR per dare appunto il benvenuto al ministro famoso per la crociata contro il pubblico impiego e per le sue dichiarazioni da provocatore. Di seguito il comunicato del comitato:
5 OTTOBRE 2009: ACCOGLIAMO CALOROSAMENTE I DEVASTARORI BRUNETTA E GELMINI
Merito e semplificazione, con aggiunta di ordine, disciplina, razionalizzazione: slogan mediatici che i ministri Brunetta e Gelmini ripetono ossessivamente, conditi con disprezzo e insulti nei confronti di interi settori di lavoratori e cittadini, pizzichi di golpismo, palate di intolleranza. Quello che il circo mediatico tenta di nascondere è un attacco senza precedenti all’istruzione pubblica, dalle scuole di ogni ordine e grado all’università.
Per quanto riguarda le scuole, siamo di fronte al più grande licenziamento di massa mai messo in atto in Italia, con 150.000 posti di lavoro tagliati entro i prossimi due anni. Ovvero 8 miliardi di euro, il 20% della scuola pubblica. Tagliare insegnanti e personale non docente nelle scuole mette in discussione la qualità della didattica, “semplificata” cioè ridotta ai minimi termini, e la stessa sicurezza delle scuole, con sempre più alunni costretti in spazi sempre più inadeguati. Tagliare il sostegno, le scuole serali, le compresenze traduce l’accanimento nei confronti di chi ha più bisogno e la cancellazione della scuola delle pari opportunità formative. Al diritto allo studio per tutti si sostituisce il privilegio dell’accesso per pochi. Il “merito” gelminiano è un’idea vecchia di millenni.
Per quanto riguarda l’università, in attesa della “riforma” che metterà il sistema universitario in mano ai privati e porrà i Rettori in una posizione di predominio assoluto, assistiamo al sostanziale blocco delle assunzioni e dei concorsi da ricercatore: l’organico delle università è destinato a ridursi di almeno il 15%, con ricadute negative sulla didattica e sulla precarietà del lavoro di insegnamento e ricerca. Già quest’anno vari corsi di laurea saranno costretti a chiudere, mentre è cresciuto il numero di corsi universitari affidati gratuitamente a docenti precari. I tagli al finanziamento pubblico saranno di 966 milioni di euro nel 2010. L’Università di Pisa ha già ridotto servizi fondamentali come quello delle biblioteche e tentato di elevare le tasse ai fuori corso.
Pensare alla scuola e all’università pubbliche come ad una cassa continua cui attingere per pagare altro, dallo scudo fiscale per i ricchi evasori alla guerra, significa cancellare il futuro per le giovani generazioni, condannate al precariato e alla ricattabilità. L’obiettivo, però, non è solo “fare cassa” ma dequalificare fino all’annientamento la scuola pubblica. E la Gelmini viaggia in buona compagnia con un Brunetta impegnato allo spasimo nella criminalizzazione di tutti i lavoratori pubblici, nello smantellamento dei diritti, nella spinta paranoica alla privatizzazione dei servizi pubblici trasformati in merce su cui qualcuno può fare profitto.La presenza di Gelmini e Brunetta al CNR lunedì 5 ottobre rappresenta un provocazione non solo nei confronti del popolo della scuola e dell’università pubbliche e di tutti i pubblici dipendenti, ma di una intera città che intorno al sapere ha costruito la sua cultura, la sua socialità, la sua stessa economia.
Portiamo il nostro cordiale saluto ai ministri massacratori della scuola pubblica: concentramento ore 9.00 davanti al liceo Buonarroti quindi corteo e presidio davanti al CNR dalle ore 10 alle ore 15.
Tutti sono invitati a partecipare: presidiando, passando, esponendo alle finestre di scuole e uffici striscioni di “benvenuto”…
Comitato di accoglienza per i ministri Gelmini e Brunetta
Di seguito riportiamo anche i primi comunicati che giungono dai vari collettivi universitari (in aggiornamento…):
MANIFESTAZIONE CITTADINA LUNEDI’ 5 OTTOBRE
Il giorno 5 ottobre al palazzo dei congressi a Pisa è stato organizzato un incontro dalle istituzioni locali in merito alla governance del web.
In tale contesto saranno chiamati ad intervenire i ministri Gelmini e Brunetta.
E’ bene ricordare a tutti gli arcinoti tagli della legge 133/2008 e gli effetti della stessa legge 180/2009, che già da quest’anno hanno costretto gli atenei a tagliare sulle spese.
Quello che preme specificare è che chi governa l’ateneo pisano ha scelto di tagliare su settori ben precisi come, ad esempio, biblioteche e didattica. Inoltre, sono stati tagliati i fondi per la stabilizzazione del personale precario.
L’ateneo ha inoltre bandito contratti di docenza non retribuiti!
Molti precari dell’Università hanno rifiutato questa provocazione degli organi di governo dell’Università.
Oltre alla famigerata “onorevole” Gelmini, sarà presente il Ministro della Funzione pubblica Brunetta. Questo personaggio è notoriamente conosciuto per essere un provocatore e per essere solito lasciarsi andare ad offese verso studenti e lavoratori (“guerriglieri” e “fannulloni”).
Nella pratica, questo signore ha promosso la riforma del pubblico impiego, con l’obiettivo di instaurare regimi lavorativi più severi e limitare i diritti dei lavoratori del settore pubblico, o quel che rimane di esso.
In questo progetto ben preciso è contenuto un generale attacco ai diritti di lavoratori e lavoratrici.
Elenchiamo alcuni punti di questa riforma:
decurtazione di parte dello stipendio se il lavoratore si ammala per meno di dieci giorni;
misure stringenti per la verifica della validità di certificati di malattia, prevedendo addirittura la reclusione per il lavoratore ammalato, nel caso guarisca prima del tempo previsto dal certificato;
valutazione tramite pagelline del rendimento sul posto di lavoro
attacco al diritto dei lavoratori di avere una pensione “onorevole”;
penalizzazione per le lavoratrici precarie nel caso richiedano il periodo di maternità, perpetrando la visione maschilista della donna come madre e non come persona.
Come Collettivo di Scienze Politiche riteniamo fondamentale che alla luce di queste scelte politiche facciamo sentire nuovamente la nostra voce di studenti e lavoratori.
E’ infatti necessario ribadire alla Ministra Gelmini che non si può parlare di riforma dell’Università se i suoi provvedimenti, appoggiati dall’intero governo Berlusconi, hanno contribuito soltanto a distruggere l’istruzione pubblica. E al Ministro Brunetta che abbiamo compreso molto bene come l’attacco ai lavoratori del settore pubblico corrisponda alla logica di smantellamento dell’intero Stato sociale.
LA CRISI DEL CAPITALE CONTINUANO A PAGARLA LAVORATORI E STUDENTI! ATTACCHI E OFFESE NON POSSONO PIU’ ESSERE TOLLERATI!
Collettivo Aula R
******************************
Gelmini e Brunetta non ci meritate!!
Signori e signore, ecco a voi, per la prima volta a Pisa, i ministri Gelmini e Brunetta!!!! Due tra i personaggi più discussi dell’attuale governo. Già l’anno scorso, tra riforme e decreti legge, hanno iniziato a smantellare il settore pubblico. In particolare Maria Stella Gelmini si è occupata di distruggere il mondo della formazione. Si potrebbe continuare ancora a lungo, ma ciò basta per capire che gli scempi della Gelmini non sono un brutto ricordo del passato, bensì le linee guida di una realtà con cui saremo obbligati a confrontarci ancora per molto. dalla scuola elementare all’università. Ci accorgiamo ormai quotidianamente delle conseguenze della famigerata 133: a Pisa, infatti, abbiamo avuto tagli alle strutture dipartimentali, riduzioni drastica delle borse di dottorati e anche tentativi di aumento delle tasse.
L’aspetto più ridicolo della faccenda, ma non per questo meno serio, consiste nel modo in cui la nostra ministra ed i suoi amici mascherano le loro solite barbarie dietro una falsa oltre che vuota retorica del merito. Già è capitato, infatti, udire voci circa la prossima riforma universitaria, che la Gelmini presenta come all’insegna del meritocrazia: si tratta di un’idea estremamente demagogica e contraddittoria di merito che di fatto dequalifica la didattica e lede le figure più deboli come precari, dottorandi e ricercatori accettuando le dinamiche di casta già esistenti e trasformando dunque l’università in qualcosa tutt’altro che meritevole.
Lunedì scenderemo in piazza contro tutto questo perchè le azioni di questi due individui demoliscono simultaneamente il nostro presente ed il nostro futuro. Accetteremo la battaglia poiché non abbiamo più nulla da perdere oltre lo stato di precarietà lavorativa ed esistenziale, in cui questo governo ci obbliga a vivere.
Per protestare contro le conseguenze della 133, per dire no ad una concezione populista e stupida di meritocrazia
CONTESTIAMO LA PRESENZA DELLA GELMINI E BRUNETTA NELLA NOSTRA CITTA’ – Appuntamento ore 09.00 presso la mensa di via cisanello, lunedi’ 5 ottobre
Assemblea di Scienze in Agitazione
*************************************
Lettere verso l’assemblea di facoltà
Ad un anno dai tagli della 133 e in prossimità della presentazione della nuova riforma della governance, Pisa avrà l’onore di ospitare i ministri Gelmini e Brunetta. Non sappiamo cosa si aspettino di trovare a Pisa, certo è che oggi più che mai, dopo la straordinaria mobilitazione dell’anno scorso, la situazione non è ancora normalizzata.
Le parole d’ordine della Gelmini le conosciamo bene: meritocrazia e eliminazione degli sprechi. La messa in discussione dei tagli della 133 è lontana, si preferisce piuttosto gestire la crisi utilizzando il merito come un dispositivo che serve più a escludere che a premiare. Una concezione della meritocrazia che emerge chiaramente nei test introdotti quest’anno: gli studenti vengono giudicati più o meno capaci sulla base di un test a crocette del tutto arbitrario.
L’abbiamo visto anche con la differenziazione dei fondi agli atenei decisa durante l’estate, virtuoso è chi tiene i bilanci in pari e assicura un numero di fuoricorso più basso possibile. L’introduzione di quest’idea perversa di merito, una delle basi su cui si vuole riformare l’università in crisi, è funzionale a una politica che mira a dequalificare il sistema e il sapere che vi è prodotto e contemporaneamente a scaricare i costi della crisi sui soggetti più deboli.
Sappiamo tutti chi è che sta pagando, i ricercatori a cui viene proposto di insegnare gratis, i dottorandi che si vedono dimezzate le borse di ricerca, gli studenti che non possono accedere a pieno titolo all’università perchè portatori di un gap accumulato in una scuola che sta per essere definitivamente distrutta. Per non parlare dei finanziamenti a dipartimenti e biblioteche azzerati che dequalificano ulteriormente il sistema della ricerca. La scorsa settimana inoltre, dopo mesi di chiacchiere e voci di corridoio, è stato annunciato che sarà presentata a breve la Riforma della governance che non torna indietro sui tagli e punta su merito e razionalizzazione per riorganizzare l’università.
La facoltà di lettere rischia di scomparire in seguito alla creazione di una “divisione delle competenze” fra i vari atenei: c’è la volontà di far sì che ogni ateneo si specializzi su determinati settori, e questo nel nostro contesto significherebbe l’eliminazione dell’intera area umanistica, già sotto attacco, a favore di quella tecnico-scientifica. L’obiettivo portato avanti dalla Gelmini e di Brunetta e in fondo lo stesso. La crisi è un occasione per distruggere un sistema e ristrutturarlo. Non a caso il ministro alla pubblica amministrazione dopo gli attacchi a fannulloni e bamboccioni ha tagliato i fondi alla cultura, dichiarando che bisogna assetare i parassiti. Ideologia del merito contro la crisi: chi non si adegua ai paramentri dichirati super partes diventa un peso da eliminare.
Lunedì un corteo si snoderà per le strade di Pisa per raggiungere il CNR e assediare Brunetta e Gelmini. L’assemblea di facoltà di giovedì rappresenta un altra occasione per studenti e precari di incontrarsi e dimostrare, come abbiamo fatto più volte l’anno scorso, la centralità del corpo vivo dell’università nei processi di opposizione a queste politiche e di costruzione di università basata sulla qualità e l’inclusione.
Lettere – Onda Pisana.
***********************************************
5 OTTOBRE 2009: GELMINI UN ANNO DOPO…PISA NON TI VUOLE!
L’arrivo della Gelmini e di Brunetta al CNR è l’occasione per manifestare a questo governo che precari della formazione, studenti medi e universitari non sono disposti a subire gli effetti prodotti dalla crisi. Al bisogno di reddito e saperi, il governo risponde con i tagli e lo smantellamento dell’università e dell’istruzione; utilizza il merito come dispositivo di controllo, di stratificazione e differenziazione all’ accesso reddito-saperi.Ma già dall’estate sono le lotte che ci indicano quale è la via da prendere per uscire da questa crisi.A fronte dei 57mila posti di lavoro in meno per l’anno 2009/2010 che arriveranno a 150mila entro il prossimo anno, i precari della scuola picchettano i provveditorati, occupano i tetti degli istituti, manifestano il 3 ottobre chiedendo le dimissioni immediate del ministro Gelmini, il ritiro della 133 e l’immissione in ruolo dei precari.Gli studenti del Gandhi di Milano, ultimo liceo pubblico serale in Italia, occupano e resistono allo sgombero, per difendere il loro diritto allo studio.L’onda anomala si riprende le strade di Bologna, respinge il Ministro dell’Interno Maroni, rivendicando l’Università come territorio libero dal razzismo e dalle politiche segregazioniste del governo.In seguito al processo di ristrutturazione dell’ università attuato dalla Gelmini, studenti e precari della ricerca sono chiamati a fronteggiare gli effetti da essa prodotti:taglio selvaggio dei corsi, nuovi e tradizionali, chiusura di interi settori disciplinari e licenziamento della maggioranza dei docenti precari a basso costo, sostituiti con il lavoro gratuito dei dottorandi, moltiplicazione degli stages affidati a "volontari" studenti non retribuiti, riduzione dei benefici del diritto allo studio (borse di studio, alloggi, mense), dequalificazione della didattica, inclusione differenziale mediante i test di valutazione.Si delinea un quadro in cui il mondo della formazione è asservito alle esigenze delle baronie (che hanno ampiamente infoltito la loro schiera e moltiplicato le cattedre) e alle pretese di un mercato del lavoro segnato dall’aumento massiccio della disoccupazione.A Pisa l’anno trascorso è stato attraversato da lotte e mobilitazioni dell’Onda che hanno fortemente contestato la legge 133 ed hanno posto in discussione la credibilità politico-istituzionale della governance universitaria. Agli iniziali e manichei tentativi del Rettore Pasquali di mantenere una pace sociale, mascherandosi dietro la presunta e poco rassicurante posizione dell’ “Io sono dalla vostra parte”, si sono susseguite scelte di offensiva che vedono annoverati i più svariati episodi, dall’impiego delle forze dell’ordine per gestire momenti di piazza, alla proposta di una tassazione differenziata sulla base del merito fra studenti fuori corso e regolari, dall’azzeramento dei fondi ai dipartimenti e al taglio alle biblioteche, fino ai contratti gratuiti per ricercatori. Dunque la “longa manus” delle direttive Gelmini si esplica concretamente nel territorio dell’ateneo pisano attraverso una perfetta continuità fra le scelte governative e le istituzioni accademiche.Contestare l’arrivo della Gelmini a Pisa, città il cui tessuto produttivo è strettamente legato allo sviluppo dell’Università e della ricerca, è la nostra risposta alle provocazioni del governo, il punto di partenza delle mobilitazioni di quest’anno, il tassello iniziale della nostra lotta.
VENERDI’ 2 OTTOBRE ORE 14.00 ASSEMBLEA UNIVERSITARIA IN PIAZZA DANTE
Pisa lunedì 5 ottobre ospiterà i ministri Gelmini e Brunetta in occasione di un congresso al CNR. Dopo un anno di mobilitazione nell’università, stiamo assistendo in questo periodo a un forte attacco alla scuola pubblica portata avanti dalla ministra.
E poi, come non ricordare l’attacco di Brunetta verso il movimento dell’Onda, quando ci chiamava tutti "guerriglieri"….
I ministri Gelmini e Brunetta sono i portavoce di una politica anticrisi basata sul "merito" che si traduce però in una politica di esclusione e che tende a far pagare questa crisi proprio ai soggetti che ne sono più colpiti.
DIAMO LORO L’ACCOGLIENZA CHE SI MERITANO…
LUNEDì 5 OTTOBRE H.9.00 CONCENTRAMENTO CORTEO C/O "COMPLESSO MARCHESI" (di fianco alla mensa di cisanello)
Ingegneria 2.0
I Cobas in piazza con studenti e precari che contestano il convegno dove erano previsti gli interventi dei Ministri Brunetta e Gelmini.
Una giornata contro i tagli ai pubblici servizi e assemblea cittadina il 9 Ottobre.
La Confederazione Cobas scenderà in piazza con gli studenti, i precari, il mondo della conoscenza e il personale della Pubblica Amministrazione che contesteranno la presenza dei ministri Gelmini e Brunetta a un convegno a Pisa.
La Gelmini ha cancellato decine di migliaia di posti di lavoro nella scuola e questi tagli draconiani mirano a ridimensionare la istruzione pubblica riducnedo gli investimenti nella scuola che in Italia sono per altro tra i più bassi d’Europa.
Il ministro Bunetta dal giorno del suo insediamento non ha fatto che attaccare il personale della pubblica amministrazione, le accuse ai fannulloni servono solo a coprire il blocco delle assunzioni, la mancata stabilizzazione delle migliaia di precari presenti nei centri di ricerca, nell’università e nella sanità, una riduzione forsennata del salario dei dipendenti pubblici attraverso la contrazione del salario accessorio , la riduzione di fondi e di investimenti di varia natura.
Il Governo Berlusconi regala soldi alle banche e permette ai grandi evasori impunità, ma nello stesso tempo non investe nella ricerca nella istruzione, nei servizi pubblici.Oltretutto il Parlamento, con PDL e PD uniti in un fronte unitario, continua a finanziare le missioni militari all’estero a partire dall’Afghanistan.
Senza questi investimenti non ci sarà alcuna ripresa nè della occupazione nè dell’economia italiana
Per questo, i Cobas sostengono le proteste contro la visita a Pisa dei due ministri e per il 23 organizzano, con tutto il sindacato di base, lo sciopero generale
Noi la crisi non la paghiamo
e in vista dello sciopero assemblea cittadina il giorno. 9 Ottobre alle ore 21.15 ASSEMBLEA CITTADINA presso la biblioteca comunale di Pisa in lungarno galilei.