Unificare le lotte per non pagare la crisi, è questa la parola d’ordine scelta dal Patto di Base (RdB, Confederazione Cobas, SdL Intercategoriale) che domani scenderanno in piazza a Roma, per uno sciopero di 24 ore che riguarderà tutti i comparti.
In questi mesi la crisi finanziaria si sta trasformando in crisi economica e, inevitabilmente, sociale. In un anno sono aumentate del 20% le persone che a causa di difficolta’ economiche chiedono aiuto ai centri di ascolto della Caritas. Lo afferma il rapporto sulla poverta’. Nel 2008 le richieste di aiuto sono aumentate del 20% sul 2007. E per il 2009 ‘e’ probabile che gli ‘impoveriti’ siano aumentati’. L’incidenza e’ maggiore al Sud (17,7%): oltre il 20% in Sicilia Basilicata e Sardegna. Il Nord registra il 2,9%. Al Centro la situazione e’ articolata (17,5% nel Lazio, 2,4% nelle Marche).
In questi mesi la crisi finanziaria si sta trasformando in crisi economica e, inevitabilmente, sociale. In un anno sono aumentate del 20% le persone che a causa di difficolta’ economiche chiedono aiuto ai centri di ascolto della Caritas. Lo afferma il rapporto sulla poverta’. Nel 2008 le richieste di aiuto sono aumentate del 20% sul 2007. E per il 2009 ‘e’ probabile che gli ‘impoveriti’ siano aumentati’. L’incidenza e’ maggiore al Sud (17,7%): oltre il 20% in Sicilia Basilicata e Sardegna. Il Nord registra il 2,9%. Al Centro la situazione e’ articolata (17,5% nel Lazio, 2,4% nelle Marche).
Nel settore privato si moltiplicano tagli di occupati, chiusure di stabilimenti con relativi licenziamenti ( l’ISTAT rileva che nei primi mesi del 2009 almeno 420.000 lavoratori hanno perso il lavoro). Nel Pubblico Impiego gli effetti immediati della crisi, rispetto al privato, sono probabilmente diversi e più graduali, ma la destrutturazione della P.A. decisa dal Governo provocherà la divisione dei lavoratori e lo smantellamento dello Stato Sociale. La macchina pubblica viene sempre più svuotata di funzioni e di ruolo. Scuola, sanità e previdenza diventano terreni dove il Pubblico arretra sempre più per lasciare campo libero al profitto che non si coniuga con la necessità di garantire servizi adeguati a tutti i cittadini. Il Governo di centro destra davanti ad una crisi senza precedenti per intensità e diffusione sta puntando a salvaguardare prima i bancarottieri, i padroni e poi gli evasori. La legge Finanziaria 2010, incredibilmente, non prevede misure né riguardo alla questione occupazionale e nemmeno relativamente ad un aumento dei redditi e delle pensioni che, oltre a permettere ai ceti popolari di vivere dignitosamente, rilancerebbe anche i consumi interni.
Le tre organizzazioni sindacali invitano tutte le lavoratrici e lavoratori a partecipare alla manifestazione di Roma, con corteo che parte da p.zza Della repubblica. Per la partenza da Pisa: confederazione Cobas 050 8312172.
pubblichiamo la piattaforma dello sciopero generale.
Magdur
A Firenze inoltre, un corteo indetto da USI e SLAI Cobas con la partecipazione degli insegnanti precari, partirà in corteo alle ore 9.30 da piazza Santissima Annunziata.
IL 23 OTTOBRE È SCIOPERO GENERALE
Le organizzazioni di base ritengono indispensabile una forte risposta alla valanga di licenziamenti in corso, ai massicci tagli alla scuola pubblica con l’espulsione in massa dei precari, alla chiusura di aziende, alla ipotesi di gabbie salariali e all’attacco al contratto nazionale che, nella ritrovata unità dei sindacati concertativi, lascia solo il sindacalismo di base a difenderne il carattere unitario e solidaristico; al tentativo in corso di rendere i lavoratori subordinati ai destini delle aziende, alla xenofobia e al razzismo che il governo sta spargendo a piene mani. Generalizzare ed unificare le lotte in corso nella scuola, nelle fabbriche, nelle aziende e negli uffici, sono quindi gli obbiettivi immediati dello sciopero generale che si preannuncia già grande e partecipato.
Confederazione Cobas, Cub e SdL hanno indetto uno sciopero generale di 24 ore di tutti i lavoratori pubblici e privati per il 23 ottobre.
Le organizzazioni di base ritengono indispensabile una forte risposta alla valanga di licenziamenti in corso, ai massicci tagli alla scuola pubblica con l’espulsione in massa dei precari, alla chiusura di aziende, alla ipotesi di gabbie salariali e all’attacco al contratto nazionale che, nella ritrovata unità dei sindacati concertativi, lascia solo il sindacalismo di base a difenderne il carattere unitario e solidaristico; al tentativo in corso di rendere i lavoratori subordinati ai destini delle aziende, alla xenofobia e al razzismo che il governo sta spargendo a piene mani. Generalizzare ed unificare le lotte in corso nella scuola, nelle fabbriche, nelle aziende e negli uffici, sono quindi gli obbiettivi immediati dello sciopero generale che si preannuncia già grande e partecipato.
La articolata piattaforma dello sciopero rappresenta un ampio ed esauriente programma sul quale costruire mobilitazione, lotta, organizzazione e consenso, fornendo un alternativo e concreto strumento in mano ai lavoratori/trici, richiedendo il blocco dei licenziamenti e la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario; aumenti consistenti di salari e pensioni, introduzione di un reddito minimo garantito per tutti/e; aggancio dei salari e pensioni al reale costo della vita; cassa integrazione almeno all’80% del salario e reddito per i lavoratori ” atipici”, con mantenimento del permesso di soggiorno per gli immigrati/e; abrogazione della Bossi-Fini e del pacchetto sicurezza; sostegno delle energie rinnovabili, del risparmio energetico, del riassetto idrogeologico e contro il nucleare, la privatizzazione dell’acqua e l’incenerimento dei rifiuti;messa in sicurezza dei luoghi di lavoro, delle scuole, dei trasporti, rifiutando la riduzione delle sanzioni per chi causa morti del lavoro, gravi infortuni, malattie professionali; contro i tagli di posti, classi e orari nella scuola pubblica e contro la legge Aprea; assunzione a tempo indeterminato dei precari e reinternalizzazione dei servizi;investimenti in un milione di alloggi popolari, tramite utilizzo di case sfitte e ristrutturazione e requisizioni del patrimonio immobiliare, blocco degli sfratti, canone sociale per i bassi redditi; diritto di uscita immediata per gli iscritti/e ai fondi-pensione chiusi; contro l’aumento dell’età pensionabile per le lavoratrici della P.A.; ritiro della riforma Brunetta; difesa del diritto di sciopero; fine del monopolio oligarchico di Cgil-Cisl-Uil sulla rappresentanza e i diritti sindacali, contro la pretesa padronale di scegliere le organizzazioni con cui trattare; pari diritti per tutte le organizzazioni dei lavoratori, rappresentanza elettiva democratica sui posti di lavoro e a livello regionale/nazionale.
.Roma, 11 settembre 2009
.Roma, 11 settembre 2009
CUB Pierpaolo Leonardi – Walter Montagnoli info 06762821 022666289
Confederazione Cobas Piero Bernocchi info 0670452452
SdL intercategoriale Fabrizio Tomaselli info 0659640004
Confederazione Cobas – Cub – SdL intercategoriale