Pontedera
– La Guardia di Finanza di Pontedera ha
denunciato 107 migranti (Senegalesi per lo più) per violazione della legge sull’immigrazione
(Bossi-Fini).
L’inchiesta
parte nel dicembre 2007 con le perquisizioni di 42 alloggi e l’avvio delle
procedure di rimpatrio per altrettanti migranti. In una di queste case fu
trovata una stamperia di documenti falsi. Ma a cosa servivano?
I
migranti utilizzavano i documenti per entrare a lavorare nelle concerie della provincia, e quindi pur di lavorare cercavano documenti falsi perché la legge
attualmente in vigore, non da possibilità alternative. Anche se non si delinque
e si vuol lavorare, in Italia, ciò non è permesso.
L’operazione
denominata “permit to stay” (permesso di soggiorno) ha così portato alla
denuncia di 107 persone e, secondo fonti della Finanza, non è ancora finita.
Nell’Europa
di Schengen è ancora possibile arrestare, mandar via una persona, arrestare
solo con l’accusa di essere entrato illegalmente nel nostro paese. Una legge
molto restrittiva che non tiene conto dei flussi migratori, permette di
arrestare anche coloro che non compiono reati, e che magari, come nel caso dei
senegalesi di Pontedera, rischiano tutto
pur di regolarizzarsi e lavorare. Con tutti i problemi a cui la provincia
pisana si ritrova a far fronte, non sembra certo la caccia all’operaio
senegalese possa essere una priorità.
Bisognava cambiare la legge, come promesso dal passato governo, ma a distanza di cinque anni niente si è
mosso. L’Europa ha costruito un muro con i paesi più poveri, ed a rimetterci
non sono i governanti ma i poveri migranti che ogni giorno o perdono la vita
nel tentativo di oltrepassare i confini, o rischiano galera, CPT ed un ritorno
in patria condito di altra galera e violenza.
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