“L’Università pubblica muore”: Intervento dei Cobas sul ddl Gelmini

Riceviamo e pubblichiamo:
L’UNIVERSITA’ PUBBLICA MUORE: approvato in Consiglio dei Ministri IL DDL GELMINI:TAGLIATI POSTI DI LAVORO

STANZIATA UNA MISERIA PER I RINNOVI CONTRATTUALI
E’ tempo di sciopero generale
in difesa dei beni comuni e dei servizi pubblici


Il Consiglio dei Ministri ha licenziato il ddl sull’università decretando ulteriori tagli di finanziamenti pubblici degli atenei in rosso, arrivando fino a prevederne anche il commissariamento.
Campane a morto per l’istruzione pubblica, ingresso dei privati che la faranno da padroni presentandosi come i salvatori dell’Università e determineranno le poli­tiche della ricerca e della didattica, superpoteri ai Rettori che potranno nominare a loro discrezione ben 4 degli 11 membri del CdA, ricercatori ridotti di numero e previsti solo a tempo determinato, eliminati i pochi e residuali spazi di rappresentanza per il personale tecnico- amministrativo che viene espulso dagli organi accademici con tutto il potere concentrato nelle mani dei Rettori.
Il provvedimento del Governo si divide in 3 parti.
1 Organizzazione del sistema universitario.
2 Delega legislativa in materia di qualità ed efficienza del sistema universitario.
3 Norme in materia di personale accademico e riordino della disciplina concer­nen­te il reclutamento.
Le linee guida del provvedimento sono quelle dei tagli alle università, la chiu­su­ra di decine di corsi di laurea, il ricatto dei privati che condizioneranno la didattica e la ricerca, un modello gerarchico che calpesta i diritti dei precari, degli studenti e del personale tecnico ed amministrativo.
Un provvedimento in linea con la legge Brunetta sul pubblico impiego e la 133/2008 che già sanciscono forti tagli al salario accessorio e portano colpi ancora maggiori ai diritti ed alla dignita’ del personale pubblico.
Con il decreto Gelmini passa la precarizzazione di tutto il comparto educativo, una precarizzazione che non scaturisce solo dal sostanziale blocco del turn over, ma da provvedimenti che colpiscono indiscriminatamente il personale tecnico amministrativo, i precari , gli studenti e la stessa idea di Università pubblica.

E’ tempo di mobilitarci e di opporci a questa controriforma che accresce i problemi dell’Università, riducendone il carattere libero e democratico per concentrare il potere nelle mani dei Rettori e dei potentati economici che potranno occupare i Consigli di Amministrazione. Il giorno 11 Dicembre la Flc ha promosso uno sciopero nel settore della istruzione, un appuntamento importante ma non sufficiente a contrastare l’attacco del Governo ai lavoratori, ai beni comuni e ai servizi pubblici. Non è più tempo di mobilitazioni frazionate o parziali.
E’ tempo di sciopero generale
in difesa dei beni comuni e dei servizi pubblici.


Cobas UniversitàCobas Pubblico Impiego

confcobaspisa@alice.it, www.confederazionecobaspisa.it

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