Dopo un anno e mezzo di detenzione, negati gli arresti domiciliari con una motivazione razzista.


Pubblichiamo la lettera del Gruppo EveryOne alla Corte di Cassazione
di
Roma, sul caso della ragazzina Rom Angelica V., accusata del tentato rapimento di una bambina a Ponticelli.
 
Caso Angelica: cerchiamo verità e giustizia contro le ragioni dell’odio. Roma, 30 novembre 2009.
 
Illustrissimi magistrati della Corte di Cassazione, il Gruppo EveryOne ha seguito con estrema attenzione le fasi del procedimento giudiziario contro la ragazzina Rom Angelica V., accusata del tentato rapimento di una bambina a Ponticelli, nel maggio 2008, un fatto di cronaca dai risvolti inquietanti, legati a interessi camorristici e intolleranza, come altri episodi riguardanti persone di etnia Rom verificatisi – sollevando allarme sociale – proprio nel mezzo della grande purga etnica che ne ha ridotto la presenza in Italia da 160/180.000 a meno di 45 .000. Abbiamo realizzato un dossier riguardante il caso di Angelica V., che siamo disponibili a inviarvi e che vi potrà essere utile nel giudizio di terzo grado.
 
Riteniamo possa essere importante fornirvi documentazione adeguata in relazione a questo delicato evento giuridico, che a nostro avviso rappresenta un grave caso di persecuzione giudiziaria. Una persona di nostra fiducia, padre di famiglia e uomo di civiltà, ha incontrato la ragazzina in due occasioni, preso il carcere di Nisida. La sincerità di Angelica ha rafforzato le sue convinzioni di totale innocenza di lei.
 
La stessa persona ha rilevato come la giovane Rom avesse bisogno di comprensione e calore umano, sia per la sua giovane età, sia per la sofferenze che una detenzione ingiusta le causava e le causa. Ha proposto di accoglierla a casa sua, in attesa della sentenza, come hanno fatto altre persone di moralità ineccepibile a Napoli.
 
Ad Angelica, tuttavia, il Tribunale dei Minori di Napoli ha negato persino i domiciliari, con una motivazione che inorridisce. Secondo i magistrati che le hanno negato i domiciliari, l’etnia cui appartiene Angelica Rom è motivo bastante per ravvisare un "concreto pericolo di recidiva".

Così la ragazzina resta in carcere. E una dei 3.000 Rom romeni che sono dietro le sbarre, su un totale di 6.000: numeri che dimostrano inequivocabilmente una persecuzione etnica, essendo superiori a quelli che caratterizzavano la condizione dei Rom e dei Sinti negli anni delle leggi razziali in Germania. Durante l’ingiusta detenzione, la crescita umana e le speranze di Angelica si sono interrotte e congelate in un limbo assurdo e crudele.

Lei, spaurita e incredula, convinta che il rapimento sia il crimine più orrendo, è stata marchiata con il segno dell’infamia: è lei, per gli intolleranti, la donna che caratterizza le leggende medievali, la "zingara che ruba i bambini".

Roberto Malini, Matteo Pegoraro, Dario Picciau
– Gruppo EveryOne

Tratto da http://www.everyonegroup.com/it/

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