caso di Gabriele Sandri i legali del poliziotto parlano di “traiettoria di
proiettile” deviato, così come nel caso di Carlo Giuliani. Riportiamo notizia
ANSA che riporta le dichiarazioni dell’avvocato difensore dell’agente che
uccise l’Ultrà laziale.
AREZZO – La perizia balistica conferma la deviazione della
traiettoria subita dal colpo di pistola che l’11 novembre del 2007 ha ucciso il tifoso
laziale Gabriele Sandri nell’area di servizio di Badia al Pino (Arezzo). Lo
rende noto l’avvocato Francesco Molino, che difende l’agente Luigi
Spaccarotella, accusato di omicidio volontario per la morte di Sandri.
metallica che divide le corsie dell’autostrada. La perizia balistica, affidata
dalla procura aretina al professor Domenico Compagnini, è stata depositata
nella tarda serata di ieri. "La conferma della deviazione del proiettile –
ha dichiarato Molino – è un elemento importante per la difesa. Adesso leggerò
attentamente la perizia, ma ho già visto che vengono valutate una serie di
ipotesi legate soprattutto alla posizione dell’auto dei ragazzi di Roma".
L’ipotesi di una deviazione sarebbe emersa anche da una perizia svolta dal Cnr
e depositata a metà gennaio. L’esame avrebbe riscontrato la presenza sull’ogiva
di tracce di zinco e alluminio, metalli presenti sul rivestimento della rete
che venne attraversata dallo sparo esploso dalla carreggiata opposta a quella
sulla quale si trovava l’auto con a bordo Sandri. La perizia balistica è
racchiusa in cinque tomi, contenenti dettagli dei reperti recuperati, studi
sulla traiettoria e studi di natura chimica sul proiettile. "Non commento
la perizia – ha detto ai giornalisti il pm Giuseppe Ledda, che coordina le
indagini -. Dico solo che la settimana prossima interrogherò di nuovo il
poliziotto".
avrebbe mirato verso l’auto dei tifosi laziali e lo sparo sarebbe partito
accidentalmente, dopo un primo colpo in aria per fermare una rissa fra tifosi
laziali e juventini. In base ad alcune testimonianze raccolte dalla procura,
invece, Spaccarotella avrebbe sparato a braccia tese. "Non so – sottolinea
ancora l’avvocato Molino, – cosa abbiano detto esattamente i testimoni, ma
soprattutto il racconto di due di loro diventa fondamentale per la corretta
ricostruzione dell’accaduto".
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