La promozione della cultura e di attività sociali e ludiche rivolte a tutti i cittadini sono gli obiettivi che da anni vedono impegnate tre realtà storiche della nostra città. Arciragazzi Pisa, Biblioteca Franco Serantini e Progetto Rebeldía si basano su una stessa idea di fondo: mettere a disposizione di tutti, in maniera gratuita e aperta, degli strumenti per la crescita civile e democratica che possano contribuire al miglioramento della vita sociale e culturale. Condividono l’idea che le biblioteche, gli archivi, le ludoteche, le case delle associazioni, le palestre popolari, i luoghi di ritrovo delle comunità straniere siano strumenti preziosi per la città, rappresentino luoghi di ritrovo, di scambio e di condivisione fondamentali.
Purtroppo hanno anche una comune preoccupazione per il futuro di queste attività: infatti negli ultimi anni si è registrata una minore attenzione e sensibilità da parte degli Enti locali, in un settore estremamente delicato e fragile. La forza associativa di queste tre realtà si scontra con la mancanza di fondi, per la loro natura di soggetti non votati al profitto: trovare una sede che possa ospitare una biblioteca, una ludoteca o una casa di associazioni diventa quindi anche una responsabilità delle amministrazioni pubbliche. Arciragazzi Pisa, Biblioteca Franco Serantini e Progetto Rebeldía hanno deciso di spiegare alla cittadinanza la situazione in cui si trovano, e le difficoltà che incontrano nel trovare locali adeguati per le loro attività.
Arciragazzi Pisa opera a Pisa dal 1983, promuovendo nelle forme più varie la cittadinanza attiva per l’infanzia e l’adolescenza, con l’idea che una ‘città a misura di bimbo’ è una città più adatta alla vita di tutti i cittadini, ai bisogni relazionali e al benessere sociale di ognuno.
Il CEP ha avuto una sua ludoteca, gestita da Arciragazzi e attiva all’interno del Circolo Arci Unità, dal 1997 al 2003. Da quando la ludoteca è stata chiusa, nessun altro spazio l’ha sostituita e quest’assenza ha reso il quartiere più povero di opportunità per i bambini. Arciragazzi Pisa, ha continuato a proporre attività per i bambini del CEP, sia all’interno delle scuole, che organizzando feste e incontri di ludobus nei giardini del quartiere. Nel gennaio 2008 è nato un progetto, sostenuto dalla Società della Salute e dall’amministrazione comunale, che prevede la creazione di un C.I.A.F (Centro per l’infanzia, l’adolescenza e la famiglia) nel quartiere. A questo punto Arciragazzi Pisa ha iniziato a scontrarsi con la difficoltà della nostra amministrazione comunale a mettere a disposizione uno spazio per i bambini del quartiere: dapprima è stato individuato un luogo, che solo in un secondo momento, a progetto avviato, si è rivelato essere non conforme agli standard di abitabilità; successivamente sono stati proposti dei locali, che per la loro ubicazione su una strada molto trafficata e per le loro piccole dimensioni risultano del tutto inadatti ad ospitare delle attività per i bambini. Solo negli ultimissimi giorni è stata avanzata un’altra proposta: vedremo se si tratta della strada giusta.
La Biblioteca Franco Serantini è nata nel 1979 e da allora svolge un prezioso lavoro di raccolta di documenti, monografie, periodici e di ricerca sulla storia sociale e contemporanea, del movimento operaio e libertario, dell’antifascismo e della Resistenza, e dei movimenti di contestazione degli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso. Attualmente la Biblioteca possiede circa 35mila volumi, 4300 periodici e migliaia di documenti, fotografie e manifesti ed è aperta al pubblico per 30 ore alla settimana. È un riferimento importante in città e a livello nazionale: studenti medi e universitari, ricercatori, semplici cittadini usufruiscono giornalmente del patrimonio librario e archivistico della Biblioteca, che garantisce l’accesso diretto e gratuito alle fonti.
La sede che attualmente accoglie la Biblioteca (dal 1993 è ospitata nei locali della Provincia presso il Complesso Scolastico Concetto Marchesi di Pisanova) non è idonea a conservare tutto il patrimonio e da anni è stato richiesto alle Amministrazioni locali una diversa collocazione del patrimonio documentario e librario: fino ad ora però a questa istanza non è stata data nessuna risposta concreta. La Biblioteca è ancora in attesa di risposte concrete e di essere convocata a un tavolo di trattative che possa garantire un futuro al suo patrimonio e alle sue molteplici attività.
Il Progetto Rebeldía è entrato legalmente nel 2006 negli spazi di Via Battisti 51, in virtù di un comodato d’uso a termine e di un impegno sottoscritto dall’Amministrazione comunale di reperire, in maniera condivisa, un luogo idoneo e definitivo per ospitare le attività del Progetto. Da allora nuove associazioni sono entrate a far parte del Progetto, condividendone le modalità democratiche e orizzontali di autogestione. Oggi 30 associazioni fanno attività ogni giorno in via Battisti 51. Per chi vuole intendere si tratta di segnale chiarissimo, espressione di un bisogno fondamentale di Pisa: che vengano messi a disposizione del tessuto associativo cittadino locali adeguati, gratuitamente e senza imposizioni burocratiche o di controllo politico.
Un’amministrazione comunale accorta dovrebbe comprendere immediatamente la necessità di sostenere un simile patrimonio sociale e relazionale. Invece le trenta associazioni del Progetto Rebeldía si trovano attualmente con un processo di sfratto in corso e con il tentativo maldestro da parte dell’Assessorato al sociale di obbligarle ad accettare un bando truccato per cambiare luogo: il pasticciaccio di via Saragat, come è stato chiamato nella stampa cittadina. Senza premurarsi di conoscere le caratteristiche del complesso microcosmo associativo di via Battisti 51, si agisce a colpi di clava e di ricatti, costringendo una realtà in salutare espansione a muffire in un magazzino, affittato alle Ferrovie dello Stato per soli 5 anni.
Si sottopongono all’attenzione della cittadinanza queste tre vicende, sperando di ottenere delle risposte reali e concrete da parte degli amministratori, per invertire un cammino che si sta allontanando dalla comprensione dei bisogni sociali del tessuto civile della città.
Pisa, 30 gennaio 2010
Biblioteca Franco Serantini
Progetto Rebeldía