ROMA – Dopo Londra anche a Parigi
contestatori hanno cercato di fermare la fiaccola olimpica. Diritti umani e
interessi economici sono tornati a scontrarsi nell’occidente invecchiato. Il
timore di perdere i grandi investimenti del grande capitale transnazionale non
aiuta a risolvere la crisi con la
Cina, e forse non basta più. Gli organizzatori sono stati
costretti a nascondere staffetta e fiaccola dentro un autobus, fino a quando non hanno
deciso di annullare le cerimonie. Il Comitato Olimpico Internazionale (Cio),
infatti, valuterà la possibilità di bloccare la staffetta della fiaccola
olimpica, già turbata da proteste dei sostenitori dei diritti umani nelle tappe
di Istanbul, Londra e ora anche Parigi. Lo ha affermato oggi il presidente del
Cio Jacques Rogge parlando con un gruppo di giornalisti a Pechino. Il comitato
esecutivo del Cio si riunisce da domani a venerdì nella capitale della Cina. Si
tratta dell’ ultima riunione dell’ esecutivo prima dell’ inizio delle
Olimpiadi, l’ 8 agosto. A Parigi migliaia di persone hanno bloccato il percorso
della fiaccola, che è stata anche spenta in più occasioni. I mezzi d’
informazione cinesi, tutti controllati dal governo di Pechino, accusano oggi la
polizia francese di non aver fatto abbastanza per proteggerla. "La Francia non ha protetto la
sacra fiamma", scrive ad esempio di Global Times.
Il presidente del Cio Rogge si è dichiarato "molto preoccupato" per
le contestazioni e ha detto che l ‘esecutivo discutera’ della possibilità di
annullare il resto del viaggio della fiaccola nel mondo ma ha aggiunto che
"manca il tempo" per bloccare la tappa di San Francisco, dove già
sono state annunciate nuove proteste. Secondo Jiang Yu, la portavoce, la Cina "é fiduciosa di
poter condurre senza problemi il passaggio della fiaccola negli Usa". Ieri
la senatrice Hillary Clinton, in corsa per la candidatura democratica alla Casa
Bianca, ha chiesto al presidente George W.Bush di annullare la sua prevista
visita a Pechino per la cerimonia di apertura delle Olimpiadi.
Fiaccola
Arrivata A San Francisco
La fiaccola olimpica è arrivata
oggi a San Francisco, unica tappa americana del percorso della torcia. Nessun
manifestante ha accolto la fiaccola olimpica al suo arrivo all’aeroporto di San
Francisco. In città però tra oggi e domani sono previste decine di
manifestazioni in segno di solidarietà per il Tibet e contro la Cina. Quella di San
Francisco è l’unica tappa americana della fiaccola, che domani sarà portata
attraverso la città da 80 tedofori per poi ripartire, giovedì, verso Buenos
Aires. Ieri tre attivisti si erano arrampicati sul ponte della Baia di San
Francisco, il Golden Gate, per esporre due grandi striscioni, visibili da
chilometri di distanza: "One World, One Dream. Free Tibet" (un mondo,
un sogno, Tibet libero) e "Free Tibet 08" (Tibet libero 08). Anche
per questo l’accesso pedonale al Golden Gate tra oggi e domani resterà chiuso.
In serata (quando in Italia sarà notte) è stata organizzata una fiaccolata
pacifica alla quale dovrebbero partecipare anche l’attore Richard Gere (amico
personale del Dalai Lama) e l’arcivescovo anglicano sudafricano Desmond Tutu.
(Ansa)
Ma la Piaggio e la Scuola Superiore S.Anna lo
sapranno con chi fanno affari? O pensano che Mao sia ancora in vita.
Giustamente se tratta la Chiesa,
potranno trattare anche due venditori di motorini. Ma allora perché tratta anche
il Dalai Lama, e perché anche Bush e luogotenenti vari?
Chi vincerà? Gli interessi
economici delle multinazionali o gli attivisti per i diritti umani? Per il
momento a perdere è solo il popolo tibetano..