Pisa – Cesena: tre punti per continuare a lottare in chiave playoff

Pisa- Cesena : 08-02-1999: nella
storia del tifo nerazzurro penso che tale data sia la più infausta. A La Spezia, nel giorno della
partita, perdeva la vita Maurizio Alberti, sportivo pisano a cui è dedicata la
curva nord ed al quale la stessa curva ha confezionato uno striscione che in
questi anni è sempre stato presente in casa e lontano dalle mura amiche. Con
l’introduzione del Decreto Amato appendere lo striscione alla vetrata non è più
stato possibile, gli ultras della curva nord non hanno chiesto l’autorizzazione
alla Questura perciò la pezza dedicata all’amico scomparso è rimasta chiusa in
qualche borsone. Ma quando si avvicina la data dell’anniversario, qualcosa gli
sportivi pisani hanno sempre organizzato ed in questo campionato la data casca
nella sfida che vede il Pisa opposto al Cesena di mister Vavassori.

Il prepartita sembra
scivolar via come se nulla fosse: la solita Arena che si riempie di buon’ora, i
soliti cori al riscaldamento dei giocatori, le solite bandiere agitate per
colorare una curva priva di qualsiasi striscione se escludiamo quelli dei club
appesi in alto.

L’unica novità è la
presenza di un lungo striscione fuori dalla curva, con caratteri color argento
su sfondo rosso, dedicato a Maurizio.

La novità, e piuttosto
rilevante, è che ad inizio partita la curva nord torna a colorarsi con un paio
di striscioni: “Nessun decreto ci impedirà di ricordarti” e “I colori
nerazzurri ovunque hai portato…così ci hai insegnato… essere ultras non è
reato!!!” condito dall’esposizione del “vecchio” “Mau ovunque” che un tempo
capeggiava a centro curva.

Nessuna autorizzazione
sembra essere stata chiesta anche perché tra i primi cori della nord spicca un
“Noi non siano autorizzati” che rimarca in modo emblematico la linea di
pensiero della curva. Lo striscione “Mau ovunque” farà poi il giro della curva
come se tutti i presenti, idealmente, volessero salutare ed omaggiare l’amico
scomparso.

Sempre in fatto di
striscioni, unitamente a quelli dedicati a Maurizio Alberti, ne viene srotolato
uno a sostegno di Roberto Gagliardi, sportivo pisano che dovrà affrontare una
delicata operazione a Chicago perché affetto da un tumore molto raro.

Veniamo ora agli
ospiti: negli ultimi anni non sono mancati, soprattutto a livello di serie C,
gli incontri tra Pisa e Cesena e perciò anche le tifoserie si sono incontrate e
affrontate diverse volte. A

Pisa, i tifosi cesenati
si sono sempre comportati piuttosto bene: sia in campionato, che nella sfida
play off, la loro presenza dal punto di vista numerico è sempre stata buona e
anche a livello corale hanno dimostrato di avere delle qualità.

In questo campionato le
soddisfazioni per il pubblico cesenate sono state decisamente poche: la squadra
è nei quartieri bassi della classifica e deve lottare non poco per allontanarsi
dalla zona calda. Nonostante questo, il settore ospiti si anima di un buon
gruppo di supporters che si posizionano, decisamente compatti, su un terrazzino
ed attaccano alla vetrata solo una bandiera con i colori sociali, rispettando
scrupolosamente il Decreto Amato. Fin dal loro ingresso battibeccano a distanza
con gli occupanti della gradinata e durante la partita non mancheranno i cori
offensivi che si scambieranno le due curve. Per loro, niente di coreografico da
segnalare ad inizio partita ma solo i cori che si alzano all’ingresso delle
squadre in campo. Il loro repertorio è un mix di cori per la squadra, altri in
dialetto, e molti contro il calcio moderno e per la libertà degli ultras, temi
che fin da subito hanno attirato l’attenzione della Curva Mare sempre in aperto
contrasto con chi vuol far diventare il calcio un’industria poco attenta alle
esigenze degli spettatori.

Dal punto di vista
corale le due tifoserie si danno battaglia, entrambe offrono un buon
incitamento, con gli ospiti che non abbassano la testa di fronte ad uno stadio
gremito in ogni ordine di posto. I romagnoli hanno la peculiarità di stare
compatti per tutto il match e, cosa da non sottovalutare, quasi tutti i
presenti partecipano attivamente al sostegno alla squadra; belli, perciò, i
numerosi battimani, così come la sciarpata effettuata sotto le note di “Romagna
mia”.

Per tutto il primo
tempo offrono un tifo di “spessore” ma soprattutto continuo con rarissime
pause. Anche la nord dimostra di essere in forma: alcuni cori sono autentici
boati e già nel primo tempo viene organizzata una sciarpata piuttosto fitta
anche nelle zone laterali della curva. Come già detto in apertura, lo
striscione “Mau ovunque” viene fatto ondeggiare per diverse decine di minuti da
una parte all’altra del settore e poi appeso al proprio posto a centro curva.

Qualche bandiera ed un
paio di due aste fanno da contorno ad un pubblico che segue diligentemente le
indicazioni provenienti dai lanciacori che hanno il loro daffare per coordinare
tutta la curva ma comunque i risultati ottenuti sono decisamente buoni.
Malgrado il buon andamento delle due curve, la partita sul terreno di gioco è
sempre inchiodata sul risultato di partenza.

Tornano in campo le
squadre per i secondi quarantacinque minuti e, dopo appena due giri di
orologio, il Pisa passa in vantaggio su azione partita da un calcio d’angolo e
conclusa da Cerci dopo un errore, piuttosto grossolano, del difensore Biasi che
svirgola letteralmente un pallone che invece doveva essere rinviato lontano
dall’area.

Il Cesena prova a
portare dei pericoli alla porta avversaria, fa il proprio gioco anche aiutato
da un pubblico che anche nel secondo tempo offre una prestazione più che
soddisfacente: cori che si alzano in maniera continua e soprattutto incisivi
anche perché tutti i presenti continuano abbastanza costantemente a incitare la
squadra.

Il Cesena, proteso in
avanti per cercare il gol del pareggio, inevitabilmente si espone al
contropiede degli avversari, che in diverse occasioni sbagliano la rete del
raddoppio. A mettere il risultato al sicuro ci penso il bomber Castillo che
alla mezz’ora di gioco mette la firma su di una partita che a questo punto il
Pisa ha in pugno. A questo punto la curva nord è al settimo cielo ed i cori, se
mai ce ne fosse bisogno, risultano essere ancora più incisivi e rabbiosi. Nel
settore ospiti c’è, invece, un po’ di malumore per la sconfitta che si sta
materializzando anche se lo zoccolo duro continua a farsi sentire come se nulla
fosse. Il terzo gol del Pisa, nel recupero, vale solo per le statistiche in
quanto i tre punti erano ormai in cassaforte. La partita si chiude con la
squadra di mister Ventura che saluta il proprio pubblico mentre i tifosi della
curva nord pensano alla prossima trasferta di Brescia. Da parte ospiti c’è la
convinzione di aver offerto una buona prova anche se la squadra ha rimediato
una sconfitta piuttosto pesante; il prossimo turno vedrà il Cesena affrontare
l’altra squadra toscana, il Grosseto, e dovrà cercare di non fallire per non
trovarsi invischiata, ulteriormente, nella zona bassa della classifica.

Il tabellino
PISA: Morello, Feussi, Zavagno (38’st Lorenzi), Juliano, Trevisan, Raimondi,
D’Anna (33’st Gabionetta), Braiati, Castillo (35’st Colombo), Kutuzov, Cerci. A
disp: Padelli, Luisi, Mezavilla, Ciotola. All: Ventura
CESENA: Artur, Biserni, Cardone (12’pt Dou Dou), Campedelli, Biasi, Cortellini,
De Feudis (28’st Paponi), Croce (31’pt Vascak), Djuric, Salvetti, Moscardelli.
A disp.: Rossini, Ola, Esposito, Botta. All: Vavassori
Arbitro: Pantana di Macerata
Reti: 2′, 47′ Cerci, 32’st Castillo
Ammoniti: Braiati, Cerci, Zavagno; De Feudis, Djuric

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