Quattro bambini palestinesi sono rimasti uccisi, da una cannonata che ha centrato la loro casa mentre stavano facendo colazione. La mamma, ferita gravemente, è morta dopo il ricovero in ospedale. A fare fuoco è stato un mezzo dell’esercito israeliano impegnato nell’ennesimo raid contro la striscia di Gaza. I piccoli erano fratellini con un’età compresa tra i 6 anni e i 15 mesi. Lo hanno riferito i servizi di emergenza palestinesi, secondo cui tra le vittime ci sono anche due miliziani.
Questa la notizia dell’agenzie stampa che concludono riportando l’intervista ad un portavoce israeliano che si affretta a ripetere che, "gli scontri sono scoppiati nel corso di un’operazione terrestre di un’unità dell’esercito contro infrastrutture del terrorismo, durante l’operazione i soldati sono stati attaccati e hanno risposto al fuoco. L’aviazione israeliana è intervenuta e ha effettuato due raid aerei".
Il portavoce ha detto che non gli risulta che una casa palestinese sia stata colpita da una cannonata, causando un alto numero di vittime. Ha aggiunto che se vi sono state vittime civili la responsabilità è dei miliziani che hanno scelto di attaccare le forze israeliane all’interno di aree densamente abitate da civili.
Gli israeliani non solo provano a negare l’evidenza dei fatti, ma riescono pure ad incolpare i palestinesi per un’orrore compiuto da mezzi israeliani nei confronti di quattro bambini e la loro madre.
Chiaramente tutto ciò gli è possibile farlo, dal momento che l’informazione internazionale è sempre ben disposta a trovare ed accettare alibi o scusanti quanto meno improbabili.