La Turchia continua la guerra a minoranze politiche e Kurdi. Morti e arresti.

La violenza della repressione turca non ha pause. Continua, senza soste, l’offensiva contro l’opposizione sociale e politica e la minoranza Kurda.

I SINDACI SONO STATI CONDANNATI IN TOTALE A 11 ANNI DI CARCERE

15.04.2008 DÝYARBAKIR (DÝHA) – 56 sindaci kurdi che avevano scritto una lettera indirizzata al Primo ministro danese, il sig. Anders Fogh Rasmussen, per impedire che si chiudesse l’emittente kurda ROJ TV, a causa della quale era stato aperto un processo, sono stati condannati.  53 sindaci sono stati condannati, secondo l’articolo 215 del codice penale turco (TCK ) a 2 mesi e 15 giorni di carcere, poi successivamente convertiti in una multa di 875 YTL (Nuove lire turche). Il sindaco di Diyarbakir Osman Baydemir durante l’udienza ha ricordato che già in precedenza alcune emittenti televisive che trasmettevano in lingua kurdo sono state chiuse, “questo vuol dire che chiudendo le televisioni non si risolve il problema Al contrario, ha sottolineato, più che cercare di chiudere le emit tenti basate all’estero, si deve dare la possibilità di poter trasmettere in kurdo in Turchia.”… (va/eb/sy)

 

TURCHIA: ARRESTATI 13 GIORNALISTI kURDI NEL SUD-EST

17.042008 – Tredici giornalisti curdi sono stati arrestati dalle autorità turche, senza che sia stata ancora definita alcuna accusa precisa nei loro confronti. Secondo quanto riferito da un corrispondente nel Kurdistan iracheno per l’agenzia indipendente Dicle, ‘nel quadro di una campagna che ha coinvolto diverse città turche’, la polizia ha fermato otto giornalisti della Dicle e cinque del quotidiano curdo Azadi Velat. Probabilmente a motivo degli arresti ci sono incontri e contatti con membri del Pkk, e l’aver dato copertura giornalistica alle celebrazioni in occasione della festa tradizionale del Newroz, nella città di Diyarbakir, a maggioranza curda. (Fonte: Peace Reporter)

 

TURCHIA: CENSURATA UNA SEZIONE DI GOOGLE

14.042008 – Nuova censura sul web in Turchia. A pochi giorni dalla ‘liberazione’ del portale Youtube dal bando a cui l’aveva sottoposto la magistratura turca, un altro sito viene oscurato: si tratta della sezione ‘gruppi’ del noto portale di ricerca Google, che dal Paese della Mezzaluna non è più possibile consultare. E se si va sul sito groups.google.com, si nota la scritta ‘L’accesso a questo sito è stato sospeso in ottemperanza alla decisione 2008/15 presa dalla seconda Corte di Istanza del tribunale di Silivri. Stando al quotidiano Hurriyet, la decisione risale alla metà del marzo scorso e non sono date le motivazioni. Google Groups è un servizio gratuito messo a disposizione di chi vuole condividere notizie ed e-mail, oppure fonda re gruppi di discussione ai quali possono partecipare chi vi si iscrive. Il mese scorso il sito per la condivisione di file audio/video Youtube era stato oscurato per la seconda volta in pochi mesi dalla magistratura turca perché conteneva video che offendevano Ataturk. (Fonte: Rai News 24)

 TURCHIA, TORNA IN CARCERE LA DEPUTATA KURDA LEYLA ZANA

Al Jezira – Incriminata per aver citato in un discorso il leader del Pkk Ocalan, aveva già scontato 15 anni di carcere per motivi simili. La deputata curda Leyla Zana, 49 anni, Premio Sakharov 1995 per la pace, è stata condannata dal tribunale turco della città di Diyarbakir, nella parte sud-orientale del Paese, a due anni di carcere con l’accusa di aver fatto «propaganda terrorista».

Era stata accusata di aver violato le leggi anti-terrorismo in seguito a un discorso pronunciato il 21 marzo dello scorso anno durante un Festival curdo. Nella parte del discorso incriminata Leyla Zana aveva detto che il popolo curdo – una delle varie minoranze residenti in Turchia – ha tre leader: Massud Barzani e Jalal Talabani nell’Iraq del Nord e Abdullah Ocalan, ex capo del separatista Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk), considerato terrorista da Ankara, ma anche da Ue e Usa, e ritenuto responsabile della morte di almeno 40 mila persone dall’inizio della sua attività, nel 1984. Per Ocalan, punto di riferimento, anche dal carcere dove è rincihuso, per molti curdi della Turchia, la Corte Europea dei Diritti Umani di Strasburgo ha chiesto un nuovo processo con la garanzia del rispetto dei diritti della difesa, diritti che  ; secondo la Corte Europea non sono stati rispettati nel processo che si è tenuto in Turchia.

Zana, che è stata anche candidata al Premio Nobel per la pace e che nel 1996 ricevette la cittadinanza onoraria di Roma per il suo impegno nel campo dei diritti umani e civili, arrivò alla ribalta delle cronache internazionali nel 1994, dopo essere stata condannata, insieme con altri tre deputati del poi disciolto partito curdo Dep, a 15 anni di carcere per «fiancheggiamento» del Pkk, dopo alcuni discorsi pronunciati in Parlamento.

 URCHIA: CONDANNATA LEYLA ZANA; AGNOLETTO, UNA SFIDA ALL’UE

(ANSA) – ROMA, 10 APR – ‘La nuova condanna a Leyla Zana è una sfida aperta all’Ue da parte della Turchia. Chiediamo l’immediata interruzione della trattativa per l’ingresso di Ankara in Europa’. A dichiararlo è Vittorio Agnoletto, eurodeputato della Sinistra Arcobaleno, che commenta cosi’ la condanna a due anni di carcere inflitta oggi alla deputata curda.

‘Leyla Zana, Premio Sacharov 1995 per la Pace, è il simbolo della lotta pacifica e nonviolenta per il rispetto dei diritti del popolo curdo – afferma Agnoletto – ed è riconosciuta a livello internazionale come attivista che si batte per il rispetto dei diritti umani; anche l’Unione Europea ne ha celebrato i meriti e lo straordinario coraggio assegnandole nel ’95 il Premio’.

‘Il popolo curdo subisce una repressione senza eguali – aggiunge -. Ankara deve garantire ai curdi il rispetto del loro diritto di rappresentanza politica ed espressione culturale. Il governo turco deve riconoscere, non più solo a parole, ma con fatti concreti, l’esistenza della ‘questione curda in Turchia’, promuovendo l’autonomia culturale e linguistica dei Curdi di Turchia’.

‘L’Unione Europea – prosegue l’europarlamentare – non si renda corresponsabile di questa nuova, vergognosa condanna a Leyla Zana, accusata di aver fatto ‘propaganda terrorista’ solo per aver citato in un discorso il nome del leader dei curdi Ocalan. L’accusa è ancora più incredibile se si pensa che proprio la stessa Corte Europea dei Diritti Umani di Strasburgo ha chiesto che per Ocalan si celebri un nuovo processo con la garanzia del rispetto dei diritti della difesa, diritti che secondo la Corte Europea – conclude – non sono stati rispettati nel processo che si è tenuto in Turchia’.

 

TURCHIA, TRE GIOVANI KURDI SOTTO ACCUSA PER UNA CANZONE

Inneggiava alla causa kurcd e l’hanno cantata negli Usa – Istanbul, 8 apr. (Apcom) – Tre giovani curdi fra i 16 e i 17 anni sono stati messi sotto accusa dalla magistratura turca per aver cantato negli Stati Uniti una canzone che inneggia alla causa curda e per averlo fatto sotto bandiere con i colori del popolo curdo. L’episodio è avvenuto a ottobre, durante un festival musicale.

Baran Pamuk, avvocato della difesa dei giovani ha detto che la canzone è stata cantata a Los Angeles, San Diego e San Francisco. L’accusa è avere fatto propaganda al Pkk, il Partito dei lavoratori del Kurdistan.

 

DTP: PER PROTESTA NESSUNA DIFESA

Özgur Politika, 17.04.2008 – I deputati del DTP hanno annunciato che non opporranno più nessuna difesa, ne tantomeno parleranno, davanti alla commissione parlamentare che si occupa dell’immunità parlamentare.  Lo ha reso noto davanti alla commissione il deputato Hasip Kaplan. Il partito ha preso la sua decisione. Vi sono venti casi davanti alla commissione, di cui 13 riguardano deputati del DTP.

Nel caso di Hasip Kaplan gli  si vuole togliere l’ìimmunità in quanto autore di un reato penale grave. Kaplan ha dichiarato: « nell’ambito della libertà di opinione ho espresso i miei pensieri sulla Costituzione ».  Per questa ragione è stato avviato nei suoi confronti un procediemnto per togliergli l’immunità.  ‘Non ho sfilato nessuna spada, ne estratto armi.’  Nell’affermazione scritta dei 13 deputati del DTP non vi è nessuna forma di difesa, solo la constatazione che si appellano all’articolo 83  della Costituzione, che contempla la parità, hanno espresso la propria opinione e senza commettere nessun retao. Chedendo parità di diritti sulla questione dell’immunità.

 

LA TURCHIA SI STA PREPARANDO PER UN’INCURZIONE

DA TERRA IN KURDISTAN IRACHEO

Firat News : Amed 26apr. 2008 – Ahmet Danis, rappresentante del PKK, ha rilasciato una dichirarazione alla agenzia francese AFP, « La Turchia si sta preparando a una nuova incurzione di terra in Nord Iraq. Abbiamo informazioni che la Turchia ha messo in moto le sue forze per un’invasione via terra ».

 

TURCHIA: RAID AEREI TURCHI SU POSTAZIONI KURDE IN NORD IRAQ

(ANSA) – ANKARA, 16 APR – Aerei militari turchi hanno compiuto raid contro postazioni dei ribelli curdi nel nord del vicino Iraq. Lo hanno annunciano fonti dello stato maggiore di Ankara secondo le quali gli attacchi hanno ‘neutralizzato’ un certo numero di militanti del Pkk (Partito del lavoratori del Kurdistan).

MGK (CONSIGLI DI SICUREZZA NAZIONALE):

LE OPERAZIONI MILITARI OLTRE IL CONFINE CONTINUERANNO

Ankara 24/04/2004 – Dalla riunione del MGK è uscito la seguente decisione : «la continuazione di seguire ed incontrare tutti i gruppi e le formazioni irachene»  e si è sottolineato che le operazioni militari continuearano oltre il confine.

TURCHIA-IRAN: FIRMATO MEMORANDUM D’INTESA PER LOTTA A PKK

Ankara, 17 apr. – (Aki) – Iran e Turchia hanno firmato un memorandum d’intesa in cui esprimono la volontà di rafforzare la cooperazione bilaterale in materia di sicurezza. Ne dà notizia oggi il ministero degli Interni turco, al termine del 12mo vertice dell’Alta Commissione per la Sicurezza Iran-Turchia, che si è tenuto ad Ankara. ‘La crescita dei movimenti terroristici nella regione danneggia entrambi i paesi e il modo più efficace per risolvere questo problema è lo scambio di informazioni d’intelligence e la cooperazione nel campo della sicurezza’, si legge in un comunicato del ministero. Il riferimento è al Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk), particolarmente attivo nella zona di confine tra Turchia e Iraq e che opera in Iran tramite il Pjak (Partito per la Libertà del Kurdistan).

Il 12mo vertice dell’Alta Commissione per la Sicurezza Iran-Turchia, a cui ha partecipato una delegazione iraniana di nove persone, si è aperto lunedì. Tema al centro degli incontri è stato proprio la lotta ai separatisti curdi del Pkk e del loro braccio iraniano Pjak.

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