Sul fronte del rimpatrio degli immigrati clandestini l’Unione europea
e’ pronta ad adottare una linea piu’ dura: il periodo massimo di
detenzione per i cittadini extracomunitari colti senza permesso di
soggiorno, infatti, potra’ essere esteso fino a sei mesi (in Italia
oggi con la legge Bossi-Fini non si puo’ andare oltre i due mesi), che
potranno diventare 18 in casi particolari. Inoltre, l’immigrato espulso
non potra’ rientrare in Europa prima di cinque anni. Questo e’ quanto
prevede il compromesso raggiunto dieci giorni fa da Consiglio,
Commissione e Parlamento europei. Compromesso che mercoledi’ 7 maggio
verra’ esaminato dal Comitato dei rappresentanti permanenti dell’Ue
(Coreper). E se quest’ultimo dara’ il via libera all’accordo, la nuova
direttiva potrebbe vedere definitivamente la luce il prossimo giugno,
col voto finale dell’Europarlamento. Ma il dibattito tra i gruppi
parlamentari e all’interno degli stessi gruppi si preannuncia molto
animato. Perche’ se da un lato il Ppe – gruppo a cui appartiene il
relatore del provvedimento, Weber – appare compatto, appoggiando in
linea di massima l’intesa raggiunta dai rappresentanti delle tre
istituzioni europee, dall’altro nel Pse e tra i Verdi molti sono gli
eurodeputati che puntano i piedi, soprattutto quelli francesi. Chiara
la loro contrarieta’ ad un giro di vite sul rimpatrio degli
extracomunitari irregolari che fin dall’inizio della sua presidenza e’
stato uno dei cavalli di battaglia di Nikolas Sarkozy, alle prese col
dilagante fenomeno dei cosiddetti sans-papiers. E l’Eliseo potrebbe
trovare una sponda anche nel nuovo governo italiano che sara’ guidato
da Silvio Berlusconi, in opposizione a quei Paesi – vedi la Spagna di
Luis Zapatero – che fino ad oggi hanno optato per una linea piu’
garantista. Questi i punti principali del testo che mercoledi’ sara’
all’esame del Coreper.
CONDIZIONI
PER LA DETENZIONE. Gli Stati membri potranno tenere in stato di fermo
cittadini extracomunitari senza regolare permesso di soggiorno ’solo
nei casi in cui non possono essere efficacemente applicate misure meno
coercitive’. La detenzione dovra’ quindi essere predisposta, da
autorita’ giudiziarie o amministrative, ’in forma scritta’ e
accompagnata da ’motivazioni giuridiche e di fatto’. La misura
restrittiva dovra’ inoltre essere ’rivista a intervalli ragionevoli’.
DURATA
DELLA DETENZIONE. Attualmente si va dai 32 giorni della Francia, ai 40
della Spagna, ai 60 dell’Italia, fino ai 18 mesi della Germania. Mentre
la durata della detenzione e’ illimitata nel Regno Unito, in Olanda,
Danimarca e Svezia. L’ultima bozza di direttiva prevede che ’ogni Stato
membro deve fissare il periodo massimo di detenzione, che non puo’
eccedere i sei mesi. Questo periodo non potra’ essere esteso, se non
per un tempo limitato di ulteriori 12 mesi in presenza di mancata
cooperazione da parte dell’extracomunitario interessato oppure a causa
di ritardi nell’ottenimento dei documenti necessari da parte di Paesi
terzi’.
FERMO
DEI MINORI. La bozza della direttiva prevede anche la possibilita’ di
fermare i minori clandestini non accompagnati e il divieto per gli
extracomunitari espulsi di rientrare in Europa prima di cinque anni.
E le nuove norme per il rimpatrio dei clandestini
indignano il quotidiano palestinese al Quds al Arabi che cita la cifra
di 8 milioni di rimpatri forzati, con cui titolava ieri un articolo del
quotidiano spagnolo El Pais. "Deportare otto milioni di persone, sembra
una pulizia razziale simile a quelle che succedevano nel Medio Evo,
come la cacciata dei mori dall’Andalusia, oppure la deportazione di
massa ordinate da Stalin in alcune repubbliche del Caucaso come la
Cecenia". Ad impressionare il foglio arabo edito a Londra, è
soprattutto il numero delle persone coinvolte, definito "paurosamente
spaventoso" che rifletterebbe "la politica estremista che gli europei
desiderano adottare verso la questione dell’immigrazione non legale".
Toni allarmati e accuse di xenofobia al vecchio continente che sarebbe
condizionato dalla "paura del terrorismo islamico" e dalla "recessione
economica. Si tratta di un numero" osserva l’articolo arabo, una
corrispondenza da Madrid, "vicino alla somma degli abitanti di due
stati come Norvegia e Danimarca". In un momento in cui l’Onu "parla
dell’esigenza dell’Unione Europea di almeno 50 milioni di lavoratori
stranieri per i prossimi anni", la direttiva Ue porrebbe "seri
interrogativi" sulla politica di un’Unione Europea, all’ombra di
"governi forti" come Italia, Francia, Germania. Ieri il quotidiano di
Madrid era tornato sulle nuove norme che dovrebbero dare agli Stati
membri la possibilità di portare a un massimo di 6 mesi il periodo di
transito nei centri per clandestini (sono 40 giorni oggi in Spagna e 60
in Italia) per facilitare le procedure di espulsione; El Pais citava la
cifra di 8 milioni di possibili espulsi.
Fonte Aduc