«Stranieri di m… non ci dovete
guardare. Voi non potete stare in Italia». La colpa dei due kossovari che
martedì sera si stavano bevendo una birra in un locale di piazza Serristori a
Figline Valdarno è stata quella di essere immigrati. E´ bastato incrociare gli
sguardi con alcuni componenti di un gruppetto di giovani abitanti del paese,
tra cui un minorenne, per far partire l´aggressione: in cinque si sono lanciati
contro i due immigrati.
Li hanno colpiti con una mazza da baseball e con pugni e calci. Quelle parole,
pronunciate al momento di attaccar briga, rivelano lo stampo razzista
dell´aggressione, ma i carabinieri fanno notare che quei giovani italiani li
conoscono bene, si tratta di balordi con diversi precedenti di polizia alle
spalle malgrado l´età. E mai si è trattato di reati di matrice politica o
razziale. Gli uomini dell´arma ne hanno già arrestati due (mentre il minorenne
è stato deferito alla procura minorile), che avevano con sé una mazza con
scritto "Molti nemici molto onore" e "Dux" accanto a una
immagine di Mussolini.
Alle 22.15 qualcuno, un anonimo, ha telefonato alla centrale dei carabinieri da
quel locale in piazza dicendo che c´era una rissa in corso. E´ arrivata una
pattuglia del radiomobile che ha trovato i due kossovari feriti. Si tratta di
operai in regola e senza precedenti di 26 e 28 anni, descritti come ragazzi
tranquilli.
Contemporaneamente una macchina di carabinieri in borghese della stazione di
Figline notava una Scenic con a bordo due giovani conosciuti per i loro precedenti.
Visto che andava di fretta i militari, insospettiti, si sono messi ad
inseguirla. Sono arrivati sotto casa di un diciannovenne, Francesco D´Alterio,
che è sceso dall´auto con Salvatore Massone, di 23 anni. Mentre arrivava anche
la macchina del radiomobile i due sono stati perquisiti. Hanno raccontato di
essere intervenuti in aiuto di alcuni amici finiti in una rissa. Con loro
avevano una mazza da baseball rotta, presumibilmente quella usata per picchiare
i due kosovari, che hanno avuto prognosi non gravi, di 5 e 8 giorni, e quella
con l´immagine di Mussolini.
Massone, segnalato per droga e sottoposto alla misura cautelare della
sorveglianza speciale, aveva anche la mano destra sporca di sangue. Sono stati
portati in caserma e arrestati con le accuse di violenza per motivi razziali,
lesioni e porto illegale di oggetti atti ad offendere. Ieri mattina il giudice
Paola Masi ha convalidato l´arresto mandando Massone, difeso dall´avvocato
Letizia Santini, e D´Alterio, difeso da Matilde Gabrielli, ai domiciliari.
Quest´ultimo ha un trauma cranico e una ferita intorno a un occhio. Il processo
si svolgerà il 12 giugno. I carabinieri cercano gli altri due coinvolti nel
pestaggio.
(08 maggio 2008)