Pisa – La prima seduta nel nuovo consiglio comunale si terrà
il 15 Maggio, ma già in città si vedono gli effetti di quella che sarà la
politica di gestione delle questioni sociali da parte del PD, ovvero la loro
lettura in chiave fortemente sicuritaria per declassarle e reprimerle, anziché
risolverle.
Il neo sindaco Marco Filippeschi ha infatti firmato
un’ordinanza che impone l’anticipazione alle ore 18.00 della chiusura di un
esercizio pubblico nella zona della stazione.
Il negozio in questione è
l’Asia Africa Market di via Mascagni. Come già accaduto nei mesi scorsi
per un altro esercizio situato nella stessa zona, i servizi di pattugliamento
della Polizia Municipale avevano affermato di ravvisare una situazione critica
dovuta alla presenza di soggetti, per lo più senza fissa dimora, che nel tardo
pomeriggio e nelle ore serali erano soliti acquistare in questo esercizio
prodotti alimentari e bevande alcoliche in grande quantità, per poi consumarli
sotto il loggiato dove vengono allestiti giacigli per la notte.
Il provvedimento – che segue quello analogo adottato a
febbraio nei confronti del Minimarket La Luna in piazza della Stazione – sarà
operativo fino al 31 agosto.
“Questo provvedimento – ha dichiarato il sindaco –
è un ulteriore passo verso il controllo della situazione della zona della
stazione. Si tratta di misure dissuasive che vanno ad aggiungersi al
controllo che sarà fatto anche con le telecamere di video sorveglianza, due
delle quali sono state posizionate proprio in questi giorni e sono in fase di
attivazione, e ad una maggiore presenza sul territorio da parte delle forze
dell’ordine.
È naturale che alle azioni messe in atto dai Sindaci debbano aggiungersi
quelle del Governo di applicazione del “Pacchetto Sicurezza” e di ulteriore
investimento in uomini e mezzi. Per questo nei giorni scorsi ho formalmente
aderito all’iniziativa, politicamente trasversale, di altri 16 sindaci di
città capoluogo.”(tratto da PisaInforma.it)
Questo è ciò che ci si prospetta: una città
videosorvegliata, pattugliata e dunque sicura.
Ma sicura da cosa? Dai soggetti più deboli, che non possono
avvalersi dei diritti minimi che gli spetterebbero? Le caratteristiche sociali
del luogo, i fenomeni di segregazione ed emarginazione sociale, economica o
abitativa, rappresentano le linee guida su cui dovrebbero svilupparsi
un’efficace azione di prevenzione e tutela del disagio sociale.