Barricate contro i rifiuti. Riesplode la rabbia popolare a Napoli. Centinaia di roghi.

Napoli – Sia
acuisce la crisi nel capoluogo campano. La gente non ne può più delle
false promesse e rompe gli argini. La cronaca delle ultime
ventiquattrore è di un centinaio di roghi solo nella scorsa notte,
decine e decine di cassonetti rovesciati dalla gente imbestialita per
bloccare il transito delle auto, di scontri con i vigili del fuoco e
con la polizia. Scontri e blocchi avvenuti non solo nei quartieri
periferici "difficili" (Secondigliano e specialmente Chiaiano) ma anche
in zone centralissime e, addirittura, residenziali.


Durante le
prime ore della mattina, nel quartiere Fuorigrotta e nella zona del
mercato del pesce di Porta Nolana, alcuni cittadini hanno rovesciato
cassonetti in strada sparpagliando sacchetti dell’immondizia e rifiuti.
Stessa scena nel pomeriggio lungo la Riviera di Chiaia, la strada che
collega il centro a Mergellina e Posillipo.

Anche qui due file di
cassonetti rovesciati per strada e sacchetti a completare la barricata,
con donne e bambini in prima fila, prontissimi a rigettare a terra
anche il poco materiale che alcuni poliziotti radunavano ai lati della
carreggiata. Nel corso della notte, invece, i Vigili del fuoco,
chiamati per domare dei roghi nel quartiere Barra, alla periferia est
di Napoli, sono stati aggrediti da una fitta sassaiola. Una città in
stadio di assedio. Si aggiungevano i roghi, nella zona di via Chiaia,
nei dintorni di piazza Garibaldi, sede della stazione ferroviaria, e in
altri quartieri della Napoli collinare.


I mass-media già parlano
di "città in mano ai teppisti" e paragonano maldestramente
l’insostenibilità popolare per questa situazione con la cacciata dei
Rom da Ponticelli.

Il dato più significativo è però la trasversalità
urbana e sociale dell’insubordinazione: non c´è più differenza fra
periferie come Pianura e il salotto cittadino. L´intera area urbana è
avvolta dai miasmi della spazzatura in putrefazione e dai venti di
rivolta. Ovunque si autorganizzano gruppetti di ragazzi che,
sfrecciando in motorino, si spostano da un focolaio di rivolta
all´altro, ma anche donne e bambini che denunciano «ci entrano topi e
insetti in casa» oppure «qua finiamo come col colera tanti anni fa».

 (Infoaut)
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