Nuove discariche: carcere per chi le blocca. Ma i comitati continuano l’opposizione

NAPOLI – Ieri a Napoli si è
svolto il primo Consiglio dei Ministri,
che ha dato il via libera a pesanti scelte. Per quanto
riguarda l’emergenza rifiuti: apertura di 4 nuove discariche nel napoletano e militarizzazione del territorio per applicare le direttive
governative, con pene pesanti “per chi organizza il dissenso” (
chi
tenterà di forzare il blocco di sorveglianza rischia l’arresto fino a un anno,
per chi organizza i disordini gli anni di carcere salgono a cinque).

La strategia prevede inoltre la
creazione di un sottosegretario ad hoc (Bertolaso), l’apertura  in luoghi ‘secretati’ delle discariche, per
evitare blocchi, la creazione di quattro termovalorizzatori. Sul
piano nazionale: approvati i pacchetti su sicurezza, rifiuti e fisco.
Introdotto il reato di immigrazione clandestina e abolita l’Ici sulla prima
casa.

Ma ad accogliere Berlusconi e
Consiglio dei Ministri c’erano ben nove cortei, otto di sinistra e uno di
destra. «Un altro gallo sulla monnezza», è come il premier viene definito dai
comitati civici contro le discariche e la Rete campana salute e ambiente.

L’appuntamento dei movimenti era
alle 15 in piazza Dante, con comitati, disoccupati organizzati, centri sociali
e gruppi ambientalisti, per dire no al piano rifiuti basato sulla logica delle
discariche e dei mega inceneritori ma anche per protestare contro il pacchetto
sicurezza in discussione. Tra i manifestanti c’erano anche una delegazione dei
rom di Ponticelli, una partecipazione non facile visto il clima di ostilità
diffusa che si respirava in città la scorsa settimana, e un nutrito blocco di
indultati in (perenne) attesa di inserimento lavorativo. Corteo positivo per gli
organizzatori dei comitati e della Rete. Non si sa ancora se aprirà la discarica di Chiamano;
oggi i comitati in assemblea decideranno il da farsi…

 Fonti : Ansa, Infoaut

 

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