«Loro pensavano che io me ne andassi … ma io non sono uno che molla …». Inizia così una lunga chiacchierata nella sede Cobas di Pontedera con Alessandro Dainelli, lavoratore e attivista sindacale presso la Ecofor Service, una ditta interna alla Geofor. Le sue denunce e le sue prese di posizione sulla stampa locale, dai contratti alla nocività, avevano dato parecchio fastidio ai suoi ‘superiori’ che, non potendosi permettere ulteriori grattacapi nel momento in cui lo ‘scandalo Geofor’ campeggiava quasi ogni giorno sui titoli della stampa locale, hanno approfittato delle sue assenze, dovute a diversi e comprovati motivi di salute, per mettere alla porta il lavoratore ‘scomodo’.
Dove lavoravi fino a prima di novembre 2007?
Ho lavorato dal 2002 sino ad ora all’Ecofor Service di Gello
Che tipo di ditta era?
L’Ecofor Service ha avuto diversi cambiamenti negli assetti societari, ed è formata da una quota pubblica, gestita tra i comuni di Pisa, Pontedera e della Valdera, e all’incirca un 40% privato, che ha come riferimento l’ingegner Forti. All’inizio, prima di costituirsi come impresa a sé, è nata come ditta all’interno della Geofor, lavorando sulla gestione delle varie fasi del rifiuto: la compattazione, le buche, gli invasi ecc.
All’interno di Ecofor Service, come lavoratore e come sindacalista, mi sono fatto promotore di diverse vertenze.
Vertenze di che tipo?
A livello contrattuale, innanzitutto. La ditta ci faceva lavorare all’interno di una discarica con un contratto edile. Si occupa della gestione del rifiuto, con un contratto edile! Quando entri nello stesso ambiente della discarica, a sinistra vai con un contratto Federambiente, a destra con un contratto edile. Tieni conto che la ditta in un certo periodo ha avuto sotto contratto 20 dipendenti, che lavoravano manualmente, e 20 impiegati: un rapporto 1 a 1, un po’ strano per una ditta edile.
Allora, quando sono entrato, c’erano i vecchi sindacalisti della Cgil, però anche lì ho trovato una situazione sfavorevole. Noi volevamo una cosa semplice, l’adeguamento al contratto Federambiente; la risposta della Cgil fu: noi più di così non si può fare …
Dopo due anni di questa storia ad un certo punto io mi sono stancato, s’è rifatto le votazioni e mi sono presentato io con la Cgil, e mi è successo di trovarmi contro sia l’Ecofor Service sia la Cgil che ci venne a dire: “ok, però i mezzi movimento terra sono consentiti sia con il contratto Federambiente che con quello edile”. Ragionamento che sarebbe tornato se noi lavorassimo veramente sulla terra, mentre noi lavoriamo sulle strade. Se la Cgil avesse fatto gli interessi dei lavoratori avrebbe appoggiato le nostre rivendicazioni: chi lavora sulla terra non dovrebbe andare sulla spazzatura!
In che cosa consisteva il tuo lavoro?
Uno dei lavori principali si faceva d’inverno, quando pioveva: andare a togliere il percolato dalla parte della discarica che confina con la superstrada. Ero su un trattore a bagnare le strade e ad aspirare i percolati e le fogne. Altro che edilizia.
Bisogna dire inoltre che io ero stato assunto come invalido. Ho due invalidità riconosciute: un’invalidità civile del 67%, perché ho avuto due interventi al cuore; e ho il 37% come invalido sul lavoro, ho avuto un infortunio che mi ha causato problemi a una gamba. Con la gamba in queste condizioni, per due anni ho dovuto lavorare su un trattore, un Landini 130 cavalli, dove la cabina è due metri in alto, e dovevo montare e scendere continuamente: arrivavo, riempivo e scendevo, attaccavo un tubo, riempivo la botte, rimontavo, chiudevo la maniglia, riscendevo, staccavo il tubo dell’acqua, mettevo un diffusore, bagnavo, e così tutto il giorno. L’inverno facevo il giro del perimetro della discarica che dalla parte della superstrada ha avuto parecchi problemi; lì c’erano parecchie perdite. Questo era il lavoro. In pratica, nelle mie condizioni, consisteva nel salire e scendere da un trattore alto due metri.
Te avevi fatto presente che questo lavoro non si adattava alle tue condizioni fisiche?
Lì mi hanno assunto come invalido. Quindi lo sapevano benissimo… In più, due anni fa, ho avuto il secondo intervento al cuore, perché dopo 10 anni dovevo cambiare la valvola organica con quella metallica. Quindi oltre alla gamba si aggiungeva il fatto dell’ambiente di lavoro malsano.
Da sindacalista avevi sollevato anche altri problemi?
Sì. Ci sono qualcosa come 22-23 operatori che fanno gli straordinari, l’unico a non far straordinari ero io e poi ho coinvolto altri due. Devi pensare che l’orario estivo che è di 9 ore e l’orario invernale è di 8; gli autisti ne fanno 10. Ed io sostenevo che, essendo malsano l’ambiente (ero anche rappresentante della sicurezza) non avremmo dovuto fare neanche 8 ore. Unendo le due questioni, avevo dimostrato che con il contratto Federambiente il lavoro di 6 ore sarebbe stato pagato quanto le 8-9 ore con il contratto edile. Io ero per bloccare gli straordinari, stabilendo un minimo basso di ore in più da fare, oltre il quale avrebbero dovuto assumere altro personale.
C’è stata poi la questione degli adeguamenti salariali. Quest’azienda con i bilanci altissimi manteneva alcuni dipendenti, quelli provenienti da Geofor, con salari assai più alti (2000, 2100 euro) dei nostri (1100 euro). La ditta, complice la Cgil sotto la quale io mi trovavo, voleva risolvere la questione con un ‘regalo’ una tantum di 750 euro. Gli operai chiedevano l’adeguamento del contratto, e abbiamo fatto saltare l’accordo.
Come reagì la ditta?
Reagì male, perché la ditta non pensava che io avessi coinvolto gli operai. In quel momento ero Cgil, quando è saltato l’accordo sono stato cacciato dalla Cgil e sono entrato come Cobas.
Alle elezioni Rsu, nonostante tentassero di screditarmi, riuscii a vincere. Uno dei loro candidati era proprio l’ingegnere che la mattina ti dà gli ordini di lavoro, quello che ti può fare la lettera di richiamo … e si era candidato nelle Rsu! Ti immagini, se devi contestare una lettera di richiamo tipo quelle che lui poteva emettere, e per difenderti dovevi poi rivolgerti sempre a lui? Un chiaro conflitto d’interessi …
A un certo punto tu hai fatto assenze per motivi di salute …
Sono stato operato nel novembre 2005 … io ho sforato di 28 giorni il limite dei giorni d’assenza permessi, giorni che comprendono anche l’intervento al cuore. Ho chiesto 6 mesi per il cuore, poi ho la faringite presa sempre per il lavoro, in più il salire e scendere mi ha peggiorato la gamba. Negli ultimi 7, 8 mesi mi seguivano col trattore perché non volevano che parlassi con i colleghi, mi dava noia averlo dietro.
E poi ti licenziano …
Il responsabile mi chiama e mi dice: “guarda hai sforato con la mutua, ti facciamo fare la ‘collegiale’ [il riscontro con la Usl della realtà o meno della malattia, n.d.r] altrimenti rischi il licenziamento”.
Nessuno ti aveva avvisato del fatto che stavi superando i giorni permessi?
No, loro non mi avevano avvisato, è a discrezione dell’azienda. Però è altrettanto vero che io ho fatto la mutua perché sono malato, e se loro mi hanno licenziato è perché davo fastidio. Questi hanno gente che ha problemi legali, hanno processi pubblici in corso: chi è indagato per le bollette false ed è assunto in Ecofor Service, chi è stato beccato a rubare i soldi dai conti correnti … e poi vengono da me. La ‘collegiale’ che mi hanno fatto fare è stata sbagliata, loro mi hanno assunto come invalido e loro mi hanno fatto fare la collegiale normale, io dovevo fare un altro percorso. La sera mi chiamano, e mi danno la lettera di licenziamento e mi mandano a casa.
Cosa è successo dopo? Hai avuto contatti con loro?
No, non ci sono presupposti per il dialogo. Licenziamento immediato, in tronco … roba da matti!!! Il licenziamento in tronco avviene per altri motivi: per furto, perché ti sei picchiato … La mattina ho preso la lettera, mi hanno pagato le 8 giornate come da legge, e sono andato a casa.
Ora stai facendo causa …
La causa è finita, e il mio licenziamento è stato deciso anche dalla giustizia italiana. E siccome abbiamo toccato i poteri forti, ho avuto problemi anche con l’Inps.
Con l’Inps cosa è successo?
Richiesi la documentazione all’Inps affinché venisse fuori il motivo della mia prolungata assenza per motivi di salute. Dopo due mesi ci hanno dato 6 certificati dei quali 3 sono per la gamba e 3 per la faringite … morale: mancano 5 giorni per impugnare il licenziamento. E oltretutto, l’Inps mi ha sospeso la disoccupazione. L’avvocato chiede l’appuntamento al direttore dell’Inps, si va lì e ci dicono che il Direttore non c’è, non è al lavoro … La tipa che ha il cartaceo non c’è, non si può verificare e non si hanno i certificati.
Hai ricevuto forme di solidarietà?
Si, dai colleghi e dai Cobas
Qualche mezzo di comunicazione cittadino ha raccontato la tua storia?
C’è stato mio fratello che ha innescato un meccanismo scrivendo una lettera alla stampa, e poi anche i Cobas hanno fatto una lettera che hanno pubblicato tutti, dal Tirreno al Manifesto. Io ho poi fatto una conferenza stampa coi Cobas dove ho messo in evidenza la rottura con la Cgil.
C’è poi stata una giornalista che mi ha cercato, però con l’avvocato avevamo deciso di avere un profilo basso, non si capiva bene cosa stava succedendo. C’è stato insomma un po’ di interesse.