VENEZIA – Sarà la prima città in
Italia in cui, da lunedì 16 giugno, sarà vietato il
trasporto, senza giustificato motivo, di mercanzia in grandi sacchi di
plastica, borsoni e analoghi contenitori. Il provvedimento è stato varato con
una ordinanza d’urgenza del sindaco e riguarda il solo il centro
storico di Venezia, avrà efficacia sino al 31 dicembre prossimo.
L’obiettivo è quello di impedire la vendita di merce contraffatta
da parte dei migranti, costretti all’illegalità, ai turisti. Questi, ovviamente,
per trasportare la merce, come borse o cinture, usano grandi borsoni oppure
sacchi enormi.
Fanno pena le dichiarazioni del
vicesindaco Michele Vinello, che con leggerezza afferma: “Gli ambulanti irregolari quando
sono inseguiti dalle forze di polizia hanno preso l’abitudine di usare i loro
sacchetti di plastica e i borsoni per travolgere i passanti e costringere così
gli agenti a fermarsi per prestare loro soccorso”.
Hanno preso l’abitudine, dice.
Non so se il vicesindaco abbia mai visto gli enormi borsoni che i ragazzi
migranti sono obbligati a portare sulle spalle da mattina a sera nella speranza
di guadagnare qualche spicciolo, ma sicuramente il problema non lo ha proprio centrato,
il vicesindaco.
Ovvio che se sono “illegale” non appena vedo le forze dell’ordine scappo più
veloce che posso.
Ovvio che se sono “abusivo” non posso esporre un banchetto
stabile per vendere/per vivere.
Ovvio che se viene proibito “il
trasporto senza giustificato motivo di mercanzia in grandi sacchi o borsoni” i
destinatari di tale provvedimento saranno i migranti.
Da qui ad affermare che l’ordinanza
è di un razzismo indecente la strada è breve. Il “giustificato motivo” del
commercio abusivo sta nel fatto che non viene data altra strada possibile a chi
viene nel nostro Paese in cerca di una vita migliore. E tutte le soluzioni
tampone per omettere che siamo noi i diretti colpevoli di tutta questa catena
di differenze e sfruttamento porta solo a una sua prosecuzione sempre più
netta.
Spaventa l’evidente parallelismo tra ciò che avviene in diverse città italiane,
la forte ondata di libertà che si permettono le idee razziste…