Mattarello, Trento – Dopo lo sgombero violento del presidio, il fermo e la denuncia per 36
persone che si opponevano alla continuazione dei lavori, l’Assemblea
permanente contro la base militare di Mattarello si è data appuntamento
oggi nei pressi del cantiere.
persone che si opponevano alla continuazione dei lavori, l’Assemblea
permanente contro la base militare di Mattarello si è data appuntamento
oggi nei pressi del cantiere.
Sulla strada statale che costeggia la
futura base militare è stato allestito per la giornata di oggi un
simbolico presidio, con gazebo e striscioni, tavolini e bandiere. Un
modo per dire che "l’obiettivo è quello di non mollare, di dimostrare
che è possibile ritornare a presidiare la zona per impedire che i
lavori abbiano veramente inizio". Quello che le ruspe sono state capaci
di fare, infatti, è un pezzo di strada di accesso verso il cantiere per
permettere ai camion di depositare materiale, e il tempo per fermare la
costruzione è ancora possibile.
futura base militare è stato allestito per la giornata di oggi un
simbolico presidio, con gazebo e striscioni, tavolini e bandiere. Un
modo per dire che "l’obiettivo è quello di non mollare, di dimostrare
che è possibile ritornare a presidiare la zona per impedire che i
lavori abbiano veramente inizio". Quello che le ruspe sono state capaci
di fare, infatti, è un pezzo di strada di accesso verso il cantiere per
permettere ai camion di depositare materiale, e il tempo per fermare la
costruzione è ancora possibile.
Oggi, come gesto simbolico, sono
stati piantati tre alberi davanti al cancello del cantiere che chiude
l’area destinata alla costruzione della base. Un melo, una vite e un
ciliegio. "Rappresentano la speranza – spiega una signora mentre
osserva Pierino che scava con un badile. Se mangeremo di quei frutti
vorrà dire che la base siamo riusciti a fermarla". "E questi alberi
rappresentano la natura che trenta ettari di base ci sottrarranno,
rappresentano la pace che cresce al posto di una base militare."
Antonio porta al collo un cartello. C’è scritto "Contro le basi di
guerra, coltiviamo la nostra terra". Molte le bandiere con scritto "No
alla base militare, nè a Mattarello nè altrove". Su uno striscione
vergato al momento con scritte rosse e blu c’è scritto "Contro la
guerra e contro lo scempio ambientale non è mai troppo tardi": la
risposta dell’assemblea permanente al sindaco Pacher che nei giorni
scorsi ha dichiarato "che l’opposizione alla base ormai è tardiva, che
è già stato tutto deciso".
stati piantati tre alberi davanti al cancello del cantiere che chiude
l’area destinata alla costruzione della base. Un melo, una vite e un
ciliegio. "Rappresentano la speranza – spiega una signora mentre
osserva Pierino che scava con un badile. Se mangeremo di quei frutti
vorrà dire che la base siamo riusciti a fermarla". "E questi alberi
rappresentano la natura che trenta ettari di base ci sottrarranno,
rappresentano la pace che cresce al posto di una base militare."
Antonio porta al collo un cartello. C’è scritto "Contro le basi di
guerra, coltiviamo la nostra terra". Molte le bandiere con scritto "No
alla base militare, nè a Mattarello nè altrove". Su uno striscione
vergato al momento con scritte rosse e blu c’è scritto "Contro la
guerra e contro lo scempio ambientale non è mai troppo tardi": la
risposta dell’assemblea permanente al sindaco Pacher che nei giorni
scorsi ha dichiarato "che l’opposizione alla base ormai è tardiva, che
è già stato tutto deciso".
Dopo aver rallentato momentaneamente il
traffico, il presidio si è sciolto per darsi appuntamento stasera al
parco di Mattarello, per discutere le prossime iniziative. Già fissato
l’appuntamento di giovedì prossimo alle ore 17 in via Belenzani. In
quell’occasione si consegneranno al sindaco le firme raccolte in calce
all’istanza che chiede il blocco dei lavori, mentre in strada si
cercherà di fare rumore il più possibile – con fischietti e padelle –
affinché tutti si accorgano che la base militare di Mattarello
significa guerra e distruzione ambientale.
traffico, il presidio si è sciolto per darsi appuntamento stasera al
parco di Mattarello, per discutere le prossime iniziative. Già fissato
l’appuntamento di giovedì prossimo alle ore 17 in via Belenzani. In
quell’occasione si consegneranno al sindaco le firme raccolte in calce
all’istanza che chiede il blocco dei lavori, mentre in strada si
cercherà di fare rumore il più possibile – con fischietti e padelle –
affinché tutti si accorgano che la base militare di Mattarello
significa guerra e distruzione ambientale.
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