La Polizia carica a Vicenza il corteo pacifico dei No Dal Molin.

Vicenza_Finisce con 6 fermi e una trentina di feriti la manifestazione pacifica di ieri a Vicenza. Evidentemente in Italia non è possibile manifestare, nemmeno pacificamente.Una manifestazione pubblica, dichiarata e stampata sui giornali. Alla luce del sole, dichiarati gli intenti e quello che si sarebbe andato a fare. Costruire una torretta per monitorare la situazione dei lavori all’interno dell’aeroporto.

Struttura per cui era stata presentata regolare domanda agli uffici tecnici del Comune, e che aveva il beneplacito del proprietario del terreno dove dovrebbe essere sorta, terreno che, lo ricordiamo è privato ad uso pubblico.

A questo punto viene da fare una considerazione. Visto che l’eventuale reato che si sarebbe profilato, leggendo le dichiarazioni penose e ridicole del Questore, sarebbe stato quello di un abuso edilizio, è normale che venga “sanzionato” dai manganelli della polizia?

D’ora in avanti dunque vedremo Giovanni Sarlo andare in giro per la città a menare a destra e a manca i responsabili di tanti abusi edilizi presenti nel capoluogo berico.In verità, il Questore di Vicenza, eseguendo fedelmente gli ordini del governo (e godendone anche, probabilmente) ha deciso che i cittadini di Vicenza che protestano devono essere picchiati, intimiditi, impauriti, devono tornarsene nelle loro case e non rompere le scatole, come fossimo in un qualche paese sudamericano.

Insomma le forze del disordine non si sono peritate nel caricare, trascinare, manganellare, prendere a calci questa manifestazione pacifica di vicentini.

Donne, vecchi, ragazzi. Indiscriminatamente maltrattati, con pretesti ridicoli. "Quella torretta è troppo alta".

Già duecento metri prima del punto concordato per la posa della torretta il corteo era stato improvvisamente bloccato.

Un blocco imotivato e futile, aggirato dai cittadini passando per il fosso laterale. Poi la costruzione. Finché l’ordine è arrivato. I cittadini si siedono e difendono la costruenda torretta con un sit-in. A nulla valgono i discorsi per cercare di essere ragionevoli.

La prima carica ha fatto vari feriti e cinque fermi. Nella seconda alcune ragazze sono state prese a calci, altri ricevevano colpi di scudo, qualcuno è stato trascinato per i capelli. Gli occhi sfigurati di poliziotti, carabinieri e guardie di finanza e gli insulti: "Ti uccido! Sporco pacifista! Ti spacco la testa". Il corteo quindi si rifugia nel giardino di una casa adiacente, ospitati dagli abitanti solidali.

Intanto oggi si viene a sapere che, il premier Silvio Berlusconi ha invitato con una lettera il sindaco di Vicenza Achille Variati a rinunciare al referendum sul Dal Molin organizzato per il 5 ottobre.«Le ricordo ancora una volta – ha scritto il capo del Governo – che la consultazione popolare da lei indetta si manifesta ancora più gravemente inopportuna». La lettera di Berlusconi è giunta a palazzo Trissino, sede del Comune di Vicenza, il 5 settembre, un giorno prima degli scontri di ieri tra manifestanti e polizia che hanno portato alla denuncia di sei attivisti del comitato del No.Berlusconi, come indica il Giornale di Vicenza, ricorda a Variati che il sito sul quale sta per nascere Ederle 2 «è demaniale e non è in vendita».Il quesito referendario proposto dal sindaco infatti non chiede ai vicentini se sono favorevoli o meno alla struttura militare ma di esprimersi sulla volontà comunale di acquistare la zona demaniale.«L’area – sottolinea Berlusconi a Variati – è stata consegnata agli Usa. La consultazione si porrebbe in netto contrasto con l’azione del governo e le valutazioni della magistratura».
 
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