Sud America: Sfida all’imperialismo USA. Dall’11-09-1973 al 11-09-08. Dal Cile alla Bolivia.

Il sud america è in fibrillazioneper le tensioni di questi giorni. Mentre l’intero continente da la propria solidarietàal paese andino, si scopre che i potentati economici sono tornati all’attacco supportatidagli ingenti finanziamenti promessi dagli USA e dall’occidente, Spagna in testa.Il Venezuela ha espulso l’ambasciatore per solidarietà e perchè è stato scopertoil ventiquattresimo tentativo di fare un colpo di stato contro Chavez;Argentina,Brasile, Equador e Honduras danno il proprio sostegno al governo di Morales.

La “ribellione di Santa Cruz” è orchestratada potentati economici, sostenuti da capitali stranieri. Da sempre quel dipartimentoè stato tra i più ricchi del paese; Ancora oggi i grandi proprietari terrieri tengonosaldamente in mano il potere, ed è per questo che si scontrano con l’indios Morales.I bianchi non accettano ancora oggi la presa del potere del giovane leader socialista.Secondo Morales il cosiddetto referendum è illegittimo e va contro gli interessidel paese, nel tentativo di slegare l’area più ricca del paese dalle politiche economicheredistributive portate avanti dal governo eletto democraticamente. Le multinazionalitremano all’idea di dover abbandonare il sud amrica in rivolta contro speculazionee povertà.

 Fu una sorpresa per tutti quandoil primo maggio il presidente boliviano annunciò alla popolazione lanazionalizzazione di una della maggiori imprese di telecomunicazioni del Paese,la Entel. Data importante, decisione importante. Già l’anno scorso a Caracas,capitale del Venezuela, il primo maggio era avvenuta un’altra importantissimanazionalizzazione: quella dei pozzi petroliferi della Faja del Orinoco. Dunquesono molte le similitudini che uniscono il presidente boliviano a quellovenezuelano, soprattutto per quanto riguarda le nazionalizzazioni dellerisorse. In questa occasione, però, in Bolivia pochi sapevano (forse moltiimmaginavano), del decreto che sarebbe stato emanato dall’amministrazione di LaPaz. L’annuncio della nazionalizzazione avviene dopo mesi di trattative fra lostato boliviano e Telecom Italia azionista di maggioranza della compagnia. Nelfrattempo, Morales colse l’occasione per annunciare alla popolazione la presadi controllo di altre quattro importanti aziende del settore degli idrocarburi.Dunque, l’impresa Chaco, di proprietà della British Petroleum, la Transredes,sotto controllo della statunitense Ashmore Energy International e la Clbh, sonotornate definitivamente sotto controllo statale. E la diatriba con la Repsol,che negli ultimi mesi ha tenuto banco sui giornali del Paese, sembradefinitivamente essersi conclusa a favore di Morales che ha ottenuto lamaggioranza delle azioni dell’impresa produttrice di gas Andina che era unacontrollata della multinazionale spagnola.

Ma il settembre sud americano vivemomenti concitati anche in Cile, in quanto durante il 35esimo anniversario delgolpe del generale Pinochet, che rovesciò il governo del presidente SalvadorAllende, a Santiago del Cile sono stati registrati molti disordini. Il bilancioè di 234 persone arrestate e 38 ferite, di cui 29 carabineros. Un ragazzo di 18anni riporta un grave trauma cranico, e una donna incinta è stata portata inospedale per ferite da arma da fuoco. Tra le forze d’ordine ferite, tre sono incondizioni critiche. Scontri e disordini sono stati registrati anche in altrecinque regioni del Paese, e 160 persone sono state arrestate. Nelle periferiedella capitale le persone hanno preso d’assalto i supermercati. Inoltre laChilectra, la compagnia fornitrice dell’energia elettrica, ha fatto sapere chedurante la notte 148.200 utenti è rimasto senza luce.

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