L’ex ministra israelianadell’Istruzione, Shulamit Aloni, ha denunciato Tel Aviv per imaltrattamenti dei palestinesi, e l’ha accusato di "etnocrazia erazzismo". In un libro uscito in questi giorni, l’ex ministra,che è stata anche ministro delle Comunicazioni e ministro delle Scienzee delle Arti, lamenta una "regressione della democrazia rispetto ai tempi della creazione dello stato di Israele". Ella descrive la legge della "Dignità umana e della libertà", che fu formulata nel 1992 e che definì Israele un regime "ebraico e democratico", una diretta "contraddizione rispetto alla Dichiarazione di indipendenza israeliana" del 1948.
Nel suo saggio, la Aloni condanna il sistema di apartheid in Cisgiordania, il costante e decennale rifiuto del regime nei confronti di accordi di pace e le atrocità israeliane compiute nei Territori palestinesi. La Aloni rivela anche che l’assassinio dell’inviato israeliano a Londra, Shlomo Argov, nel 1982, fu solo una scusa per l’occupazione del Libano, avvenutanello stesso anno, e per l’espulsione della resistenza palestinese daquella regione, mentre l’OLP si era impegnato a un cessate il fuoco alconfine settentrionale dei Territori occupati. L’ex ministra, inoltre, collega l’assassinio dell’allora primo ministro Yitzhak Rabin, avvenuto nel 1995, alla promulgazione di leggi razziste a partire già dagli anni ’80, sollevando l’ipotesi che dietro l’omicidio ci possa essere lo Shabak (l’agenzia di sicurezza israeliana, nota come "ShinBet"). Aloni ricorda le istigazioni contro Rabin e accusa icoloni ebrei di "razzismo mussoliniano". "La destra israeliana e i coloni non vogliono la pace, ma l’intera Terra Santa senza gli Arabi e le moschee", ha affermato, definendo la "democrazia" una manovra per dare a Israele un’immagine accettabile agli occhi del mondo. Nel 1998, Shulamit Aloni fu insignita del premio "Emil Grunzweig per i Diritti umani" dall’Associazione per i Diritti civili di Israele. Attualmente è direttrice dell’organizzazione "Yesh Din", nata nel marzo del 2005, che cerca di opporsi alle continue violazioni dei diritti dei palestinesi nei Territori occupati.
MRS/MMN
>Traduzione a cura della redazione di Infopal.it