Pisa_ Oggi alle 15.30 avrà luogo il Senato Accademico aperto a tutte le componenti dell’Università. In tale occasione verrà presentato e messo a votazione il documento unitario redatto da: Assemblea del Polo Carmignani occupato, lista studentesca Sinistra per…, Coordinamento dei precari tecnico-amministrativi, Rete Nazionale Ricercatori Precari – Nodo di Pisa e Assemblea dei Dottorandi.
Riportiamo di seguito tale documento:
Ribadiamo la nostra denuncia alle disposizioni contenute nella Legge n. 133 del 6 agosto 2008, che prefigurano uno scenario catastrofico per l’intero sistema universitario e che allontanano ulteriormente il Paese dai livelli OCSE di spesa per l’Università e la Ricerca. Gli interventi previsti nella legge 133/2008 non sono animati, infatti, da un’idea di riforma della situazione esistente, bensì minano le fondamenta dell’Università pubblica attraverso l’impiego surrettizio dello strumento finanziario.
In particolare, la possibilità per le Università di trasformarsi in Fondazioni di diritto privato apre scenari pericolosi sul trasferimento a titolo gratuito del proprio patrimonio in mani private, sulla governance, sulla libertà di ricerca e di insegnamento, sullo stato giuridico del personale docente e tecnico-amministrativo, sui criteri di finanziamento, sul probabile aumento indiscriminato delle tasse universitarie, e compromette l’esistenza stessa dell’Università pubblica nel Paese, tradendo gli accordi europei e il dettato costituzionale sulla tutela della natura pubblica dell’istruzione;
il blocco mascherato delle assunzioni di tutto il personale, possibili solo in misura pari al 20% dei pensionamenti (1 unità su 5) aggrava il problema del numero e della media anagrafica dei lavoratori strutturati ed esclude di fatto un’assunzione stabile per i precari da anni impiegati nelle strutture scientifiche, didattiche e nell’amministrazione, con la conseguente dispersione di professionalità e di competenze;
il taglio conseguente del Fondo di Finanziamento Ordinario mette a rischio il normale esercizio della didattica e della ricerca.
Chiediamo che il Senato Accademico, facendo proprie le posizioni espresse nell’Assemblea di Ateneo dell’8 ottobre, poi reiterate in quella del 15 ottobre, viste anche le mozioni dei Consigli delle Facoltà di Ingegneria, Lettere e Filosofia, Scienze matematiche fisiche e naturali, Scienze politiche, Farmacia, Agraria e Medecina Veterinaria, prendendo atto delle forme sempre più incisive e diffuse di protesta nel Paese da parte di tutte le componenti che operano all’interno dei settori della conoscenza, come di recente è stato evidenziato anche dai mezzi di comunicazione,
– chieda che il Governo ritiri la Legge 133/2008 e l’art. 37bis del Decreto Legge n. 1441;
– dichiari lo stato di agitazione;
– sostenga tutte le iniziative di mobilitazione intraprese e da intraprendere in sede di Ateneo;
– inviti con forza i Consigli di Facoltà di recepire e di sostenere la rinuncia a svolgere incarichi non dovuti da parte dei ricercatori e dei docenti, strutturati e non strutturati, procedendo a monitorare la situazione e, in caso di necessità, a sospendere l’attività didattica per rivedere la programmazione all’interno dei Corsi di Studio, anche al fine di ripristinare un’equità e di mettere in rilievo come, in condizioni di sottofinanziamento cronico, il funzionamento ordinario dell’Università spesso poggi sul lavoro volontario e gratuito;
– impegni i Presidi di Facoltà a rimettere il proprio mandato, ai Consigli di Facoltà convocati non oltre il 28 ottobre 2008, se il Governo non avrà ritirato i provvedimenti di Legge; li impegni inoltre a farsi interpreti immediatamente a livello nazionale presso le Conferenze dei Presidi della posizione assunta;
– impegni il Rettore a rimettere il proprio mandato non oltre il 5 novembre, se il Governo non avrà ritirato i provvedimenti di Legge; impegni inoltre il Rettore a farsi interprete immediatamente in ogni sede, a cominciare dalla Conferenza dei Rettori, della posizione assunta.
Fatta salva l’approvazione delle richieste formulate sinora, poiché da tempo auspichiamo l’apertura di un confronto dal basso, che coinvolga gli studenti e tutto il personale, strutturato e non strutturato, per affrontare organicamente nodi sinora irrisolti, proponiamo al Senato Accademico
– di attuare con senso di responsabilità tutte le forme di risparmio perseguibili, incluso il blocco delle progressioni di carriera per docenti, ricercatori e personale tecnico-amministrativo;
– di istituire una commissione permanente aperta a tutte le componenti (studenti, personale strutturato e non strutturato) funzionale a discutere democraticamente e a formulare proposte sul nuovo assetto dell’Università, relativamente alla definizione di regole efficaci per la gestione degli atenei, all’adeguato finanziamento delle attività didattiche, di ricerca e dei servizi, alla valutazione e alla trasparenza, alla democrazia interna, all’assetto della docenza;
– di istituire una commissione permanente aperta a tutte le componenti (studenti, personale strutturato e non strutturato) sulla gestione, sulla programmazione delle risorse, sulla semplificazione e il miglioramento dei rapporti di lavoro precari dell’Ateneo di Pisa.
Chiediamo che su questi ultimi punti il Senato Accademico si impegni a farsi interprete in ogni sede delle posizioni espresse.