Piazza Navona: Per la Polizia la colpa è degli studenti. Nessun infiltrato.

Roma – "L’operato delle forze dell’ordine si è ispirato a criteri di equilibrio e prudenza". Lo ha detto il sottosegretario all’Interno Nitto Palma, che ha rappresentato il governo nell’informativa urgente sugli scontri di piazza Navona nell’ambito delle manifestazioni di protesta contro il decreto Gelmini sulla scuola.
Secondo Palma, comunque, "il personale di polizia non ha udito cori apologetici al fascismo, ma solo slogan contrapposti". In base alla ricostruzione del sottosegretario, il clima si è surriscaldato quando in piazza sono sopraggiunti 4/500 "persone dei collettivi universitari e della sinistra antifascista" che "si sono fatti largo tra i ragazzi, si sono schierati urlando slogan e poi lanciando oggetti".
Palma ha smentito, tra l’altro, che vi fosse un infiltrato della polizia tra questi ultimi come si lasciava intendere in un filmato circolato ieri su Internet: "Si tratta di un giovane che è stato fermato e identificato". Comunque, ha sottolineato Palma, una inchiesta verificherà le eventuali responsabilità. (Adnkronos)
Anche dalla testimonianza dal vivo di Maltese, si evince come i giovani armati di spranghe e bastoni abbiano iniziato a provocare gli studenti al grido: "Duce, duce!". Un gruppo di studenti di Roma Tre e insegnanti è andata a protestare dalla polizia ma non ha ricevuto alcuna protezione. Alcuni studenti si sono trovati nel punto sbagliato al momento sbagliato. E giù botte, cinghiate e tirapugni. In 10 contro uno. Il Blocco doveva avanzare, prendere la testa del movimento. In questo momento arriva il corteo universitario che si ritrovano una piazza già in tensione. Non si può stare nella stessa piazza dei fascisti . Dalle parole di Curzio Maltese"Gli incidenti sono stati provocati. Non vengono dalla manifestazione studentesca. Sono stati provocati ad arte. La polizia ha sistematicamente manganellato gli studenti senza armi e ignorato gli altri. La scena mi ha ricordato per certi versi momenti peggiori del G8. Spero che sia un errore dei funzionari che hanno fatto molto male il loro lavoro.".
Le parole di Cossiga sono state interpretate molto bene da Palma. Poliziotti che chiamano per nome i fascisti, ritardi nell’intervento (i fasci al momento degli scontri avevano lasciato a terra già 3 persone), difesa istituzionale di corpo e omertà sulle responsabilità della gestione dell’ordine pubblico. Dopo settimane di provocazioni, la reazione all’ennesima violenza è stata necessaria. Ricordando Dax e Renato, emerge con forza il bisogno di ribadire che un movimento apartitico e di base non può essere appendice di organizzazioni riconosciute come razziste e xenofobe.
 
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