Il repubblicano John McCain spera nella sorpresa ed ha in programma oggi due comizi in Colorado e New Mexico. Obama ha chiuso la sua campagna in Virginia; oggi ultimi appuntamenti in Indiana. Sarah Palin, promessa vicepresidente di McCain, e’ stata scagionata da una commissione etica dell’Alaska dalle accuse di abuso di potere nel caso ‘Troopergate’.
"Sull’economia, la verità è che John McCain ha aderito completamente alle scelte di Bush", ha detto Obama di fronte a 90.000 sostenitori nel suo ultimo comizio a Masassas, Virginia, uno stato in cui i democratici non vincono un’elezione presidenziale dal 1964, ma dove Obama è in testa nei sondaggi. McCain, il cui entourage ha accusato Obama di essere un socialista e di mostrarsi "amico" dei terroristi, ha dipinto il rivale come un liberal pronto ad aumentare le tasse.
Wall Street è stata dura non solo nella base democratica ma anche in
quella repubblicana liberista ed evangelica da sempre avversa al
centralismo di Washington. Ora, Dal momento che gli effetti della crisi
finanziaria toccano l’economia reale e la vita di tutti, iniziano ad
emergere dalla gente richieste più chiare di intervento federale
(statale) per salvare non solo le banche ma anche a favore dei redditi,
dei mutui da pagare, dell’indebitamento da carte di credito (la
prossima bolla, probabilmente, a esplodere).
Non è una domanda,
ancorché confusa, esclusivamente dal basso. Lo stesso Obama di fronte
alla gravità della situazione ha dovuto nella fase finale della sua
campagna uscire un po’ più dal vago del suo messaggio
economico-sociale. In un discorso del 13 ottobre a Toledo, nell’Ohio in crisi, ha parlato della necessità di creare jobs, di misure per la ricontrattazione dei mutui
(90 gg. di tolleranza prima del pignoramento), di innalzamento delle
tasse per i redditi più alti (superiori ai 182mila $). Ma soprattutto
emergono qui e là accenni alla necessità di una redistribuzione
della ricchezza e di una crescita non più centrata sull’indebitamento.
Segnali molto timidi ma interessanti politicamente in prospettiva
perché indicano che se la crisi si approfondisce e la polarizzazione
economica cresce potrebbe finalmente aprirsi un conflitto sociale reale ben oltre la pretesa candidatura post-partisan di Obama!
Fonti: Ansa, Reuters, Agi.