Alitalia, 14 giorni di sciopero. Una scomoda verità all’italiana.

ROMA – Anpac, Unione Piloti, Anpav, Avia, SDL preannunciano che, a partire dallo sciopero del 25 novembre prossimo, sono già state individuate 14 date che "verranno interessate da ulteriori azioni di sciopero che verranno opportunamente proclamate nel rispetto della normative vigente": 6 dicembre 2008; 7-16-27 gennaio 2009; 9-20 febbraio 2009; 3-16-27 marzo 2009; 7-20 aprile 2009; 4-15-26 maggio 2009. "Il governo non si farà intimidire", è la replica immediata del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli.
Le organizzazioni sindacali denunciano nella nota "la gravissima situazione che si è venuta a creare con il perpetuarsi dell’atteggiamento di rigida chiusura adottato dalla Cai, fortemente sostenuta dal governo".

"Cai – si legge ancora – con la complicità di Cgil, Cisl, Uil e Ugl ha stravolto e disatteso i Contratti Collettivi di Lavoro già concordati e sottoscritti nel mese di settembre a Palazzo Chigi da tutte le sigle sindacali e dal governo".
La firma del "Lodo Letta" dello scorso 31 ottobre scorso da parte di Cgil, Cisl, Uil e Ugl rappresenta per le associazioni di piloti e assistenti di volo "il punto più basso mai raggiunto sia in termini di rispetto della democrazia e della rappresentanza, sia rispetto al ruolo primario del sindacato che così riconosce implicitamente la propria incapacità di tutelare i lavoratori, consegnando all’insindacabile giudizio di una terza parte governativa l’avallo allo stravolgimento di Contratti Collettivi di Lavoro già sottoscritti".

Le organizzazioni di categoria denunciano l’adozione di "criteri di assunzione iniqui, socialmente inaccettabili e non rispettosi delle anzianità aziendali maturate dai lavoratori". "Inoltre – si legge nella nota – il rifiuto posto dalla Cai ad utilizzare il part-time nelle assunzioni, senza oneri aggiuntivi per l’azienda, e l’inscindibilità dell’offerta fatta al Commissario che di fatto esclude offerte già pervenute per Volare e per Alitalia Express ma senza fornire le medesime garanzie occupazionali per i lavoratori coinvolti, ingigantisce il numero delle eccedenze di personale generando ulteriori quanto evitabili disastri sociali oltre che costi aggiuntivi a carico della collettività. Il tutto mentre Cai beneficerà di enormi vantaggi in materia di decontribuzione previdenziale e defiscalizzazione".

L’operazione Cai, secondo le associazioni sindacali "genererà paradossalmente un costo per i contribuenti superiore a quello della vecchia Alitalia indebitata ed inefficiente. Per questi motivi, Anpac, Unione Piloti, Anpav, Avia, Sdl Intercategoriale, costantemente riunite in una unità di crisi e consapevoli della convergenza che si sta generando e concretizzando con altre categorie sociali oggi in situazioni di grave conflitto nel Paese, annunciano che le iniziative già dichiarate nei giorni scorsi si inaspriranno ulteriormente".

La replica di Matteoli. "Quella dei sindacati autonomi di Alitalia assomiglia ad una dichiarazione di guerra. Siamo davvero sconcertati di fronte a tali annunci ma è evidente che il governo non si lascerà intimidire e assumerà al momento opportuno tutte le iniziative e i provvedimenti necessari per non danneggiare i viaggiatori". Lo dice il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli.
"Non possiamo consentire in alcun modo – aggiunge il ministro – che qualcuno possa avere ed esercitare una sorta di diritto di veto contro un’impresa che vuole investire salvando più di 12.500 posti di lavoro, che ha un valido piano industriale per rilanciare una compagnia, la quale diversamente sarebbe già fallita con tutte le conseguenze drammatiche del caso".

La Repubblica, 9 novembre 2008

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