Dal
1998, con la presa di coscienza da parte di un numero sempre maggiore di
persone, si è sviluppato un ampio movimento di opposizione ai CPT e alla
politica italiana sull’immigrazione. Manifestazioni, campagne di informazione,
azioni volte a smascherare l’infamia racchiusa in questi campi di
concentramento, si sono succedute negli ultimi anni su tutto il territorio
della penisola, in particolar modo nelle città che si trovano ad ospitare un
CPT.
Il
movimento di opposizione ai CPT si aspettava dal nuovo governo di
centro-sinistra una presa di posizione di drastica rottura rispetto alla
Bossi-Fini e alle politiche precedenti. Questa rottura ancora non è stata
espressa, anzi le nuove proposte sembrano dirette ad una progressiva
umanizzazione dei CPT piuttosto che alla loro chiusura.
Per
questo il 3 marzo 2007 a Bologna, a quattro anni di distanza dalla
rivolta che aveva sconvolto il CPT di via Mattei, è sfilato per ore un lungo
corteo, di migliaia e migliaia di persone, per ribadire la chiara volontà della
chiusura immediata dei lager etnici che infestano il nostro paese e
l’illegittimità del bieco ricatto portato avanti da istituzioni e datori di
lavoro verso i migranti tramite il permesso di soggiorno.
Fianco
a fianco hanno camminato migranti, studenti, lavoratori, persone costrette a
vivere quotidianamente sulla loro pelle la flessibilità imposta dalle normative
sul lavoro, la clandestinità come condizione di precarietà perenne; persone che
scontano sulla loro pelle la privazione di un futuro a causa delle scelte dei
politici che siano di destra o di sinistra. Bolognesi, ma anche manifestanti provenienti
dal resto dell’Emilia Romagna, dalla Toscana, dalla Sardegna, da Milano,
Torino, Padova dal centro e sud Italia, in una iniziativa autorganizzata, sotto
la bandiera di nessun partito.
Gli
interventi e gli slogan hanno ribadito il rifiuto verso ogni politica di tipo
razzista e discriminante, hanno
ricordato alla giunta Cofferati gli impegni presi in campagna elettorale
riguardo la chiusura dei CPT, e hanno ribadito al governo Prodi la necessità di
un cambio di rotta riguardo alle politiche nazionali sull’immigrazione, ma
anche sul lavoro e sulle spese sociali.
Il
corteo si è concluso di fronte al luogo e simbolo della segregazione xenofoba
portata avanti dalle nostre istituzioni, il centro in via Mattei; quando il
corteo ha cercato di raggiungere le mura dell’edificio per appendere uno
striscione ci sono stati momenti di tensione, cariche della polizia con alcuni
manifestanti feriti.
L’opposizione
ai centri di permanenza temporanea in Italia proseguirà finchè non saranno
chiusi definitivamente, e non si può fare a meno di notare come in tutta
l’Europa del trattato di Schengen, il rifiuto verso queste strutture sia sempre
più forte e concreto, sempre più importante tra le rivendicazioni dei movimenti
popolari, che chiedono a gran voce la fine delle deportazioni.
Pingback: Carisoprodol.
Pingback: Generic ambien.
Pingback: Ambien forum.
Pingback: Side effects of valium.
Pingback: Buy cheap phentermine.
Pingback: Elavil.
Pingback: Phentermine.
Pingback: Auto loan.
Pingback: Phentermine.
Pingback: Cipro flatulence.
Pingback: Adderall.
Pingback: Side effects of percocet.
Pingback: Online doctors prescibe meridia.
Pingback: Provigil.
Pingback: Phentermine.
Pingback: Cheap prilosec otc.
Pingback: Hartford ephedra attorneys.
Pingback: Stories about celebrex.
Pingback: Ambien during pregnancy.
Pingback: Topamax.
Pingback: Phentermine no prescription.
Pingback: Lipitor side effects.
Pingback: Lortab 10 side effects.
Pingback: Adderall treating anxiety in adults.
Pingback: Hydrocodone online.
Pingback: Buy phentermine diet pill.
Pingback: How to make ephedrine.
Pingback: Clomid.
Pingback: Ephedrine weightloss.
Pingback: Ephedrine.
Pingback: Prednisone works.
Pingback: Doxycycline 100 mg.
Pingback: Plavix recall.
Pingback: Fluoxetine.
Pingback: Diazepam benefits.
Pingback: Hydrocodone online.
Pingback: Cipro.
Pingback: Allegra side effects.