11 aprile 2005
Noi detenuti
del CPT di Bologna inviamo questa lettera a tutti i cittadini di Bologna e
d’Europa
Desideriamo
essere visitati dai rappresentanti delle istituzioni, dai giornalisti per far
conoscere le nostre richieste. Vorremmo la possibilità di raccontare la
situazione ed i problemi con le carte di soggiorno ed i documenti della gente
che deve stare in questo centro. Alcuni sono stati presi sul lavoro, alcuni dal
carcere, alcuni hanno famiglia in Italia e non possono parlarci. Per cortesia
vorremmo sapere tutti i motivi per cui siamo qua.
Veniamo
qua per migliorare il nostro futuro. La legge umana è solo una. Vorremmo
giustizia, che la polizia effettuasse il suo lavoro come si deve, non contro di
noi. È giusto che sappiate che molti assistenti sociali qua dentro nuocciono
alle persone che chiedono libertà. È l’esempio più importante che questo centro
sta diventando un carcere.
Siamo
stati spogliati dei nostri diritti come esseri umani, ci hanno ingabbiati come
animali.
Richiediamo
la libertà al popolo italiano ed al sindaco di questa città.
I cittadini
reclusi al CPT di via Mattei, in lotta
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