Casa: a Pisa mancano i soldi per i sussidi all’affitto. Un’altra beffa

Pisa – Mercoledì 5 dicembre sono stati stanziati dal Comune di Pisa i
fondi relativi ai sussidi per il pagamento del canone di locazione, meglio noto
come affitto, ai residenti. Dal bando, chiusosi lo scorso aprile, erano state
accolte ben 872 richieste di bisognosi, in regola con i requisiti economici e
burocratici del bando e che non riescono in varia misura a far fronte al
pagamento dell’ affitto, con lo spettro dello sfratto che torna ogni mese a
suonare. I vincitori sono stati suddivisi in due diverse fasce, “A” e “B”, a
seconda dell’ incidenza del canone di affitto sul reddito complessivo; 648 in
fascia A, dove l’ incidenza è più alta, e 224 in fascia B. Ad ognuno era stato
poi assegnato una somma di denaro da ricevere dal Comune di Pisa, in due
versamenti semestrali, fino ad un massimo di 3.100 euro annui, dietro alla
presentazione delle ricevute dell’ effettivo, e fiscalmente in regola,
pagamento.

Dati alla mano, per far fronte all’ esigenza di sussidi all’
affitto emersa dal bando pubblico di aprile, il Comune di Pisa avrebbe dovuto
aver disponibili al momento dell’ effettivo stanziamento del 5 dicembre, oltre
2.200.000 euro, come già noto da tempo. Invece la disponibilità totale delle
casse comunali si è fermata a poco più di 1.400.000 euro, di cui solo 300.000
euro stanziati dal Comune di Pisa, mentre la restante, e gran parte dei soldi,
li ha forniti la Regione di tasca propria.

In pratica chi si trova in fascia A non riceverà tutto il
contributo spettante grazie al bando, ma solamente il 66 % di questo; chi
doveva avere 3.100 euro ne avrà 2.070, e così via. Per i vincitori inseriti in
fascia B va ancora peggio, visto che vedranno solamente il 53 %; poco più della
metà, di ciò che spetta loro e chi aveva diritto al contributo intero, ad
esempio, non vedrà i 2.320 euro promessi ma ne riceverà 1.230. Negli otto mesi
trascorsi dal bando, il Comune non ha avuto il tempo di progettare politiche
per rispondere al disagio abitativo che soffoca la città, difficoltà di cui era
bene a conoscenza. Pisa è già la terza città in Italia per numero di sfratti in
rapporto agli abitanti, e mancano purtroppo prese di posizione significative
per invertire la triste tendenza. La crescita esponenziale delle richieste di
contributo all’ affitto negli ultimi anni parla chiaro; si passa dalle 504
domande presentate nel 2000 alle 961 del 2007, con un aumento del 91 % in soli
sette anni.

E’ una delle tante funeste conseguenze della liberalizzazione
del mercato delle locazioni effettuata dal governo di centrosinistra nel 1998,
che ha portato ad un aumento del 120-130% degli affitti in città come Pisa, in
un mercato immobiliare come quello italiano, caratterizzato dall’ alta
percentuale di proprietari (85%) e dai ridicoli investimenti in edilizia
pubblica, che mettono in ginocchio i ceti sociali medio-deboli. Ma i nostri politici
comunali, come tutto il centrosinistra nazionale, paiono non accorgersi di
tutto ciò, della mancanza di potere contrattuale, di tutele e garanzie sociali per
l’ inquilino e dell’ emergenza abitativa, ed evitano pure di rimediare, seppur
nel piccolo come con la concessione di contributi all’ affitto, ai danni
apportati alla collettività dall’ applicazione delle proprie politiche.

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