occupazione case: gli occupanti al quartiere: sosteneteci, vogliamo solo un tetto sulla testa

Pisa – pubblichiamo la "lettera aperta ai vicini di casa" che gli occupanti hanno distribuito nel quartiere nell’intento di comuicare le motivazioni dell’occupazione.

Lettera aperta ai vicini
di casa

Pisa, 7/12/2007

Cari vicini,

       come in ogni buon rapporto di convivenza abbiamo
ritenuto necessario presentarci.

Siamo i nuovi abitanti
di un appartamento rimasto disabitato per anni in questo  quartiere , di proprietà dell’inps. siamo tutti lavoratori
precari e studenti, alcuni da mesi senza casa ed altri trovatisi nell’impossibilità
materiale di pagare un affitto, dato che mediamente percepiamo come stipendio una
cifra insufficiente a sostenere le spese più elementari. In parole povere ciò che
resta del soldi del mese se ne va in bollette e spese casalinghe. Non stiamo drammatizzando
quella che pensiamo sia una situazione nota a tutti voi. Dall’altra parte esistono
centinaia di case vuote e abitabili, abbiamo solo fatto quello che in tanti pensano:
ci siamo presi casa. Non si tratta di una soluzione
di comodo come spesso alcune persone possono pensare, ma la naturale conseguenza
dell’emergenza abitativa in cui ci siamo trovati. A chi si chiede che tipo
di gente è venuta a vivere nel vostro quartiere possiamo solo dire che siamo disponibili
a farci conoscere, a prestarvi lo zucchero, ad essere insomma dei vicini modello. Non abbiamo nessuna intenzione
di trasformare casa nostra in centro sociale o in luogo di ritrovo chiassoso. Noi
stessi abbiamo necessità di vivere in tranquillità la nostra precarietà, risparmiando
forse un po’. Diciamo che ci costruiremo una "tredicesima". Questi sono i motivi e
le intenzioni della nostra scelta, unico modo di autodeterminare la propria vita
senza aspettare miracoli.

I ragazzi della porta
accanto

 

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