Coppola vende, ma gli Ex Enel resteranno vuoti

Danilo Coppola è pronto a vendere la sua quota di partecipazione in IPI. Aveva scalato montagne finanziarie, dalla fatale Banca Antonveneta fino al tentativo di conquista dell’RCS-Corriere della Sera.Aveva imbottito il portafogli dei valori immobiliari della stessa IPI con lo storico Lingotto torinese e con molti edifici ex-Enel, come il grande palazzo sul Lungarno Pacinotti a Pisa, occupato a più riprese in questi anni da Università Antagonista ed oggetto di una campagna per la requisizione. Coppola ha deciso di pagare, ha preso questa decisione per saldare il debito con l’erario statale, che si aggira attorno ai 70 milioni di euro, e ripagare nel modo più eclatante il suo debito con la Giustizia. O, forse, sarebbe meglio dire una parte del suo debito.
Va ricordato, infatti, che il signor Danilo Coppola è stato arrestato nel marzo scorso con l’accusa di associazione a delinquere, reimpiego di capitali di provenienza illecita, appropriazione indebita, falso ideologico ed evasione di imposte per circa 70 milioni;  tutti reati che lo resero famoso come uno dei "furbetti del quartierino".
La notizia in realtà sembrerebbe quindi essere paradossalmente il deja-vù di una storia già vista: già tre anni fa Zunino aveva comprato un pacchetto di immobili privatizzati dall’Enel, distribuiti su tutto il territorio nazionale, che ha tenuto vuoti per qualche anno, usandolo come mero valore finanziario. Zunino aveva poi venduto l’IPI a Coppola, che per qualche altro anno ha fatto la stessa cosa.
C’è da dire comunque che la finanza è complicata: invece di vendere l’IPI, Coppola sta vendendo la Tikal, che è una sua società-scatola che possiede il 65% dell’IPI.
I "nuovi" padroni dell’IPI saranno probabilmente alcuni soci di minoranza, in particolare la Compagnia Finanziaria Torinese, che partecipa all’IPI tramite Banca Intermobiliare e Intesa SanPaolo, come a dire il braccio finanziario degli Agnelli, i padroni dell’IPI prima che arrivasse Zunino.
Adesso l’Ex Enel di Pisa è vuoto ed inutilizzato, murato per paura di nuove occupazioni, ricordate da chiunque passeggia per i Lungarni in occasione della Luminara come l’icona della lotta per il diritto alla casa a Pisa. Chissà se gli eredi dell’Avvocato lo renderanno disponibile per il Progetto Città Sottili?

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