Pubblichiamo di seguito il documento votato all’unanimità nell’assembela di mercoledì 6 febbraio in Sapienza durante l’assemblea convocata dalla RSU.
I precari tecnici amministrativi, i precari della ricerca e della didattica e gli studenti dei collettivi hanno espresso attraverso questo documento la loro contrarietà al regolamento per le stabilizzazioni che verrà votato negli organi collegiali dell’Ateneo e proposto dalla commissione personale.
L’Assemblea del personale
tecnico, amministrativo e della ricerca riunitasi il giorno 6 febbraio 2008
insieme ai rappresentanti del personale in Senato ed in Consiglio, alla RSU,
alle Organizzazioni Sindacali, agli studenti
in merito al regolamento sulla stabilizzazione
discusso in Commissione Personale e presentato alla RSU
esprime la
propria profonda insoddisfazione per il
fatto che in esso non preveda la proroga dei contratti di tutti coloro che
possiedono i requisiti per essere stabilizzati, in attesa della assunzione a
tempo indeterminato, disattendendo quanto prevede la Legge Finanziaria
2008 all’articolo 3 comma 92 che, fra l’altro, non limita la possibilità di
stabilizzazione solo a coloro che hanno lavorato presso un unico ente;
ribadisce la
propria contrarietà all’utilizzo, insieme
all’anzianità di servizio, di un colloquio per la formazione delle graduatorie
degli stabilizzandi. Infatti, la
Finanziaria 2008, così come la Direttiva 30/4/2007,
distinguono chiaramente coloro che sono risultati idonei in un concorso
pubblico, da coloro che, invece, sono stati impiegati mediante procedure non
concorsuali.
Per i
colleghi impiegati con contratti di
collaborazione, a progetto et cetera, debbono comunque essere previste
procedure di stabilizzazione (art. 3 c. 94) di cui il regolamento non fa alcun
cenno e di cui l’Assemblea chiede, invece, la predisposizione;
considera
doveroso che, sulla base di modalità da definire in sede di
contrattazione decentrata, vengano inquadrati a tempo determinato coloro che,
già nella posizione di “ricercatore dalla comprovata esperienza” (cioè in
possesso del dottorato di ricerca o titolo equivalente conseguito in Italia o
all’estero, oppure con almeno quattro anni di esperienza
nella ricerca a decorrere dal momento in cui hanno ottenuto il diploma che dà
accesso diretto agli studi di dottorato nel paese in cui hanno ottenuto la
laurea o il diploma di laurea), in almeno tre anni accademici anche non consecutivi nel quinquennio
accademico 2002/2008 presso l’Ateneo di Pisa siano stati titolari di borse di
studio e/o assegni e/o contratti di collaborazione coordinata continuativa e/o
abbiano tenuto un corso ufficiale di insegnamento nella tipologia “professore a
contratto”; considera inoltre doveroso
per il futuro stipulare soltanto contratti nell’unica forma di rapporto di
lavoro subordinato a tempo determinato, per lo svolgimento di attività di
ricerca e di didattica.
ritiene
necessario che la RSU e le OO.SS. siano sentite in merito ai bandi
di stabilizzazione ed al calcolo dell’anzianità di servizio che in essi sarà
disciplinata, nel rispetto di quanto previsto dalla Finanziaria 2008 e dalla
Direttiva 30/4/2007;
auspica la
rapida emanazione dei bandi di stabilizzazione, così come del piano triennale
del fabbisogno del personale, in modo da fornire un quadro certo di
programmazione e da non penalizzare oltre il personale precario che è a casa,
oppure in scadenza di contratto;
invita
i rappresentanti del personale in S.A. a chiedere con forza la modifica del
regolamento sulle stabilizzazioni in base a quanto su esposto e a comunicare i
contenuti del presente documento durante il senato accademico del 12 febbraio
p.v.
invita i rappresentanti del personale tecnico amministrativo in Consiglio di
Amministrazione a pretendere, nella seduta del 26.02.2008 od in quella
immediatamente successiva, che sia approvata la variazione di bilancio
necessaria alla copertura obbligatoria per legge delle
proroghe di tutto il personale con i
requisiti di legge fino al compimento del processo di stabilizzazione che obbligatoriamente
deve concludersi con l’assunzione di tutti gli aventi diritto
invita
i propri rappresentanti negli organi centrali di Governo a non contribuire con
il proprio voto alle scelte dell’Amministrazione fino a che non saranno fornite
risposte condivise sul tema in oggetto.
In assenza di risposte positive l’assemblea sarà riconvocata per
programmare iniziative più incisive di lotta ed eventuali azioni giudiziarie di
carattere collettivo.
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