Pisa – A distanza di 10 anni il Tar ha deciso di riammettere
una cittadina macedone che aveva fatto
richiesta di PDS per motivi straordinari-umanitari addirittura nel 1998.
All’epoca il Questore disse di no. In quel periodo vigeva una normativa
straordinaria tesa alla regolarizzazione dei migranti che avessero lavoro e che
avessero dimora in Italia. La
Questura pretese, invece, i timbri sul passaporto e non bastò
che la giovane avesse potuto esibire un’attestazione del comune di Pisa che la
dichiarava residente sul territorio di Pisa già dal 1995. Secondo i giudici del
Tar, però, non era prevista l’esibizione del timbro del passaporto, per cui la
cittadina macedone ha diritto a rientrare in Italia. La giustizia italiana ha
impiegato 10 anni per riammettere una cittadina rifiutata senza motivazioni
valide. Ma le leggi sull’immigrazione ancora mietono vittime, creano ansie e
timori tra la gente, legano la solidarietà all’economia. La libertà di
movimento non è ancora garantita.
Ne è la prova il caso dell’altro cittadino macedone che,
come nel caso della cittadina riammessa si era rivolto al Tar. Solo che questa
volta, i giudici hanno rifiutato la richiesta, nonostante una lettera di
sostegno da parte dell’Associazione Donne Nissà di Bolzano. Casi simili ma da finali
diversi.
Pingback: Wellbutrin xl.
Pingback: Download free ringtones.
Pingback: Discount airline tickets.
Pingback: Replica watches.
Pingback: Ringtones.
Pingback: Replica coach handbags.
Pingback: Replica watches.
Pingback: Cheap cialis discount cialis online from kcn.