TENSIONE IN KOSOVO: 2000 SERBI ATTACCANO DUE POSTI DI CONTROLLO AL CONFINE .

Sono scesi in piazza i serbi che vivono al confine fra Kosovo e Serbia
appiccando il fuoco a baracche e vetture, senza provocare né scontri diretti né
feriti. Mentre il governo di Belgrado richiama i suoi ambasciatori negli Usa,
Francia e Turchia i primi paesi a riconoscere lo stato del Kosovo.

 Italia, Germania e Inghilterra lo
faranno nei prossimi giorni mentre è ancora secco il no di Russia (vedi
Cecenia), Cina, Spagna (alle prese con i propri movimenti indipendentisti
baschi e catalani), Romania, Grecia, ecc.  

“Il  riconoscimento spetta a ciascun Stato membro”
così i 27 stati del consiglio dei ministri degli Esteri dell’U.E. hanno evitato
lo scontro.

Il parlamento russo ha condannato
la proclamazione unilaterale d’indipendenza definendola una violazione di uno
dei principi fondamentali del diritto internazionale, cioè dell’integrità degli
stati.

Alle dichiarazioni del ministro
degli esteri russo fanno eco le dichiarazioni che arrivano dalla Cina, membro
insieme a Russia, Usa, Francia, Inghilterra, del Consiglio di sicurezza
dell’Onu, che ha definito l’indipendenza “unilaterale con influenza negativa
sulla pace e stabilità nella regione dei Balcani”.

In tutta questa vicenda sono
evidenti gli interessi di ogni singolo stato, 
la autodeterminazione dei popoli arriva solo quando fa comodo.

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