Pisa- 29-02-08- Questa mattina, intorno alle
9.30, un gruppo di studenti e precari appartenenti al Progetto Prendocasa, ha occupato un appartamento in via Bonaini. L’immobile, sfitto da anni, è di proprietà dall’Inps, e insieme a migliaia di
altri appartamenti, rientra nel più grande processo di svendita del patrimonio
pubblico mai avvenuto nel nostro paese. Esso si trova inoltre nel quartiere
della stazione, una zona che ultimamente ha occupato molto spesso le cronache
cittadine: Tirreno e Nazione fanno infatti a gara nel descrivere questo
quartiere come invivibile, in balia di immigrati e delinquenti vari (non si
capisce bene su quale base le due categorie di persone risultano spesso
accomunate, come se non essere italiani significasse automaticamente essere
delinquenti), invocando interventi sempre più duri e decisi da parte delle
forze dell’ordine. Questi interventi, purtroppo, si verificano sempre più
spesso, facendo emergere chiaramente la scelta delle istituzioni cittadine
nella gestione della questione sicurezza: si preferisce reprimere con forza i
sintomi del disagio che intervenire sul disagio stesso. Il quartiere della
stazione presenta una concentrazione particolarmente elevata di appartamenti e interi
palazzi sfitti (due esempi significativi sono il palazzo Pampana, e l’ex-Hotel
D’Azeglio), ma di questo i giornali cittadini non parlano mai.
La nuova iniziativa del Progetto
Predocasa, oltre a costituire una denuncia della scandalosa situazione abitativa
pisana, costituisce anche una riappropriazione del diritto ad abitare.
Da oggi un altro, piccolo, spazio
del quartiere della stazione è stato sottratto al degrado e all’abbandono e
restituito all’uso pubblico.
Riportiamo di seguito il
comunicato scritto dagli occupanti:
La casa è un diritto
E non lo deleghiamo più a
nessuno.
Il progetto PRENDO CASA occupa un
altro appartamento nel centro di Pisa. Dopo le due occupazioni di dicembre
vogliamo continuare a lottare per questo diritto, quello all’ abitare, sempre
più orfano di attenzioni da parte delle istituzioni locali e nazionali. In una
città come Pisa, infatti, dove il numero degli sfratti è tra i più alti in Italia, oggi apriamo un’ altra
porta per il diritto alla casa, apriamo una porta ai precari di tutte le
stirpi, apriamo una porta a persone che non possono permettersi di sostenere un
affitto di 300-400 euro al mese per una stanza, (perché una casa costa 1000
euro al mese e spesso anche di più). Oggi decidiamo di occupare un’altra casa,
perché crediamo che avere un posto dove vivere sia un diritto inalienabile
dell’ uomo, che il nostro stato grazie ai nostri governanti non garantisce.
Anzi sembra che tutti i diritti dei cittadini: lavoro, casa, istruzione,
servizi, siano all’ asta in nome di non si sa bene quale ragione pubblica, e
che in cambio ci venga data..LA
SICUREZZA??
Forse i nostri governanti e i
nostri potenti non sanno che chi non ha lavoro, chi non ha casa, chi non può
permettersi di andare nelle scuole e nelle cliniche private, si sente di questi
tempi piuttosto insicuro, mentre loro sono occupati ad allucchettarsi in
qualche villa in preda alla paura dello straniero.
Oggi quindi con il nostro atto assicuriamo
l’alloggio ad altre persone che ne hanno bisogno e denunciamo una situazione,
quella abitativa, che giudichiamo insostenibile da parte di tutti gli inquilini: migranti, studenti fuori sede
o lavoratori residenti, insomma tutti coloro che popolano la città e che pagano
l’affitto per abitarci.
Gli appartamenti che abbiamo
occupato sono di proprietà pubblica, vuoti, inutilizzati e destinati alla
svendita più grande di patrimonio pubblico mai avvenuta nel nostro paese,
quella delle proprietà degli enti previdenziali inps,inpdai,inpdap.
Per una cultura dei diritti, contro il caro affitti e
la speculazione immobiliare,