COMUNICATO STAMPA
23 settembre 2005: il collettivo Università Antagonista,
nell’ambito del “Progetto Finestre:
prendere casa senza passare dalla porta degli affitti”, occupa lo stabile
ex-Enel, denunciando lo scandalo finanziario al centro del quale si trova il
palazzo, di proprietà di Danilo Coppola. L’intento dell’iniziativa consiste,
oltre che nella riappropriazione diretta del diritto alla casa, nella denuncia
della scandalosa situazione abitativa pisana, una situazione in cui l’interesse
privato e la grande speculazione hanno la meglio sul diritto dei cittadini di
avere un tetto sulla testa senza dover pagare cifre da capogiro. Pochi mesi
dopo l’occupazione l’arresto di Coppola e di altri sedicenti immobiliaristi
conferma in pieno i loschi traffici portati alla luce dall’iniziativa, ma ciò
non è sufficiente a scongiurare lo sgombero dell’occupazione.
28 settembre 2005: il giorno stesso dello sgombero dell’ex-Enel
Università Antagonista occupa la Mattonaia, un altro vergognoso esempio della
gestione delle politiche abitative in città: la costruzione dello stabile è
iniziata più di vent’anni fa ed è stata finanziata con i fondi destinati
all’edilizia popolare. Ad oggi la struttura vede alcuni appartamenti
perfettamente utilizzabili, altri ancora in fase di costruzione. Ma ciò che
conta di più è che la struttura è sempre
rimasta inutilizzata, tranne che nelle tre settimane durante le quali è stata
ripulita e sistemata dagli occupanti. Tre settimane, perché il 19 ottobre il
Comune di Pisa ottiene lo sgombero della struttura.
22 febbraio 2008: sia l’ex-Enel che la Mattonaia sono ancora sfitti
e inutilizzati, e si aggiungono così al già enorme numero degli edifici vuoti
presenti in città. Qualcosa però in questi anni è stato fatto: entrambi gli
stabili sono stati completamente murati, per scoraggiare qualsiasi pericoloso
tentativo di abitarli, ma soprattutto
sono state denunciate dodici persone, colpevoli di aver tentato, attraverso
l’occupazione dei due edifici, di restituire alla città e ai suoi cittadini spazi
che dovrebbero spettare loro di diritto. Si preferisce reprimere il
tentativo di evidenzare e di porre rimedio ad una situazione scandalosa, in cui
i palazzi vengono tenuti sfitti per garantire l’interesse di pochi, che tentare
di risolvere questa situazione. Una sola
parola: VERGOGNA.
Pisa, 28.02.08