– Il presidente del Venezuela, Hugo Chavez, ha inviato oggi carri armati al
confine con la Colombia e ha mobilitato l’aeronautica militare, in quella che
risulta la più grave crisi degli ultimi anni tra i due paesi, dopo che
l’esercito colombiano ha ucciso il numero due delle Farc Raul Reyes e altri 16
guerriglieri sconfinando nel vicino Ecuador. Chavez ha anche ritirato tutto il
personale diplomatico dell’ambasciata venezuelana a Bogotà.
"Stiamo
in allerta", ha detto durante il programma settimanale radiotelevisivo
‘Alo’ Presidenté, dopo aver definito Reyes "un buon rivoluzionario".
Chavez ha detto di aver ordinato al ministro della difesa di disporre l’invio
immediato di dieci battaglioni corazzati e di aerei da combattimento alla
frontiera. Il leader venezuelano ha duramente attaccato il presidente
colombiano Alvaro Uribe, definendolo "un criminale" e "un lacché
di Bush". "Uribe può essere un capo mafia ma mai di un paese, tanto
meno di un paese fratello", ha tuonato Chavez. "Non permetteremo
all’impero americano, che è il padrone, al suo cane che è il presidente Uribe,
e all’oligarchia colombiana, che ci dividano e ci indeboliscano". Il
presidente venezuelano ha accusato Uribe di stare conducendo un escalation
verso una guerra in Sudamerica e ha detto che il Venezuela non assisterà al
vertice dell’Unione Sudamericana convocato prossimamente in Colombia.
Le relazioni diplomatiche fra il Venezuela e la Colombia sono in crisi da
quando, nel novembre scorso, Bogotà ha brutalmente privato Chavez della
possibilità di mediare con le Farc per ottenere la liberazione degli ostaggi in
mano alla guerriglia. Il leader socialista ha ottenuto, dall’inizio dell’anno,
la liberazione di sei ostaggi senza contropartita e sostiene il riconoscimento
delle Farc come forza belligerante. Il presidente dell’Ecuador Rafael Correa,
che ieri aveva ordinato un’inchiesta sullo sconfinamento dell’esercito colombiano,
oggi ha definito "un oltraggio" l’operazione, condotta con forze
aeree e di terra. L’ambasciatore ecuadoriano a Bogotà è stato ritirato, ha reso
noto il ministero degli esteri di Quito. Chavez ha detto di avere parlato per
telefono diverse volte con Correa, che ha annullato una sua visita domani a
Cuba. "Mi ha detto che Uribe gli ha mentito – ha detto Chavez, secondo il
quale i guerriglieri delle Farc stavano dormendo al momento dell’attacco.
"E’stato un massacro. Li hanno sorpresi in pigiama, l’assassinio di Reyes
è stato pianificato".
In
serata le Farc hanno pubblicato un comunicato dello stesso tenore, affermando
che l’assassinio di Reyes non deve tuttavia compromettere la ricerca di un
"accordo umanitario" sugli ostaggi, mentre cresce la preoccupazione
per la sorte dell’esponente politica franco-colombiana Ingrid Betancourt, nelle
mani delle Farc da sei anni. "Se l’esercito di Uribe violerà la sovranità
del Venezuela, come ha fatto con l’Ecuador, questo potrebbe scatenare una
guerra", ha minacciato Chavez. Il governo colombiano ha negato di aver
violato la sovranità dell’Ecuador, puntualizzando che l’operazione di ieri è
stata una risposta ad un attacco da oltre confine. "I terroristi, incluso
Raul Reyes, erano soliti attaccare in Colombia e sconfinare nei paesi vicini
per nascondersi", è scritto in un comunicato.
(ansa)