Rebeldìa: Inizia “L’altra campagna”, con A. Volpi e Halevi

giovedì 6 marzo inizia il ciclo di incontri promossi dal Progetto Rebeldìa, per riflettere sulla "città che non c’è". Verrà presentato il libro "Mappamondo Postglobale".

 La corsa sfrenata delle economie emergenti,
Cina e India in primis, sta trasformando in profondità gli equilibri del
pianeta. Come possiamo verificare quotidianamente, l’enorme richiesta di
risorse energetiche e di materie prime che proviene da questi sistemi
industriali ha infatti provocato un brusco rialzo dei prezzi di questi beni, a
partire dal petrolio; se il crescente costo degli approvvigionamenti aumenta le
difficoltà dei paesi più ricchi, a partire dall’Italia, si moltiplicano le
opportunità di arricchimento per gli stati che si trovano a possedere le
ricchezze naturali. Chi si trova al potere in quelle realtà ha così deciso di
approfittarne: dopo anni di privatizzazioni, dalla Russia all’America Latina, e
perfino in Africa, si registra un vero e proprio processo di ristatalizzazione
di questi settori da parte dei rispettivi governi, e quindi una rinascita dello
stato, che mette ogni giorno in discussione l’idea tradizionale della
globalizzazione, quella cioè che dovrebbe prefigurare un mondo-mercato senza
confini. Nel suo nuovo libro, Mappamondo postglobale (Ed. Terre di Mezzo, 2007)
Alessandro Volpi, professore di storia contemporanea all’Università di Pisa,
ricostruisce con grande chiarezza questo scenario, soffermandosi sui
protagonisti e sui nodi più controversi di quanto sta succedendo: dal declino
degli Stati uniti all’esplosione senza controlli dell’economia cinese, alla
rivincita della Russia di Putin, all’incancrenirsi delle difficoltà dei paesi
africani, sempre più ostaggio delle élites politiche e militari. Gli
interrogativi sollevati dalla lettura del libro di Volpi sono tanti, ma forse
uno domina sugli altri: come farà una “comunità internazionale”, sempre più
frammentata e in competizione per accaparrarsi risorse in esaurimento, a
risolvere gli antichi problemi (a partire dalle disuguaglianze tra gli abitanti
del pianeta) e ad affrontare le nuove emergenze, tra le quali si impone la
questione ambientale? Una risposta a questa, e ad altre domande, arriverà forse
giovedì 6 marzo al Laboratorio delle disobbedienze Rebeldìa (v. Battisti, 51,
Pisa), quando l’autore, Alessandro Volpi, discuterà con il professor Joseph
Halevi, economista dell’Università di Sidney e collaboratore di varie testate
italiane tra cui «Il Manifesto», le tesi contenute in Mappamondo postglobale.
La presentazione del libro si terrà alle ore 21.15.

L’altra campagna per la
città che non c’è 

Progetto Rebeldìa – Pisa

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