Rebeldìa domanda:La Città è In Trasformazione: ma a vantaggio di chi?

Pisa è prossima a grandi
trasformazioni che cambieranno centro e periferia: verso quale modello di
città? Quali i cambiamenti nella vita dei cittadini? Quali interessi muovono
queste trasformazioni? Quali bisogni soddisferanno? I cittadini sono informati
ed invitati a partecipare? Queste ed altre sono le domande che Legambiente Pisa
e il Progetto Rebeldìa si sono posti in una serie di incontri e di
approfondimenti, chiamata ‘Interferenze Urbane’. Dal dibattito, molto legato
alla nostra realtà, sono emersi forti elementi di preoccupazione, e riteniamo
necessario aprirlo a tutta la città. Sono stati analizzati i numerosi progetti
all’ordine del giorno, già in cantiere o in via di definizione: il Parco delle
Torri in zona Isola Verde, con i suoi due edifici alti 45m, l’area ovest
dell’attuale Saint-Gobain, con i suoi 420 appartamenti, l’ormai famosa Piazza
del Terzo Millennio, architettura di lusso tra capannoni e inceneritore.
Un’attenzione particolare è stata dedicata ai progetti promossi dagli enti
pubblici: dalla nuova sede della Provincia a Cisanello, la cui realizzazione
cancella il parco urbano lì previsto, alle grandi operazioni dell’area del
Santa Chiara e delle caserme, che di fatto si risolvono nella privatizzazione
completa delle aree liberate, destinandole a residenze di lusso e al turismo
mordi e fuggi.

Molte di queste opere saranno realizzate grazie a varianti al
Piano Strutturale e al Regolamento Urbanistico. Ciò da un lato indica una non
rispondenza degli interventi alla visione collettiva e di lungo periodo della
pianificazione, dall’altro palesa un continuo rincorrere esigenze di volta in
volta espresse dai vari attori, magari privati. Numerosi sono gli aspetti che
lasciano perplessi in questi progetti. Ad esempio, Pisa ha bisogno come molte
altre città, di un parco urbano, che funzioni da polmone per la città e per chi
vive quotidianamente nel cemento. L’area individuata dal Regolamento
Urbanistico è quella di fronte al centro commerciale Pisanova, che però,
secondo il progetto vincitore per la nuova sede della provincia, sarà
interamente occupata da edifici, lasciando a verde solo i ritagli. Considerando
anche la prospettiva di cementificazione della Caserma Bechi Luserna lungo
l’Aurelia, altro grande spazio verde di 120.000mq, risulta chiaro come Pisa
stia rinunciando per sempre alla possibilità di avere un vero parco urbano. La
questione abitativa rappresenta un’altra interessante chiave di lettura.

Infatti i progetti prevedono prevalentemente residenze di lusso in città, e
residenze stagionali legate al turismo sul litorale. Poca attenzione invece è
dedicata all’edilizia convenzionata o popolare; infatti l’unica zona con una
quota riservata è l’area ovest della Saint Gobain, stretta tra la zona
industriale e i cantieri. A ciò si aggiunge la mancanza assoluta della
previsione di spazi sociali da destinare alle numerose realtà cittadine che
quotidianamente promuovono cultura, solidarietà, socialità, integrazione. Un
altro grande problema che le trasformazioni dovrebbero contribuire a risolvere
e che invece finiscono per aggravare è quello della mobilità. Un bisogno
irrinunciabile e un diritto fondamentale per tutti, non può che essere
caratterizzato da una attenta pianificazione e da una prevalenza del trasporto
collettivo su quello privato. Questo aspetto e le sue ricadute su ambiente,
salute e qualità della vita sembrano completamente ignorati. Ad esempio a
Cisanello, il notevole aumento delle aree residenziali (Parco delle Torri) e
dei servizi (ospedale, provincia, tribunale…), in un’area già congestionata
dal traffico, e su cui graverebbe anche il flusso derivante dalla nuova
tangenziale nord- est, lascia intravedere una scarsa attenzione alla visione
d’insieme della città e dei suoi bisogni. La tendenza ad agire sempre di più
col meccanismo dell’urbanistica contrattata, produrrà effetti negativi di lungo
periodo sulla qualità della vita in città ed in particolare per i suoi abitanti
più deboli. Eppure queste grandi trasformazioni sono un’opportunità epocale per
Pisa. Crediamo che per coglierla pienamente sia necessario da parte della
futura amministrazione coinvolgere realmente i cittadini e le loro istanze, non
solo quelle dei grandi investitori. Questi grandi progetti, in particolare le destinazioni
d’uso dell’area del Santa Chiara e delle caserme dismesse, daranno il segno
della città che verrà: vogliamo pensare ad una Pisa con una casa per tutti,
dotata di spazi pubblici non commerciali, ricca di verde pubblico, liberata
dalle auto private, con strutture sociali e culturali aperte a tutti i
cittadini. Di fronte ai grandi progetti proposti ed in parte attuati invece,
che ignorano le esigenze dei cittadini di oggi e di domani, non possiamo che
domandarci: quali interessi perseguono? A chi giova questa trasformazione? Cui
prodest?

Legambiente Pisa- Progetto Rebeldìa

Questa voce è stata pubblicata in General. Contrassegna il permalink.