Omicidio Sandri: Una testimone smonta la difesa della Polizia

Arezzo,
11 mar. – (Adnkronos/Ign) – ”Questo ulteriore elemento conferma quanto abbiamo
sempre sostenuto. Già si sapeva, era emerso nei primi momenti, i testimoni
avevano fatto emergere questa circostanza”. Lo afferma all’ADNKRONOS,
l’avvocato Michele Monaco,
legale della famiglia di Gabriele
Sandri
(nella
foto
), commentando la notizia di ‘La Repubblica’, che ha
pubblicato il verbale dell’interrogatorio di un’operatrice turistica
giapponese.  La donna, Keiko H., 42 anni,
quella domenica mattina dell’11 novembre scorso era presente nell’area di
servizio di Badia al Pino (Arezzo) sull’A1, e afferma che l’agente Luigi Spaccarotella, prima di sparare,
puntò l’arma e prese la mira per dieci secondi
. Il proiettile
centrò mortalmente il giovane tifoso laziale Gabriele Sandri, seduto sulla
Renault Megane guidata da un suo amico.

”Dopo
aver fatto colazione – si legge sul verbale della supertestimone giapponese –
uscivo dall’autogrill per fumare una sigaretta nel piazzale antistante.
All’improvviso sentii uno sparo. Ma non capivo la provenienza. Vidi allora dei
ragazzi, dall’altra parte dell’autostrada, scappare e correre verso delle
autovetture. Successivamente vidi i due poliziotti correre verso di me e in
particolare uno dirigersi verso l’estremità del piazzale mentre dall’altra
parte i ragazzi salivano su un’autovettura di colore chiaro. Il poliziotto dopo
essersi fermato puntava una pistola tenendola con entrambe le mani protese in
direzione dell’autovettura e dopo circa dieci secondi sparava. Ricordo bene il
momento dello sparo: l’autovettura era in movimento e anche dopo proseguiva la
marcia”. Keiko H., il 15
novembre ha raccontato la sua verità agli investigatori della guardia di
finanza e ora le sue dichiarazioni sono finite tra le migliaia di pagine
depositate dalla Procura di Arezzo.
Quanto alle perizie
balistiche, sono state già depositate. Secondo i periti del poliziotto, il
proiettile è stato deviato dalla rete metallica che divide l’autostrada. ”Il
proiettile non è stato deviato – ribatte l’avvocato Monaco – e anche se lo
fosse, questo non modifica la rilevanza penale per l’agente Spaccarotella. La
deviazione è orizzontale e non verticale: l’agente non ha sparato in alto, il
colpo era mirato verso l’autovettura, e se è stato deviato, lo è stato alla
stessa altezza”. Spaccarotella
deve rispondere dell’accusa di omicidio volontario
.

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