metà servizio e, in un caso-limite, un istituto ‘fantasma’. A Pisa le presenze sono quasi il doppio delle possibilità. E’ una bomba che
rischia di scoppiare da un momento all’altro il tema degli istituti di pena in
Toscana, dove nelle principali città (Firenze, Prato, Livorno e Pisa) il
sovraffollamento è una regola. Lo denuncia il garante per i diritti dei
detenuti del comune di Firenze Franco
Corleone. Sovraffollato anche uno dei sei ospedali giudiziari italiani,
quello di Montelupo Fiorentino (Firenze), che funziona a metà regime per
inagibilità di una parte dell’istituto e che ospita, ad oggi, circa 190
detenuti. A fronte di questa situazione (case circondariali dove si trovano 863
detenuti a fronte di una tollerabilità di meno della metà), ci sono case
mandamentali dove si trovano pochissimi detenuti come Empoli (che potrebbe
ospitare 24 unità e ne detiene 6) e Massa Marittima (Gosseto), con una capienza
di 28 e una presenza di 15. C’ è anche un istituto fantasma, quello di
Pontremoli (Massa Carrara) dove non ci sono detenuti ma solo personale della
polizia penitenziaria.
Le cifre del dopo-indulto fornite da Corleone parlano di un incremento
esponenziale della popolazione carceraria a fronte di una mancata utilizzazione
delle misure alternative per le pene inferiori a 3 anni. Il risultato è che a
Sollicciano, dove c’é una sezione chiusa e la tolleranza è di 643 persone, i
detenuti sono 863. A Prato, la tolleranza è di 286 a fronte di 441 presenze; a
Livorno 226 i posti disponibili per 339 presenze mentre a Pisa su 180 posti
disponibili le presenze sono 300. Sovraffollamento anche all’ opg di Montelupo
Firentino che ha una popolazione interna di oltre 190 detenuti in una struttura
agibile solo per metà. A fronte di queste situazioni disastrose (Corleone ha
ricordato che il sovraffollamento carcerario per il Comitato europeo di
prevenzione alla tortura è considerato una violazione dei diritti umani) ci
sono circondariali e mandamentali che ospitano meno della metà delle unità
disponibili: a Empoli, 6 detenuti per 26 posti disponibili; 15 detenuti a Massa
Marittima dove la capienza è pari a 28; 63 presenze a Gorgona contro le 136
previste; 171 a Porto Azzurro contro una disponibilità di 314. "E’
necessario avviare un ragionamento complessivo sulla situazione – ha detto Corleone
– perché in Toscana c’é tutto: dall’ ospedale psichiatrico giudiziario alle
carceri isolane, dalle sezioni di detenzioni e cura alle misure attenuate,
dalle sezioni di transito in massima sicurezza fino agli ordinari. Bisogna
ragionare sui doveri e avviare con urgenza un lavoro sulla situazione generale,
sulle tossicodipendenze e sulle misure alternative che vanno assolutamente
applicate".
Una
situazione border line nel carcere di San Gimignano è stata denunciata da
Franco Corleone. Alcuni ospiti del carcere infatti gli hanno scritto
denunciando violenze e una situazione ‘intollerabile’ come la mancanza di acqua
corrente dai rubinetti. "Fino a quando la regione Toscana non ratificherà
la legge che prevede l’istituzione del garante regionale – ha detto Corleone –
sarà impossibile intervenire in casi come quello di San Gimignano che è davvero
border line". Corleone ha poi raccontato il caso di un detenuto in
graduatoria per una casa popolare dal Comune di Firenze. "Per correttezza
– ha detto Corleone – il detenuto ha mandato una lettera al Comune chiedendo di
esser tolto dalla graduatoria proprio perché detenuto, ma di poter mantenere il
punteggio. Il Comune ha preso per buona la prima parte ma non la seconda: così
il detenuto è uscito e ora è costretto a dormire su un camion". (ANSA).