Pisa_ Stamani intorno alle 10.00 si è svolto un presidio
all’interno del Rettorato in contemporanea con il consiglio d’amministrazione.
In quella sede i consiglieri, tra le altre, andavano a decidere sulle risorse da stanziare per le
stabilizzazioni.
Un’ ottantina i precari tra cui alcuni studenti, enorme in
proporzione il dispiegamento delle forze dell’ordine tra carabinieri e digos
(tutti rigorosamente in borghese).
Le critiche rivolte agli organi centrali dell’Ateneo da
parte dei precari erano ben spiegate all’interno dei due volantini presentati e
letti in consiglio, dal Rettore e dal Direttore Amministrativo, uno firmato
dalle sigle sindacali confederali e uno firmato dagli studenti del Collettivo Aula R
(Scienze Politiche).
I due nodi principali, intorno a cui è scoppiata la protesta sono:
L’esclusione dalle stabilizzazioni dei co.co.co. e degli
operatori agricoli, nonostante tra i presenti ci fossero persone che riescono a
collezionare fino a 18 anni consecutivi di lavoro nell’ università, ben oltre i tre anni negli
ultimi cinque, previsti secondo i criteri della direttiva Nicolais.
Inoltre, il problema riguardante la mancanza dei fondi per
le proroghe dei contratti a termine in via di stabilizzazione, incredibile la
situazione per cui ad oggi molti che hanno i requisiti per la stabilizzazione
si ritrovano a casa in attesa del posto fisso.
Entrambi i problemi violano apertamente le norme presenti in finanziaria.
E’ evidente a molti come questa finanziaria non sia servita
a risolvere un problema tanto grande quanto drammatico come quello della precarietà, ma è
paradossale e inaccettabile che l’Ateneo pisano disattenda anche quelle poche norme utili a
sanare alcune situazioni.
Gli studenti si sono poi preoccupati di avvertire la stampa
che dovrebbe domani far uscire la notizia sui giornali locali.
Dopo essersi lamentati della confusione insopportabile che provocava il presidio al delicato udito del Rettore, i consiglieri hanno sciolto la seduta.
Il rappresentante del personale Vivaldi ha
riportato la discussione avvenuta in consiglio.
Per quanto riguarda la “ri-attivazione” dei contratti a
termine, ripartiranno il 5 maggio e scadranno il 31 dicembre con un part-time
dell’ 83%.
Quindi per la festa dei lavoratori molti non avranno di che
festeggiare e anche successivamente si dovranno accontentare dell’83% dello
stipendio.
Per quel che riguarda invece i co.co.co è stato detto
che nelle prossime sedute, gli organi collegiali prenderanno in considerazione la loro situazione.
Molto poco fiduciosi i precari, avvertono che si
ripresenteranno sotto il palazzo “Alla Giornata” per la data dell’8 Aprile dove,
i Senatori questa volta, dovranno dar prova di interesse nei confronti del
futuro di migliaia di persone disperate.
Non vogliamo pensare cosa potrebbe succedere nel caso in cui
il personale precario decida di bloccare le proprie attività, la previsione è
una paralisi completa di un’Ateneo che da ormai troppi anni “tira avanti”
grazie ad una massa non quantificata di soggetti sfruttati.
L’appuntamento per i co.co.co è per giovedì 20 alle 8.30 (di
mattina) in aula magna a Scienze Politiche(via Serafini3), dove verrà fatto il
punto della situazione.
Le future forme di
mobilitazione, annunciano i precari, saranno sia politiche che giudiziarie.