Ferrara fa il pieno di uova e ortaggi in piazza a Bologna.

Si tenuta oggi a Bologna l’ultima tappa della "via crucis" di Giuliano
Ferrara, durante la quale il leader della lista elettorale "Aborto?No,
grazie" avrebbe dovuto presentare il suo programma. Ma il tentativo di
tenere un comizio in Piazza Maggiore è stato contestato da un migliaio
di attivisti. Il presidio indetto dalla Rete per l’autodeterminazione
si è trovato alle 18 in Piazza Nettuno di fronte ad un massiccio
dispiegamento della polizia, che ha negato l’accesso dei manifestanti
alla piazza. Mentre gran parte di questi veniva bloccata dalle forze
dell’ordine, all’interno della piazza Giuliano Ferrara sosteneva il suo
monologo davanti ai molti contestatori che erano riusciti a varcare le
transenne. Dopo che il comizio si è tramutato in un’offesa diretta
verso i contestatori, il dissenso è esploso in un lancio di uova e
pomodori a cui sono seguite diverse cariche della polizia, che hanno
causato una decina di feriti tra i manifestanti. Il cordone di polizia
che difendeva Ferrara nella sua uscita dalla piazza si è spostato verso
via Indipendenza, cercando di disperdere il presidio, che invece è
riuscito a respingere l’attacco e ad entrare in piazza.

In prima fila c’erano soprattutto ragazze di vent’anni. E a loro sono
andate le manganellate. Che qualche poliziotto si sia lasciato andare
se ne sono accorti anche i funzionari della Digos, e uno di loro ha
fermato con uno schiaffo un agente che se la stava prendendo con troppa
violenza con una ragazzina. Tensione anche quando Ferrara ha lasciato
la piazza, sempre scortato dalle forze dell’ordine. I manifestanti gli
sono andati addosso e ci sono state altre manganellate: sono volate
bottiglie e le sedie di un bar della piazza.

Quindi, il giornalista è stato caricato in macchina. L’auto della
polizia si è trovata accerchiata dai manifestanti ed è uscita dalla
piazza sgommando a forte velocità.

Dal palco ormai
conquistato dai manifestanti, sono state staccate le bandiere del "no
aborto" mentre diversi sono stati gli interventi al megafono sul
diritto all’autodeterminazione dei corpi, contro il bigottismo e
l’ignoranza che fino ad allora avevano occupato la piazza.

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