di 2 morti, almeno quattrocento persone ferite e piu’ di trecento
arresti il bilancio della giornata di sciopero generale indetta per
oggi in Egitto. Teatro degli scontri la fabbrica
tessile di Mahalla, una delle piu’ grandi al mondo, 170 chilometri dal
Cairo, dove lo sciopero previsto per le 7.30 ora locale, non e’ mai
iniziato a causa delle ingenti forze di sicurezza che sono entrate
nello stabilimento gia’ alle 3 del mattino. Secondo diversi testimoni
la giornata lavorativa e’ quindi proseguita senza troppi disguidi fino
alle 3 del pomeriggio, quando locali e lavoratori si sono riuniti nella
piazza principale dove sono iniziati i pesanti scontri con la polizia.
L’idea
di protestare contro il carovita egiziano ha contagiato movimenti e
partiti d’opposizione, associazioni e gente comune. Imponenti misure di
sicurezza hanno bloccato in ogni angolo del paese manifestazioni e sit
in di proteste, organizzati nei giorni scorsi con un fitto tam tam di e
mail, messaggi telefonici e annunci su blogs, assieme al piu’ comune
passaparola. Forse il timore "di immediate e ferme misure contro ogni
tentativo di sciopero o dimostrazione" annunciate dalla polizia o forse
la terribile tempesta di sabbia che si e’ accanita sul Paese, ma oggi
sotto il cielo giallo egiziano le strade di molte citta’ sono rimaste
vuote, almeno piu’ del solito.
A
presidiare ogni angolo di strada invece migliaia di poliziotti, per lo
piu’ in assetto antisommossa, protagonisti delle centinaia di arresti,
soprattutto contro esponenti di movimenti d’opposizione fermati prima
che potessero partecipare alle manifestazioni di piazza, nella capitale
cosi’ come in altre citta’. Deserte anche diverse universita’, come
quella del Cairo o di Helwan o di Ain Shams, dove molte aule sono
rimaste vuote a causa della sospensione delle lezioni per un giorno
decisa da diversi professori.
Con il 45% della popolazione che
vive con meno di 2 dollari al giorno, il 70% dei piu’ poveri
concentrati nelle campagne dell’Alto Egitto e del delta del Nilo, la
popolazione egiziana sta attraversando un momento di grandi difficolta’
nonostante l’economia del Paese nell’ultimo anno sia cresciuta del 7,5
per cento. Ma secondo il Programma alimentare mondiale (Pam) dal
gennaio 2008 il costo della vita e’ salito del 50%".