Vengono sempre piú spesso
definiti il ‘volto invisibile dell’immigrazione’, sono i minori stranieri non
accompagnati che negli ultimi tre anni, dal 2004 al 2006, continuano a giungere
nel nostro paese in un numero sempre crescente, il 19 per cento in piu'(nel
2004 erano 6629, nel 2006 7870); fra questi, per la prima volta, sono molti
quelli che provengono dall’Afghanistan. Da rilevare poi che ben il 60 per cento
non ha alcun permesso di soggiorno, mentre sono in aumento (piu’ 146%)i
richiedenti asilo. Per cercare di gettare un cono di luce sul fenomeno l’Anci,
l’associazione nazionale dei Comuni italiani, ha messo a punto un’indagine
nazionale, presentata ieri a Roma, sulla presenza dei minori non accompagnati
nel nostro Paese. ‘Lo abbiamo fatto – ha detto il responsabile immigrazione
dell’Anci e sindaco di Ancona, Fabio Sturani – nella convinzione che
attraverso una piú approfondita conoscenza del fenomeno, si possa migliorare la
qualità delle politiche sociali di protezione e degli interventi amministrativi
a favore dell’integrazione dei minori’. Sono il Lazio, l’Emilia-Romagna, il
Friuli Venezia Giulia e la
Lombardia, le regioni dove, nel 2006, si concentra piú della
metà dei minori stranieri non accompagnati, il 54,5% del totale. Il fenomeno
riguarda prevalentemente minori maschi (il 78%) appena sotto la soglia della
maggiore età (il 47% ha 17 anni), provenienti soprattutto dall’Afghanistan (per
la prima volta), ma anche da Romania, Albania, Marocco. I Comuni – che per
legge hanno l’obbligo di farsi carico del minore anche economicamente (la spesa
per ciascuno è in media di 77 euro al giorno) – coinvolti dall’indagine
nazionale sono stati 5328 (circa il 70% dei Comuni italiani). Di questi, il
21%, 1110 Comuni, ha preso in carico 6629 minori nel 2004, 7593 nel 2005 e 7870
nel 2006. A
farsene carico sono principalmente le città con piú di 100.000 abitanti (60%
nel 2006) e le città medie passando dal 23% nel 2004 al 30% nel 2006. I minor
entrati in strutture di prima accoglienza hanno registrato un forte incremento:
4930 nel 2004, 6041 nel 2005 e 6102 nel 2006; spicca il caso della Sicilia, che
vede un incremento di +151%. Ma è da rilevare che molti di questi giovani
scappano: nel 2006 si è reso irreperibile il 62% dei minori accolti.
Complessivamente quelli affidati a parenti, connazionali o a italiani sono
stati, nel 2006, poco piú del 7%. Nel triennio considerato il Lazio,
l’Emilia-Romagna e la
Lombardia hanno accolto in prima accoglienza tra il 57 e il
59% del totale dei minori stranieri non accompagnati.Nel 2006, nelle città tra
i 15.000 e i 100.000 abitanti, dove viene accolto il 22% dei minori, il numero
raddoppia nel corso del triennio, registrando una variazione relativa del 76%.
Realtà in aumento anche nei piccoli Comuni dove si registra un incremento del
62%. Dall’indagine emerge inoltre che il 60% dei minori stranieri accolti in
seconda accoglienza non hanno un permesso di soggiorno. Su 3.515 minori
accolti, solo il 40,7% risulta averne uno, di cui il 32,5% per minore età e
l’8,3% per affidamento. In Sicilia solo 9% ne ha uno e in Lazio e Campania,
addirittura, poco piú dell’1%. Un ultimo dato:l’aumento significativo della
presenza nel triennio considerato, pari al +146%, passando da 102 nel 2004 a 251 nel 2006 di
minori richiedenti asilo; il 70% del totale proveniva dall’Afghanistan (Kabul,
Ghazni) seguito da Etiopia (Addis Abeba), Eritrea (Asmara) ed Iraq (Baghdad,
Mossul). La Regione
con il maggior numero è il Lazio, con un aumento del +162%, cosí come l’Emilia-Romagna
e il Veneto.
definiti il ‘volto invisibile dell’immigrazione’, sono i minori stranieri non
accompagnati che negli ultimi tre anni, dal 2004 al 2006, continuano a giungere
nel nostro paese in un numero sempre crescente, il 19 per cento in piu'(nel
2004 erano 6629, nel 2006 7870); fra questi, per la prima volta, sono molti
quelli che provengono dall’Afghanistan. Da rilevare poi che ben il 60 per cento
non ha alcun permesso di soggiorno, mentre sono in aumento (piu’ 146%)i
richiedenti asilo. Per cercare di gettare un cono di luce sul fenomeno l’Anci,
l’associazione nazionale dei Comuni italiani, ha messo a punto un’indagine
nazionale, presentata ieri a Roma, sulla presenza dei minori non accompagnati
nel nostro Paese. ‘Lo abbiamo fatto – ha detto il responsabile immigrazione
dell’Anci e sindaco di Ancona, Fabio Sturani – nella convinzione che
attraverso una piú approfondita conoscenza del fenomeno, si possa migliorare la
qualità delle politiche sociali di protezione e degli interventi amministrativi
a favore dell’integrazione dei minori’. Sono il Lazio, l’Emilia-Romagna, il
Friuli Venezia Giulia e la
Lombardia, le regioni dove, nel 2006, si concentra piú della
metà dei minori stranieri non accompagnati, il 54,5% del totale. Il fenomeno
riguarda prevalentemente minori maschi (il 78%) appena sotto la soglia della
maggiore età (il 47% ha 17 anni), provenienti soprattutto dall’Afghanistan (per
la prima volta), ma anche da Romania, Albania, Marocco. I Comuni – che per
legge hanno l’obbligo di farsi carico del minore anche economicamente (la spesa
per ciascuno è in media di 77 euro al giorno) – coinvolti dall’indagine
nazionale sono stati 5328 (circa il 70% dei Comuni italiani). Di questi, il
21%, 1110 Comuni, ha preso in carico 6629 minori nel 2004, 7593 nel 2005 e 7870
nel 2006. A
farsene carico sono principalmente le città con piú di 100.000 abitanti (60%
nel 2006) e le città medie passando dal 23% nel 2004 al 30% nel 2006. I minor
entrati in strutture di prima accoglienza hanno registrato un forte incremento:
4930 nel 2004, 6041 nel 2005 e 6102 nel 2006; spicca il caso della Sicilia, che
vede un incremento di +151%. Ma è da rilevare che molti di questi giovani
scappano: nel 2006 si è reso irreperibile il 62% dei minori accolti.
Complessivamente quelli affidati a parenti, connazionali o a italiani sono
stati, nel 2006, poco piú del 7%. Nel triennio considerato il Lazio,
l’Emilia-Romagna e la
Lombardia hanno accolto in prima accoglienza tra il 57 e il
59% del totale dei minori stranieri non accompagnati.Nel 2006, nelle città tra
i 15.000 e i 100.000 abitanti, dove viene accolto il 22% dei minori, il numero
raddoppia nel corso del triennio, registrando una variazione relativa del 76%.
Realtà in aumento anche nei piccoli Comuni dove si registra un incremento del
62%. Dall’indagine emerge inoltre che il 60% dei minori stranieri accolti in
seconda accoglienza non hanno un permesso di soggiorno. Su 3.515 minori
accolti, solo il 40,7% risulta averne uno, di cui il 32,5% per minore età e
l’8,3% per affidamento. In Sicilia solo 9% ne ha uno e in Lazio e Campania,
addirittura, poco piú dell’1%. Un ultimo dato:l’aumento significativo della
presenza nel triennio considerato, pari al +146%, passando da 102 nel 2004 a 251 nel 2006 di
minori richiedenti asilo; il 70% del totale proveniva dall’Afghanistan (Kabul,
Ghazni) seguito da Etiopia (Addis Abeba), Eritrea (Asmara) ed Iraq (Baghdad,
Mossul). La Regione
con il maggior numero è il Lazio, con un aumento del +162%, cosí come l’Emilia-Romagna
e il Veneto.
Fonte ADUC