“Quali cambiamenti per Pisa?”: assemblea pubblica all’ex-Enel occupato

Pisa, 12-04-08. Intorno alle
18:00 si svolge nell’atrio dell’enorme palazzo dell’ex-Enel, un’assemblea
pubblica dedicata al tema del diritto all’abitare e della speculazione
immobiliare nella città di Pisa. L’assemblea si colloca all’interno della due
giorni organizzata nel grande palazzo sfitto dal collettivo Precari
Autorganizzati, che con l’ennesima occupazione dell’immobile simbolo della
speculazione edilizia nella nostra città intende, ad un giorno dalle elezioni,
portare all’attenzione delle cronache un problema che la città di Pisa, ma non
solo, vive con particolare urgenza: quello del diritto alla casa. All’assemblea
sono presenti tutte le realtà che si occupano di questa questione sul nostro
territorio, dall’Unione Inquilini al Newroz, da Rebeldia ad Africa Insieme.

Si parte con l’intervento
introduttivo a cura del collettivo Precari Autorganizzati, incentrato
fondamentalmente sulla pratica dell’occupazione come mezzo per riappropriarsi
del diritto all’abitare, diritto sempre più negato in una città in cui una
camera in affitto costa 350 euro al mese, in cui ad un migrante difficilmente
viene affittata una casa, e in cui le famiglie sono costrette ad abbandonare il
centro città a causa dei prezzi fuori controllo. In particolare l’intervento
del collettivo verte sul Progetto Prendocasa, rete di occupazioni che vanta ormai
tre appartamenti occupati in grado di dare un tetto ad una quindicina di
persone.

Si prosegue con la presentazione
di “Romanzo criminale”, dossier, sempre a cura del collettivo Precari
Autorganizzati, dedicato al processo di cartolarizzazione. Gli appartamenti occupati
dal Progetto Prendocasa sono infatti di proprietà dell’Inps, ente pubblico al
centro di una colossale dismissione del proprio patrimonio immobiliare
attraverso il processo di cartolarizzazione, in seguito al quale si vendono gli
appartamenti agli inquilini che attualmente li abitano a prezzo calmierato in
modo da ottenere un guadagno immediato.

L’intervento dell’Unione
Inquilini fa un quadro della situazione abitativa pisana e delle politiche
adottate in proposito dall’amministrazione comunale a dir poco tragico. Per
citare solo alcuni esempi, è in atto un processo che vede il progressivo
passaggio dall’Edilizia Popolare al principio dell’Housing Sociale: questa
pratica prevede interventi volti non a privilegiare le categorie a cui si è
sempre rivolta l’edilizia popolare, ma la cosiddetta fascia grigia, quella dei
redditi medi, sempre meno in grado di fronteggiare un mercato immobiliare fuori
controllo. Se a prima vista questo passaggio può sembrare corretto, esso genera
in realtà storture per cui interventi di emergenza escludono in partenza
proprio le persone che si trovano in emergenza abitativa. A ciò si aggiunge un
quasi totale blocco della costruzione e della ristrutturazione delle case
popolari e una sempre più massiccia svendita del patrimonio immobiliare
pubblico. Africa Insieme mette in evidenza come questa situazione, già tragica
di per sé, diventi se possibile ancora peggiore per quanto riguarda i migranti:
a Pisa anche un migrante in grado di permettersi un affitto troverà forti
difficoltà per trovare una casa, poiché le agenzie, mettendo in atto una grave
forma di discriminazione, difficilmente concedono case a migranti. Questi si
trovano così sempre più costretti ad affollare i cosiddetti “campi”, che ormai
non ospitano più solo rom, ma sono pieni di migranti di tutte le nazionalità.

Gli interventi di Rebeldia e del
Newroz mettono infine in evidenza i grandi cambiamenti in atto nella nostra
città, come ad esempio la dismissione delle caserme del centro storico, o del
Santa Chiara: queste dismissioni porteranno a un progressivo spostamento dei
cittadini verso le periferie, nonché ad una pioggia di cemento che investirà la
nostra città.

Tutte le realtà presenti, in
chiusura dell’assemblea, manifestano la necessità e l’urgenza di creare un
fronte comune in grado di opporsi a una speculazione edilizia ormai senza
freni, attraverso un attento studio dei cambiamenti in atto in città, e
soprattutto attraverso il coordinamento tra le varie realtà che si occupano di
queste questioni sul nostro territorio.

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